LE TASSE DI RENZI – IL GOVERNO SI PREPARA A METTERE IL CANONE RAI NELLA BOLLETTA DELLA LUCE – PIÙ DIFFICILE DA EVADERE E COSTERÀ MENO CARO – SALVINI: “UNA VERGOGNA. FAREMO RICORSO OVUNQUE”

Il presupposto del pagamento non sarà più il possesso di un apparecchio tv, ma basterà avere un computer, un tablet o uno smartphone. Le simulazioni del Tesoro, per indorare la pillola, parlano di un canone che scenderebbe a 60-80 euro. E con il decreto sul canone potrebbe anche arrivare l’azzeramento del cda di viale Mazzini…

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1 - SALVINI, RICORREREMO ANCHE A UE SU CANONE IN BOLLETTA

(ANSA) - "Il canone Rai da pagare con la bolletta della luce è una vergogna. Costringere gli italiani a pagare anche se non hanno la tv in casa è una vergogna assoluta. Faremo ricorso ovunque, anche in Europa perché non è possibile tartassare gli italiani". Lo afferma il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, a "La telefonata di Belpietro" su Canale 5.

matteo renzi koala matteo renzi koala

 

 

2 - IL CANONE TV IN BOLLETTA (DIMEZZATO) - FONDI PENSIONE, TASSE PIÙ LEGGERE

Francesco Di Frischia e Mario Sensini per il “Corriere della Sera

 

Dopo il prelievo di 150 milioni, contro il quale il consiglio di amministrazione ha fatto ricorso proprio ieri, anche se è stato tamponato con la quotazione in Borsa di RaiWay, il governo studia un nuovo intervento sulla Rai, sempre con l’obiettivo di far cassa, stavolta anche per l’azienda pubblica. L’idea è quella di far pagare il canone in base al reddito, ma insieme alla bolletta elettrica dell’abitazione. Così, secondo l’esecutivo, l’imposta sarebbe impossibile da evadere, e il suo importo verrebbe anche ridotto, garantendo alla Rai le risorse necessarie.

 

Il piano, annunciato ieri dal viceministro dell’Economia, Enrico Morando, vedrebbe la luce nelle prossime settimane con un emendamento alla legge di Stabilità, che alla Camera sta subendo aggiustamenti marginali, ma non trascurabili, a cominciare dalla decisione di ridurre l’Iva sui libri elettronici dal 22 al 4%. Ieri sono stati aumentati i fondi per i non autosufficienti, i malati di Sla, il Made in Italy, le emergenze, la tutela dei minori, ed il governo si è detto pronto a ripensare anche l’aumento delle tasse sulle rendite dei fondi pensione . 
 

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Mossa antievasione
Dopo mesi di riflessioni — la misura era già stata ipotizzata ai tempi del decreto sugli 80 euro — è stato lo stesso premier, Matteo Renzi, appena tornato dall’Australia per il G20, a dare il via libera al progetto di inserire il canone Rai nella bolletta elettrica. «Pagheremo meno, ma pagheremo tutti. Il principio ispiratore è quello dell’equità e della lotta all’evasione» stimata come minimo al 27%, spiega il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli. I tecnici del governo stanno facendo le simulazioni per «tarare» la nuova misura dell’imposta, con l’obiettivo di raggiungere un gettito complessivo di 1,7-1,8 miliardi. 
 

Per le fasce di reddito più basse, tenendo conto dell’indicatore Isee, si pensa a un’esenzione totale o parziale. Per i redditi medi e alti, invece, il costo del nuovo canone potrebbe oscillare tra i 60 e gli 80 euro. Ma non è ancora chiaro se si pagherà solo sulla prima casa (come accade oggi), o se il canone sarà dovuto per ogni abitazione posseduta, magari con uno sconto per le eventuali seconde o terze case.

 

cavallo rai cavallo rai

L’obiettivo è ricavare almeno 300 milioni in più rispetto a quanto entra oggi con il canone, parte dei quali andrebbe alla Rai, parte alle emittenti private, che vivono una condizione di «crisi drammatica» come ha detto ieri Morando. Con la riforma dovrebbe cambiare anche un aspetto fondamentale, cioè il presupposto dell’imposta. Oggi è il possesso di un apparecchio radiotelevisivo, domani il possesso di una qualsiasi apparecchiatura elettronica (device) atta alla ricezione di segnali radio e tv, compresi computer, tablet e smartphone . 
 

I nodi da sciogliere 
Il governo, in ogni caso, punta a «una soluzione strutturale, con un diverso assetto del canone Rai» ha detto Morando, sottolineando però che il lavoro tecnico di messa a punto del provvedimento non è ancora concluso, e che probabilmente l’emendamento sarà presentato tra qualche settimana al Senato. L’operazione non è così semplice come potrebbe sembrare (un sistema simile, per inciso, esiste solo a Cipro, in Macedonia e in Grecia, dove è stato pure censurato dalla Corte costituzionale) ed i problemi da sciogliere non sono pochi. 
 

MATTEO SALVINI RAOUL CASADEI MATTEO SALVINI RAOUL CASADEI

Le società elettriche, tanto per cominciare, non sono per niente entusiaste dell’idea. Già raccogliere e trasferire i dati delle utenze rappresenta, per loro, un’incombenza ed un costo in più. C’è poi il nodo, che forse è quello maggiore, della riscossione del canone. Oggi è affidato all’Agenzia delle entrate, ma se confluisse nella bolletta elettrica il soggetto della riscossione sarebbe la società che fornisce il servizio. Anche in questo caso con dei costi. Poi c’è il problema degli affitti, quando la bolletta è intestata al proprietario anziché all’inquilino. Dovrebbe pagare il primo e poi rivalersi sul secondo. 
 

