VITA E MORTE DI UN BRUTOS - CON DINO CASSIO, SCOMPARSO A ROMA A 78 ANNI, SE NE VA UN ALTRO PEZZO DEL NOSTRO GRUPPO COMICO-MUSICALE PIÙ CELEBRE DEGLI ANNI’ 60, E UNO DEI CARATTERISTI PIÙ NOTI DELL’AVANSPETTACOLO E DEL CINEMA COMICO ITALIANO - LO RITROVIAMO IN MILLE FILM, NE “IL PAP’OCCHIO” DI ARBORE CANTA LA MERAVIGLIOSA “NON CORRERE PAPÀ” (“LA MAMMA È MORTA GIÀ NELL’AUTOSTRÀ”)…

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Marco Giusti per Dagospia

Con Dino Cassio, scomparso a Roma a 78 anni, se ne va un altro pezzo dei mitici Brutos, il nostro gruppo comico-musicale più celebre degli anni'60, e uno dei caratteristi più noti dell'avanspettacolo e del cinema comico italiano.

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Unico barese del gruppo, si unirà ai Brutos, allora formato dai torinesi Gerry Bruno, Aldo Maccione e dal napoletano Gianni Zullo, solo nel 1964, quando già avevano perso il cantante, il "bello", Jack Guerrini, sostituito poi da Nat Pioppi, e una serie di comici di spalla, come Elio Piatti, Umberto Di Dario e Giorgio Astore.

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E' proprio nella formazione Bruno, Maccione, Zullo e Cassio che i Brutos gireranno nel 1964 il loro primo e unico film da protagonisti, "I magnifici Brutos del West", diretto da Marino Girolami e prodotto da Alvaro Mancori (leggenda vuole che Mancori avesse capito che stava girando un film coi Beatles e non coi Brutos!). Con l'arrivo di Nat Pioppi, il cantante, i Brutos arriveranno a quella formazione che vediamo nei celebri Caroselli della Cera Grey.

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Anche quando nel 1966 Maccione lascerà il gruppo sbattendo la porta, spostandosi prima in Spagna, dove formerà il gruppo Los Tontos, e poi in Francia, dove incontrerà Claude Lelouch e diventerà un vero e proprio protagonista al cinema, i Brutos proseguiranno in quattro per molti anni, ritornando più volte al successo in tv con programmi come "Risatissima", "Paperissima", "Carosello", "Fenomeni".

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Coi Brutos, negli anni della loro popolarità internazionale, Dino Cassio, girerà il mondo, da Las Vegas a Broadway a Città del Messico e stringerà un grande rapporto di amicizia con Gianni Zullo, scomparso nel 2005, meglio noto come Gianni, "quello che prende gli schiaffi". Nato a Bari nel 1934 e già attivo, come Lino Banfi, nei teatrini dell'avanspettacolo pugliese, Cassio si unirà nel 1956 alla compagnia del comico Goffredo Pistoni, nella quale reciterà per cinque anni assieme a Nino Lembo, Luca Sportelli, Enzo Andronico e Nino Nini.

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A Roma girerà da comparsa anche qualche film, "Ben Hur", "Risate di gioia", "Barabba", "Sedotti e bidonati" con Franchi e Ingrassia. Dopo l'insuccesso de "I magnifici Brutos del West", il gruppo decise di dedicarsi interamente alla tv e al palcoscenico lasciando perdere il cinema, anche se era già previsto un "Questi pazzi, pazzi, pazzi Brutos" diretto da Camillo Mastrocinque che non vedrà mai la luce.

Cassio, però, parallelamente alla sua attività coi Brutos, proseguì una sua carriera da caratterista nel cinema comico, ritagliandosi una serie di macchiette che andrà avanti dai primi anni '70 a pochi anni fa. Lo troviamo così nei film di Franchi e Ingrassia, "I due maghi nel pallone" e "Ma che musica, maestro!", nei primi decamerotici, "Finalmente... le mille e una notte" e "Decameron proibitissimo", in molte commedie sexy, come "La dottoressa ci sta col colonnello", "La moglie in bianco... l'amante al pepe", "L'onorevole con l'amante sotto il letto", "Una vacanza del cactus" . Ovviamente in molti film del compaesano Lino Banfi, da "Al bar dello sport", all' "Allenatore nel pallone" al fondamentale "Vieni avanti, cretino" di Luciano Salce, dove interpreta il prete di Cerignola che seguita a dare schiaffoni a Banfi.

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Poi nei due film da regista di Renzo Arbore, "Il Pap'occhio", dove canta la meravigliosa "Non correre papà" ("la mamma è morta già nell'autostrà") e "F.F.S.S", dove recita assieme a Gigi Proietti un altro pezzo memorabile in un pugliese incomprensibile che è la punta di diamante del film.

Con la regia di Steno lo troviamo in "Mi faccia causa", "Bonnie e Clyde all'italiana", con quella di Bruno Corbucci in "Delitto sull'autostrada" e nella serie tv "Gran varietà", con Castellano e Pipolo in "Asso", "Mia moglie è una strega", "Il ragazzo di campagna", "Porca vacca", "Mani di velluto".

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In questi ultimi anni lo abbiamo visto recitare anche con Pupi Avati, "I cavalieri che fecero l'impresa" e "Il cuore altrove", con Giorgio Panariello, "Al momento giusto", con Piotta nel superculto "Il segreto del Giaguaro", con Alessandro Paci in "Andata e ritorno", e perfino con Ciro Ippolito nel recente "Vaniglia e cioccolato", coi Vanzina in "E adesso sesso" e in "Un'estate al mare", che, assieme a "L'allenatore nel pallone 2" dovrebbero essere i suoi ultimi film, girati nel 2008, prima che l'Alzheimer gli impedisse di proseguire in un lavoro che ha molto amato e che molto ha praticato con grande divertimento per tutti.

 

 

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