IL TEATRO ITALIANO PERDE UNO DEI SUOI PIÙ GRANDI MAESTRI: LUCA RONCONI È MORTO A 82 ANNI - ATTORE CON GASSMAN, REGISTA AUTOPRODOTTO, POI L’ESPLOSIONE INTERNAZIONALE NEL ’69 A SPOLETO

Masolino D’Amico per “La Stampa

 

Il regista Luca Ronconi è morto ieri sera al Policlinico di Milano dove era ricoverato da alcuni giorni. Nato l’8 marzo 1933 a Sousse,in Tunisia, avrebbe compiuto fra pochi giorni 82 anni. 

5 luca ronconi5 luca ronconi

 

Scherzando ma forse non troppo, una volta Luca Ronconi disse che la sua vita era stata segnata per sempre da una zia che per anni da bambino gli aveva impedito di trastullarsi coi giocattoli: in seguito avrebbe compensato quella frustrazione giocando, invece, a oltranza. Non infliggerò ancora una volta la vecchia osservazione che in moltissime lingue recitare sia sinonimo di giocare (ludere, spielen, jouer, to play e via dicendo). 

 

Voglio solo ricordare che il gioco non ha senso se non è eseguito con la massima serietà. E la giocosità di Ronconi, uomo se altri mai che visse di teatro e solo di teatro e solo di gioco del teatro, fu sostenuta da una serietà e da un impegno assoluti. La sua cultura teatrale era sterminata.

 

cina20 mariangela melato luca ronconicina20 mariangela melato luca ronconi

E la sua gioia di proporre testi dimenticati, trascurati, fuori da un repertorio che nel frattempo diventava sempre più prevedibile - emergono dalla memoria, per esempio, Partita a scacchi del giacobiano Middleton; La centaura e Due commedie in commedia del secentesco Andreini; Il professor Bernhardi di Schnitzler - è accostabile solo alla felicità di allargare quel repertorio proponendo sul palcoscenico «suoi» autori non drammatici, come Gadda (Quer pasticciaccio brutto de via Merulana), Dostoevskij (I Karamazov), Henry James (Quello che sapeva Maisie) - e proporli non attraverso adattamenti, ma com’erano, scommettendo di poter fare ascoltare tutta la pagina dell’autore. 

 

Nato nel 1933 e in parte cresciuto in Tunisia, dove la madre era insegnante, la sua prima vocazione fu di attore, allievo di quella Accademia d’Arte drammatica dove in seguito sarebbe stato anche docente, e come tale fu diretto da Squarzina, Costa, De Lullo: di una commedia del primo sopravvive una fotografia in cui Luca, in abito talare, pugnala Vittorio Gassman, come dire il Vecchio Teatro; recitò anche con Gianrico Tedeschi e Bice Valori in cosiddette storie da ridere (sì, Ronconi era un uomo molto spiritoso e leggero, cosa che forse chi non lo conobbe di persona non sospetta).

luca ronconi luca ronconi

 

Come regista tuttavia debuttò presto, nel ‘63, un Goldoni autogestito: La buona moglie, moderatamente innovativo (la sua cifra era un realismo svelto e concreto) e accolto da un puntuale insuccesso di pubblico. Più personale apparve, tre anni dopo, la regia dei Lunatici di Middleton e Rowley con Sergio Fantoni, con artaudiane violenza e crudeltà un po’ alla Peter Brook, spettacolo la cui aggressiva originalità fu confermata da un Riccardo III con scene di legno crudo firmate da Mario Ceroli e Gassman imprigionato dentro una mostruosa ingessatura inventata da Enrico Job.

luca ronconiluca ronconi

 

Che il teatro italiano avesse trovato una nuova, inventiva personalità di regista fu confermato subito dopo da una Tragedia del vendicatore di Tourneur con sole donne e da un Candelaio di Giordano Bruno con pasoliniani attori presi dalla vita.

 

La grande esplosione internazionale si ebbe nel ’69 a Spoleto, con l’ Orlando furioso ridotto da Sanguineti: festa mobile con palchi e carrelli e pubblico a aggirarsi tra quaranta attori che davano vita ai vari episodi del poema creando un mondo fiabesco fatto di incanto e di semplicità.

 

Dopo, Ronconi tentò esperimenti sempre più audaci - XX di Rodolfo Wilcock a Parigi, con gli spettatori divisi dentro venti stanzette le cui pareti crollavano via via; Kätchen von Heilbronn di Kleist su galleggianti rispettivamente per attori e pubblico, sul lago di Zurigo (proibita all’ultimo momento); l’ Orestea di Eschilo in un contenitore inventato da Job, per otto ore di durata.

luca ronconi vittorio gassmanluca ronconi vittorio gassman

 

Ma quasi 45 anni di attività tra teatro e lirica, più qualche adattamento del suo teatro per la tv, non sono riassumibili. Il punti di forza dell’artista Ronconi furono molti: energia, sapienza, ostinazione, uno squisito gusto figurativo e una somma capacità di ispirare i suoi attori. Immerso com’era nelle sue visioni, gli si poté rimproverare, a volte, di trascurare la capacità di resistenza del pubblico, sia per la dizione estraniata che spesso imponeva, sia per la frequente, abnorme durata dei suoi allestimenti: le dodici ore di Ignorabimus , le sei di Strano interludio e via dicendo. 

 

Ma i tre teatri stabili che diresse conobbero realizzazioni straordinarie e tali da imporli all’attenzione dell’Europa, Torino con Gli ultimi giorni dell’umanità di Karl Kraus in un Lingotto di poco prima della chiusura, con macchinari di archeologia industriale e azioni simultanee come nel Furioso; Roma coi surricordati Gadda e Dostoevskij; Milano con grandiosi, golosi intrattenimenti come Lolita di Nabokov. Culmine del suo atletismo, le cinque realizzazioni contemporanee per la Torino olimpica, celebranti la politica, l’economia, la scienza, Shakespeare e Edward Bond. 

luca ronconi con mariangela melatoluca ronconi con mariangela melato

 

Negli ultimi anni, benché molto debilitato da un male senza cura, continuò imperterrito a frequentare il mondo dei suoi giocattoli e a condividerli con il pubblico. Continuò pure a insegnare e sono memorabili i suoi laboratori pubblici in cui sviscerò dei capisaldi della letteratura teatrale; così come segnalò nuovi talenti della drammaturgia a cominciare dal francese Jean-Luc Lagarce. Il tutto senza trascurare la sua passione per quelle grandi macchine dello spettacolo culminata nelle cinque ore abbondanti dell’ultimo suo memorabile spettacolo, Lehmann Trilogy, tuttora visibile a Milano.  

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...