vito crimi giuseppe conte

LA VOLPE CRIMI NEL POLLAIO DEI GIORNALISTI - IL SOTTOSEGRETARIO GRILLINO AGLI STATI GENERALI DELL'EDITORIA: ''CERTI DI VOI BIVACCANO GRAZIE AI CONTRIBUTI DELLO STATO'', E DAVIDE VECCHI GLI RISPONDE PER LE RIME - RADIO RADICALE ESCLUSA DALLA SALA, IN VIA DI CHIUSURA DA PARTE DEL GOVERNO, TRASMETTE COMUNQUE I LAVORI - SI DISCUTE DI QUERELE TEMERARIE E RIFORME DEL SETTORE

 

 

 

 

 

 

 

 

EDITORIA: VIA STATI GENERALI, A SETTEMBRE LA RIFORMA

Michele Cassano per l'ANSA

 

ROBERTA LOMBARDI MARCELLO DE VITO VITO CRIMI

"Non c'è niente di peggio che chiudersi in una stanza ed elaborare una proposta senza confronto. Ci possono essere idee contrapposte, ma è lì che entra in gioco la politica: per fare sintesi tra le diverse istanze". Il premier Giuseppe Conte apre così gli Stati Generali dell'editoria, un percorso articolato che dovrebbe chiudersi a settembre con la presentazione dei disegni di legge di riforma e che il governo - a partire dal sottosegretario all'Editoria, Vito Crimi - saluta come un "passo importante", anche per la vita democratica del Paese.

 

Un passo che "in passato è stato più volte annunciato, senza mai arrivare ai fatti". Da oggi il dibattito è aperto in una sfida tutt'altro che semplice, vista la volontà dichiarata di ridisegnare la geografia di un settore complesso e in continuo cambiamento. "Sarete chiamati tutti a esprimere proposte speriamo innovative", assicura il premier rivolgendosi alle associazioni presenti al dibattito della giornata inaugurale, ma anche a quelle che interverranno in una seconda fase.

davide vecchi

 

Conte cita il tema della disintermediazione, "dell'informazione che arriva direttamente dai cittadini", ponendo una serie di problemi "a partire dal linguaggio dell'odio, che non va trascurato", prima di sottolineare la necessità di garantire che il giornalista sia realmente libero. Un primo passo - annuncia Crimi - è l'avvio da parte del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, di un tavolo sulle querele temerarie. Per il resto il governo attende la conclusione del percorso per dire la sua, anche se avverte già che su alcuni punti non si torna indietro.

 

"Se l'idea è continuare a pensare che l'unica forma per sostenere l'editoria è il contributo diretto non ci siamo - afferma il sottosegretario -. Bisogna creare un modello nuovo per il rilancio del settore, non per farlo bivaccare ancora per un po'". Un intervento pubblico è necessario - continua -, ma deve andare a sostenere eventualmente la domanda più che l'offerta. Oppure deve favorire l'innovazione, non garantire la sopravvivenza di quotidiani "che fanno concorrenza sleale".

 

VITO CRIMI

Poi c'è il tema delle agenzie di stampa che "sono troppe rispetto alle esigenze del mercato" e soffrono per i "non pochi disagi" causati dalle riforme dei precedenti governi. Il percorso si articolerà su cinque aree tematiche (l'informazione primaria, i giornalisti, l'editoria, il mercato e i cittadini) e in cinque fasi, da aprile a settembre, con consultazioni online e dibattiti pubblici.

 

La Federazione degli editori, con il presidente Andrea Riffeser Monti, lancia già alcune proposte: incrementare la misura che prevede l'ingresso di un giovane ogni tre uscite, allargare la par condicio ai quotidiani, creare postazioni di lavoro nelle edicole e - una battaglia comune con i sindacati - intervenire, anche alla luce del voto Ue di domani, a tutela del copyright.

 

radio radicale logo

Difendere il lavoro regolare, è invece il cavallo di battaglia del segretario Fnsi, Raffaele Lorusso, che invita il governo a "non criminalizzare tutti coloro che hanno un sostegno pubblico" e per questo verrà chiesta una moratoria sul taglio dei fondo all'editoria. Infine il tema dell'Ordine dei giornalisti, che il governo vorrebbe abolire, ma che il presidente dell'organismo, Carlo Verna, pur spiegando di voler cambiare, chiede di mantenere in vita "a tutela di tutta la comunità".

CARLO VERNA

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...