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VACANZA “SELVAGGIA” - DAI CAMPERISTI DELL’ULTIMA ORA AI WANNABE CHE PRENOTANO A PORTO ROTONDO MA IN COLLINA: IL BESTIARIO DELLE FERIE D’AGOSTO - LE COPPIE RADICAL CHIC E LA FIGLIA CHE QUANDO TORNA È INCINTA DI QUELLO CHE LA SERA PULISCE LA SPIAGGIA

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Selvaggia Lucarelli per il “Fatto Quotidiano”

 

Mentre le famiglie italiane sono alle prese con le grandi domande di questo periodo, ovvero “Il cane ad agosto dove lo mettiamo?”, “Facciamo montare l’antifurto prima di partire?”, “Lasciamo le chiavi al vicino così ci annaffia le piante?”, “Com’è che quest’anno non c’è ancora stato il topless della Rosanna Cancellieri a Fregene?”, io mi sono presa la briga dai chiari intenti sociologici di classificare alcune famiglie tipo che vi potreste ritrovare come vicine di ombrellone. Quelli che “la badante costa troppo”. A causa della crisi, un consistente numero di italiani non si può più permettere l’ospizio o le badanti e allora si porta i nonni in ferie.

 

Per tale ragione sono sempre più frequenti notizie di cronaca quale “Nonno abbandonato in macchina a Sabaudia nell’ora di punta trovato in stato confusionale che grida ‘Arrivano gli americani!’ mentre i nipoti trionfano al torneo di biglie”. Oppure: “Famiglia di Latina costruisce un enorme castello di sabbia e dopo una mareggiata si scopre che mamma, papà e tre bambini ci avevano murato la nonna dentro”.

 

Quest’estate si prevede poi un picco di brutali omicidi a danni di anziani a fine agosto, in concomitanza con l’inizio di campionato, quando i capofamiglia vorranno vedere Juventus-Milan e dovranno cedere la vecchia e unica tv in bianco e nero della casa al mare all’anziana suocera che non perde una puntata de Il segreto.

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Quelli che “Andiamo in vacanza insieme così i nostri figli giocano”. Fanno parte di questa coraggiosa categoria coppie di amici con figli di età differenti che si autoconvincono del fatto che i ragazzi abbiano età più o meno simili pure se sono di 17, 8 e 2 anni e che “così stanno tra di loro e si divertono ”. L’infausta decisione, naturalmente, prevede anche l’affitto di una casa comune al mare.

 

Le intenzioni sarebbero buone, peccato che, dopo due giorni di convivenza, i figli delle due famiglie comincino a picchiarsi a sangue al mare, al rientro dal mare, per chi fa prima la doccia, per chi allunga le gambe sul divano, per chi finisce la Coca Cola a cena, per chi accende la luce mentre l’altro dorme, perché due sono maschi e danno della scema alla femmina che a sua volta dà degli scemi ai maschi e così via, in una spirale infernale il cui esito è sempre il seguente:

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le due coppie di amici inizialmente tentano la via diplomatica, poi si arrabbiano con i rispettivi figli, poi si arrabbiano con i figli degli altri e infine si sfanculano tra di loro a colpi di “Magari se, anzichè spalmarti il doposole, impari l’educazione a tuo figlio!”, “Si dice insegni!”, “Ah sapientone, tu saprai l’italiano, intanto tuo figlio ieri s’è fatto una canna al falò in spiaggia e oggi tutta Tarquinia non parla d’altro!”, per poi tornare in città e non parlarsi ma più.

 

Gli “wannabe”. Quelli vorrei ma non posso. Quelli che con la famiglia vorrebbero andare in vacanza nelle località vip per vedere Barbara Berlusconi in spiaggia o la barca di Cavalli che rientra in porto la sera, ma non possono permettersele e allora prenotano sulle colline rocciose sopra Porto Rotondo in residence con nomi da baita quali “Luci di la muntagna” o “Antico nuraghe” in cui la sera, in giardino, anzichè le lucciole, appaiono i cinghiali.

 

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Quelli che i primi due giorni scendono al mare facendo 4 chilometri in due ore e quaranta per via della fila sulla statale, parcheggiano dodici tornanti prima della spiaggia, pagano 172 euro quattro lettini, quindi trascorrono il resto della loro vacanza in piscina tra le rocce sarde e quando al rientro a scuola la maestra domanda al loro figlio più piccolo “Cosa ti è piaciuto di più della Sardegna?”, quello risponde “il bocchettone dell’idromassaggio”.

 

Quelli che “Oh, finalmente un viaggio con i bambini!” e scelgono la soluzione villaggio con Miniclub, così mollano i figli alle otto del mattino e li riprendono alle otto di sera per la cena dopo che l’addetta al Miniclub, nel non vederli arrivare all’orario di chiusura, minaccia via altoparlante di andarsene e rinchiudere Giovanni e il piccolo Giacomo nell’armadietto dei gonfiabili. Naturalmente, se a cena i figli osano dire “La pizza non mi va”, il padre che ha trascorso tutto il giorno in barca a caccia di tonni, risponde seccato: “Basta, venire in vacanza con voi è impossibile, il prossimo anno ad agosto state a Ovindoli dagli zii e io e la mamma ci risposiamo”.

 

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Quelli che invece i figli non li hanno, o li hanno ma sono con i rispettivi ex coniugi, si sono conosciuti quindici giorni prima di partire e sono alla loro prima vacanza da innamorati, per cui costringono tutti i clienti dell’hotel a sopportare quella perenne tensione erotica manifestata a bordo piscina con lingue rotanti e risatine dopo le sei di sera perché loro prima di quell’ora non mettono piede fuori dalla camera.

 

Tra parentesi, davanti alla loro camera fino a quell’ora si accumulano vassoi di colazioni, pranzi, spuntini e calici di champagne perché sarebbe un peccato alzarsi dal letto e tutte le coppie che attraversano il corridoio e passano lì davanti dopo aver mangiato senza rivolgersi parola al buffet, provano una vaga sensazione di senile disagio.

 

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I camperisti dell’ultima ora. Sono quelle famiglie che per accontentare il capriccio dei figli piccoli noleggiano il camper a trecento euro al giorno per fare il giro del Gargano. Dopo mezza giornata di entusiasmo, si rompe la pompa dell’acqua e ci si deve lavare in mare, poi finisce la bombola del gas e si cena al ristorante, poi si rompe il boiler e ci si lava con l’acqua fredda, poi va in tilt il frigo e si compra l’acqua ghiacciata al bar e alla fine si parcheggia il camper nel primo autogrill e si affitta l’unica stanza libera ad agosto da quelle parti che è una suite da 900 euro a notte. Insomma, per una settimana a Mattinata il camperista dell’ultima ora spende una cifra con cui si risanerebbe il debito pubblico greco.

 

Le coppie radical chic. Sono quelle coppie che vanno da vent’anni in vacanza nella stessa spiaggia che solitamente è pure una mezza ciofeca, perché tanto a loro il colore politico del tizio sdraiato accanto interessa più del colore dell’acqua e si rivolgono la parola solo per commentare l’ultimo editoriale di Gramellini.

 

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Intanto lasciano le figlie diciassettenni Verde e Maria Sole libere di starsene nel bagno accanto con le amiche Guia e Ginevra, libere di uscire la sera con i loro amici Piergiorgio e Lupo mentre loro vanno a cena col vincitore del premio Campiello e la sua seconda moglie Pucci e, quando tornano dalle vacanze, la figlia Maria Sole è incinta di tale Franco che la sera pulisce la spiaggia dei bagni col rastrello. Buone vacanze a tutti!

 

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