UNA TAVERNA PER STRADA! - RICORSO RESPINTO, LA MADRE DELLA VICEPRESIDENTE GRILLINA DEL SENATO LASCERÀ LA CASA POPOLARE A 150 EURO AL MESE – LA TAVERNA PARLA DI “ACCANIMENTO” CONTRO UNA PERSONA ANZIANA E MINACCIA: “QUERELO CHI LA ATTACCA”

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S. Can. per “il Messaggero”

PAOLA TAVERNA PAOLA TAVERNA

 

La decisione di lasciarla era maturata già nelle scorse settimane, ma da ieri lo dice una sentenza del Tribunale civile: la madre della senatrice M5S Paola Taverna deve uscire dalla casa popolare in cui vive a Roma, zona Quarticciolo, periferia Est della Capitale. E lo farà, come il suo avvocato ha già comunicato in una lettera scritta a Ater e avvocatura capitolina, dando la disponibilità a consegnare le chiavi dell' appartamento. In quanto non ne ha i diritti ed è dunque abusiva.

 

A mettere la parola fine sulla vicenda è stato il giudice Roberta Nardone, della sesta sezione del tribunale civile di Roma, che ha certificato con una sentenza che la signora Graziella Bartolucci, madre 80enne della senatrice, non può dunque abitare nella casa Ater, dove risiede dal 1994, per motivi patrimoniali.

 

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LA STORIA Il procedimento di decadenza dall' assegnazione dell' alloggio partì a fine 2014. Da accertamenti emerse che la signora Bartolucci non aveva più i requisiti a vivere in quella casa (con un affitto calmierato) perché i beni del suo nucleo familiare superavano i limiti previsti per l' assegnazione degli alloggi popolari. E sarebbe dunque potuta andare con la figlia, diventata già parlamentare.

 

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Il dispositivo della sentenza, della quale si attendono le motivazioni, ha respinto i ricorsi che sono andati avanti in questi anni e ha condannato l' ottantenne anche a pagare le spese legali all' Ater e al Campidoglio.

La difesa ieri ha tentato un' ultima carta, chiedendo la revoca dell' ordinanza di sfratto in quanto «risulta pacifico oltre che provato documentalmente che la Paola Taverna a far data dal matrimonio (1998) non risiedeva più con la madre nell' immobile di cui è causa e non faceva più parte, di fatto, del nucleo familiare della medesima».

QUANDO PAOLA TAVERNA ERA CONTRO IL VOTO DI FIDUCIA QUANDO PAOLA TAVERNA ERA CONTRO IL VOTO DI FIDUCIA

 

Di norma adesso, appena saranno note le motivazioni della sentenza, l' Ater scriverà un' altra ordinanza di sgombero che sarà eseguita - con l' intervento dei vigili urbani - dal Comune, guidato da un' altra grillina, Virginia Raggi. Sempre stata inflessibile su questo argomento, vista la linea di non tolleranza su chi occupa in maniera abusiva gli alloggi pubblici.

 

Ma, come anticipato il mese scorso da Il Messaggero, Taverna da tempo si stava comunque attrezzando. E la restituzione delle chiavi arriverà senza clamori.

 

LA REAZIONE «Da parlamentare M5S, dopo aver restituito più di 200.000 euro, sono così pulita che non trovano nulla su cui attaccarmi se non sui miei affetti. Querelerò tutti coloro che hanno già diffuso o diffonderanno notizie false e diffamatorie su mia madre», è stata la reazione della vicepresidente grillina che sta preparando un video su Facebook per raccontare la sua verità. La pasionaria pentastellata parla anche di «accanimento» contro una persona anziana.

 

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La reazione delle opposizioni su questo caso non si è fatta attendere. «Ormai di popolare il M5S ha solo la casa», attacca il deputato dem Luciano Nobili.

«Bastava il buonsenso, e non il Tribunale, per sapere che si trattava di una occupazione abusiva.

 

E dire che si definivano il partito degli onesti, ora sono quelli dei privilegi difesi in ogni modo», il commento della senatrice Pd Teresa Bellanova. «Chi la fa l' aspetti, proprio i Grillini sempre così solerti a sbandierare il vessillo della trasparenza stavolta pagano dazio e vengono beccati in castagna. Adesso che tutto è chiaro, ovvero che non ci sono i presupposti per abitare in quell' alloggio popolare, attendiamo che la sindaca Raggi proceda allo sgombero della casa occupata abusivamente», quello del capogruppo Fdi in Campidoglio, Andrea De Priamo.

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