Iva al 4% sugli ebook
La Commissione Bilancio della Camera, intanto, ieri ha approvato alcuni emendamento importanti alla legge di Stabilità. L’aliquota Iva sui libri elettronici scende da quella massima del 22, a quella minima del 4%, con un emendamento presentato e sostenuto da tutti i gruppi politici. Per iniziativa del governo il Fondo per le non autosufficienze sale a 400 milioni, ricavandone 150 per l’assistenza ai malati di Sla, ed è stato rifinanziata la social card , confermando i requisiti di accesso anche agli extracomunitari con regolare permesso di soggiorno, precisa l’Economia in risposta a Ncd che parla di estensione del beneficio agli immigrati. 
 

MATTEO SALVINI E LUBAMBA MATTEO SALVINI E LUBAMBA

Per gli incentivi agli acquisti di macchinari sono stati stanziati 12 milioni, mentre all’Ice ne andranno 130 nel 2015 per la promozione del Made in Italy . Soprattutto, è arrivata la conferma che il governo potrebbe presto ripensare l’aumento delle imposte sulle rendite dei fondi pensione e la rivalutazione del Tfr. Morando, in Commissione, ha detto che l’esecutivo è disponibile e sta cercando risorse alternative per coprire quegli incassi (400 milioni circa in totale).

 

A Palazzo Chigi, intanto, è stato presentato il piano-stralcio per l’emergenza idrogeologica: dei 2,3 miliardi stanziati in passato, ma non ancora spesi, sono stati attivati 1,3 miliardi per 69 opere di prevenzione e assestamento in 1.130 Comuni, che comprendono anche il fiume Seveso e il torrente Bisagno. 

 

3 - CAOS RAI, IL GOVERNO PENSA AD AZZERARE IL CDA DI VIALE MAZZINI

Paolo Festuccia per “la Stampa

 

Brindisi e complotti. Non è il titolo di una fiction ma il “paradosso” in casa Rai, che strappa applausi e capitali in borsa per Raiway ma si spacca in cda. «Però, a quelli che ci accusano di aver oscurato la quotazione delle antenne rispondiamo che se ne faranno una ragione…».

salvini matteo salvini matteo

 

Parla come il premier Renzi ma è Antonio Verro il consigliere più berlusconiano che ci sia alla Rai. Per lui, quel che è fatto è fatto. «Il mio ordine del giorno contro il prelievo all’azienda di 150 milioni di euro era fermo in cda dai primi di luglio. Poi, sempre rinviato. Altro che complotto», tuona. «Se 6 consiglieri su 9, con storie, competenze e culture diverse avviano un’azione contro un provvedimento così invasivo del governo, ci sarà una ragione».

 

E già. La prima è chiara e articolata: «quella di interpretare l’umore e il sentimento dei dipendenti e dei sindacati tutti che non hanno condiviso “l’azione” del governo». Anzi, secondo alcuni pareri legali il prelievo-Rai sarebbe incostituzionale. E da qui, l’azione dei consiglieri per mettersi al riparo anche da eventuali richieste risarcitorie della Corte dei Conti; la seconda meno “istituzionale” ma ugualmente efficace.

 

Enrico Morando Enrico Morando

Esce dal cilindro di un assai navigato ex consigliere Rai – per il quale l’alzata di scudi segnerebbe l’inizio non solo «del si salvi chi può» ma anche del «ricicliamoci un po’». Segno, spiegano a viale Mazzini, che «nel palazzo della Tv pubblica la rottamazione ancora non s’è vista». Anzi, non è mai cominciata. Tant’è che il cda resta saldamente ancorato - fa notare un manager - «all’era Monti», quando arrivarono «gli alieni» (così la politica bollò il nuovo corso di viale Mazzini). 
 

E da allora, sottolinea Michele Anzaldi del Pd, è trascorsa «un’era geologica». Tanto è vero che «i tre montiani hanno assunto tre posizioni diverse», insiste Anzaldi: «Gubitosi contro il cda, il consigliere Pinto a favore, la presidente Tarantola astenuta. E questa scelta lascia basiti perché la figura del presidente di garanzia, alla quale si richiama la numero uno di viale Mazzini, nella legge attuale non c’è, non esiste; ma di che cosa parla Anna Tarantola?».
 

Scontri a parte, la sintesi del caos arriva da una autorevole fonte di viale Mazzini: «Il problema è che tutte le forme di solidarietà politica in cda sono saltate. Il risultato è che la Rai è al collasso». In cerca non solo di una governance migliore ma anche di una nuova missione. «Non mi preoccupo del mandato in scadenza ma della scadenza del contratto del servizio pubblico. C

Enrico Morando Enrico Morando

 

osa sarà della Rai nel 2016?», conclude Verro. E poi, come si muoverà il governo dopo l’ennesimo scontro con i vertici aziendali? A viale Mazzini raccontano che l’esecutivo è a un bivio: far finta di niente per quanto accaduto, e lasciare che la consiliatura si esaurisca con l’approvazione dell’esercizio di bilancio la prossima primavera, oppure agganciare alla riforma del canone anche quella della governance, come fa capire il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli.

 

Ma tra il dire e il fare ci sono di mezzo i tempi: troppo stretti anche per un dibattito di riforma Rai. Così ora si fa largo l’ipotesi di cambiare viale Mazzini con un decreto legge ad hoc. Si dirà, «non è mai stato fatto per la Rai». Vero, chiosa una fonte del Cda: «Ma vista la crisi che coinvolge la Tv pubblica e l’intero sistema audiovisivo, la Rai può permettersi il lusso di gettare via altri quattro-cinque mesi?».

 

 

 

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