francesca barra

LA VERSIONE DI MUGHINI – ‘’FRANCESCA BARRA SUL TUO SITO APPARE DI FREQUENTE COME UN’EROINA DEL MALE. A LEGGERE CERTI ARTICOLI “ANTI BARRA” CHE TU RIPORTI MI SI RIZZANO I CAPELLI DA QUANTO SONO ABBORRACCIATI E FASULLI”….

Giampiero Mughini a Dagospia

 

MUGHINIMUGHINI

Caro Dago, stasera verrò volentierissimo a cena da te. Sai bene che non vado mai nei luoghi privati (ma anche in quelli pubblici) dove ci siano più di cinque o sei persone, il numero perfetto per confabulare, interrogarsi, cercare di capire qualcosa l’uno dell’altro. Ma come non fare una sonante eccezione con le vicende tue e di casa, vicende che mi sono familiari da quarant’anni?

 

francesca barra 2francesca barra 2

Quei primissimi anni Ottanta in cui ci conoscemmo e tu eri già scapestrato quanto lo sei adesso. Solo che a quel tempo smanazzavi biglietti da mille lire dietro uno sportello bancario, mentre oggi dirigi e modelli uno dei più bei quotidiani italiani, anche questo un sito dove io mi ci ritrovo come in famiglia, e del resto se non ci fosse “Dagospia” io non avrei paginetta alcuna dove apporre almeno il mio codice fiscale.

francesca barra francesca barra

 

Faccio un elogio del tuo lavoro non adesso, che sarebbe un salire sul carro del vincitore (sport che sai essermi estraneo), e bensì per avertelo scritto a modo di incoraggiamento quella prima volta e quel primo giorno che sul web apparve la testata “Dagospia”. E l’averlo fatto lo reputo l’ennesima medaglia da appuntarmi al petto, un petto in tutta immodestia medagliato quanto quello di un generale sovietico dei tempi loro fulgenti.

 

Voglio aggiungerne un’altra di medaglia. C’è che con mio dispiacere stasera non ci sarà al mio fianco Francesca Barra, che tanto avrei voluto tu conoscessi di persona e che mi ero permesso di invitare. Solo che sul campo di battaglia che è oggi il suo, la trasmissione “In Onda” condotta da Paragone il Panzer, stasera finiranno molto tardi e Francesca alla fine di una giornata di lavoro è sfinita.

 

FRANCESCA BARRAFRANCESCA BARRA

Dico avrei voluto tu conoscessi Francesca, che come sai è mia amica, perché lei sul tuo sito appare di frequente come un’eroina del male. Una volta perché è la supposta amante di un qualche vip, una volta perché tu riporti un articolo di Vittorio Feltri in cui si dice di Francesca che è più atta alla “discoteca” che non al talkshow, un’altra volta ancora perché riporti l’articolo di un giornalista del “Fatto” che l’ha presa a schiaffi in volto per nessuna ragione che non fosse il riempire le righe di una sua rubrichina con il riferimento a una bella ragazza le cui foto su un giornale ci stanno a meraviglia.

francesca barra e giuseppedi piazzafrancesca barra e giuseppedi piazza

 

Tu forse non lo ricordi, caro Dago, ma anch’io una volta avevo lievemente sfottuto Francesca, e perché non la conoscevo e perché mi pareva che la sua silhouette televisiva oscillasse tra quella di una soubrette e quella di una giornalista (erano i tempi della sua intervista a Matteo Renzi). Mi arrivò subito una sua mail, dove non mi dava affatto dell’ebreo, del cornuto, del fascista, del molestatore di fanciulle, e dove invece mi scriveva garbatamente che mi ero sbagliato nel giudicarla.

 

francesca barra ed edoardo leofrancesca barra ed edoardo leofrancesca barra 6francesca barra 6

Lo capii a volo di essermi sbagliato, e subito le scrissi che lei e suo marito sarebbero stati ben accetti a casa mia per vino e chiacchiere. Da allora siamo diventati amici. Te la faccio breve. Francesca è una brava ragazza all’antica, una che sgobba per il suo lavoro (al quale crede molto), una che si alza alle cinque del mattino per prendere un treno e tornare ai suoi due figli.

 

Nella trasmissione “In Onda” sta in una posizione difficile. Da una parte ha di fronte Paragone il Panzer, una che non si risparmia nulla nel maneggiare le parole come fossero scimitarre al servizio di una Causa, dall’altra deve “moderare” ospiti che in fatto deliquio populista e demagogico toccano vette inimmaginabili (nella puntata di ieri ce n’erano un paio da Reparto di Patologia Intensiva).

 

Lo fa con grazia, e se interrompe sorride. Io non parlo mai di televisione, perché avendo lavorato con tutti non posso parlare di nessuno. Non lo faccio mai, non critico mai nessuno, né uomo né donna. A leggere certi articoli “anti Barra” mi si rizzano i capelli da quanto sono abborracciati e fasulli, e non che io non sia abituato a leggere gli articoli abborracciati e fasulli di chi scrive di televisione e parla male di chi non gli sta simpatico.

francesca barra e matteo renzifrancesca barra e matteo renzi

 

francesca barra e paragonefrancesca barra e paragone

Uno bravissimo a scrivere di televisione era Beniamino Placido, che un tempo era stato mio amico. Mi insultava ogni volta che poteva. Mai ho replicato, anche perché a me lui stava molto simpatico. Solo una volta che incontrai Nadia Fusini (sua ex moglie e anche lei mia cara amica), e Beniamino aveva appena firmato l’ennesimo suo insulto nei miei confronti, dissi a Nadia che se lo avessi incontrato a Piazza Navona gli avrei fatto fare il giro della piazza a pedate nel sedere. Lo dicevo ma non lo pensavo affatto. Beniamino era intelligente, colto, ironico, tutto. Ce ne fossero come lui, e a parte il fatto che a lui non stavo simpatico. Altro che gli scrittarelli contro la mia amica Francesca.

 

 

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…