VADE RETRO, MUCCINO! - FELTRI: “LA BIGNARDI È SFORTUNATA. I TALK GIÀ SONO IN CRISI, SE POI CAPITA IN STUDIO UNO SPACCIATORE DI VACUITÀ, ADDIO" - "SEMBRAVA L'INTERROGAZIONE DI UNA MAESTRA A UNO SCOLARO DISADATTATO"

Vittorio Feltri per “il Giornale”

silvio muccino bignardisilvio muccino bignardi

 

Ho letto sul Fatto quotidiano la recensione di Federico Pontiggia del film Le leggi del desiderio, firmato Silvio Muccino, e ho provato conforto. Il regista, pur essendo capace di guidare gli attori, non riesce a esprimersi con le immagini, cosicché la sua pellicola rimane incomprensibile. Questo ha scritto Pontiggia. E la sua opinione coincide con quella che mi sono fatto io ascoltando il cineasta intervistato da Daria Bignardi, mercoledì scorso, durante una puntata di Invasioni barbariche su La7.

 

Ciò non è importante in assoluto: il mondo è pieno di gente che parla molto senza dire niente. Un film ermetico in più o in meno non cambia i destini dell'umanità. Qui si tratta semplicemente di segnalare un fatto curioso. Muccino davanti alle telecamere e alle domande facili della conduttrice è andato in confusione.

 

Sarà emozionato, ho pensato. Forse fatica a riordinare le idee. Egli per la verità ha sempre risposto agli interrogativi di Daria. Si è prodotto in lunghi monologhi introduttivi che però non hanno mai concluso un concetto di senso compiuto. Non ho capito dove egli volesse arrivare, esattamente come Pontiggia non ha afferrato il significato delle Leggi del desiderio.

 

silvio muccino piu cotonato di valerio scanu versione lady oscarsilvio muccino piu cotonato di valerio scanu versione lady oscarDaria BignardiDaria Bignardi

A questo punto mi chiedo: siamo stupidi noi due, non all'altezza delle elucubrazioni di Muccino, oppure costui suole infilare sia le immagini sia le parole, una dopo l'altra, a casaccio tanto per fare qualcosa e senza sapere cosa? La seconda ipotesi è la più probabile. Da notare che Bignardi, bendisposta verso il capelluto regista, lo ha incitato ad aprirsi, a raccontarsi. Lui poverino si è impegnato allo spasimo per non deluderla e si è avventurato in un dedalo di perifrasi sconnesse, fra mille digressioni in cui ha perso il filo e la sinderesi, annaspando anche sul terreno di oscure metafore.

 

I quesiti che gli venivano rivolti erano elementari, tipo: perché hai litigato con tuo fratello Gabriele (autore tra l'altro di La ricerca della felicità ) ed è vero che non vi frequentate da sette anni? Oppure, come mai te ne sei andato via dalla famiglia e non ci sei più tornato? Niente di complicato, sembrava di assistere all'interrogazione di una maestra a uno scolaro disadattato, al quale, per metterlo a suo agio, comincia cauta a chiedere: che mestiere fa tuo papà? Vuoi bene alla mamma?

 

silvio muccino le leggi del desideriosilvio muccino le leggi del desiderio

Muccino, benché aiutato dal lambrusco offertogli dalla gentile ospite, che a sua volta ne sorseggiava con voluttà, non è stato in grado di replicare, pur con parole sue, in modo acconcio.

 

Povero figlio, si è inerpicato su un monte di luoghi comuni estranei alla conversazione impostata dalla signora, la quale invano ha tentato di riportarlo con i piedi a terra. Ogni sforzo è stato sprecato. Silvio, quand'anche ella gli avesse domandato che ore sono, non avrebbe avuto l'energia mentale per fornire un responso e se la sarebbe cavata dicendo che non bisogna mai fidarsi dell'orologio.

silvio muccino le  leggi del desideriosilvio muccino le leggi del desiderio

 

Aggiungo soltanto che Bignardi è sfortunata. I programmi televisivi a sfondo giornalistico già sono in crisi, come si evince dai dati d'ascolto, drammaticamente in ribasso. Se poi capita in studio uno spacciatore di vacuità, addio. D'altronde, Silvio è il fratello minore di Gabriele. Molto minore. E Daria alla fine si è adeguata.

selfie daria bignardiselfie daria bignardisilvio muccino bignardisilvio muccino bignardi

 

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."