paola ferrari

A VOLTE RITORNANO - DOPO ESSERE STATA SILURATA LO SCORSO ANNO DALLA CONDUZIONE DELLA “DOMENICA SPORTIVA”, PAOLA FERRARI TORNA IN TV: CONDURRÀ “90° MINUTO” CON MARCO MAZZOCCHI: “LA DOMENICA È IN MANO ALLE CINQUANTENNI, IO, LA D’URSO, PAOLA PEREGO, ILARIA D’AMICO…”

Renato Franco per www.corriere.it

 

ALBA PARIETTI - PAOLA FERRARI ALBA PARIETTI - PAOLA FERRARI

Un anno fa era stata fatta fuori dalla Domenica sportiva e non l’aveva presa bene. Anzi. Molte polemiche, soprattutto su Twitter. Cambiato il direttore di RaiSport (da Mauro Mazza a Carlo Paris) dodici mesi dopo, torna di nuovo in tv. Sempre calcio, ma al pomeriggio. Paola Ferrari condurrà con Marco Mazzocchi 90º minuto , il via il 13 settembre. «Ci ero rimasta abbastanza male per quello che era successo - racconta la giornalista -, questa opportunità è una grande soddisfazione e una piccola rivincita personale. Senza passare per immodesta, la rivincita più grande però me l’aveva data la gente: non ho mai avuto tante testimonianze d’affetto come in questi mesi, ho quasi vinto stando ferma...».

 

paola ferraripaola ferrari

Avrà parecchia concorrenza la domenica: «Siamo tutte donne, la domenica è in mano a noi, con Barbara D’Urso, Paola Perego e Ilaria D’Amico, è la rivincita delle 50enni»... Sarà contenta D’Amico, che ne ha 41 di anni... «Intendevo dire che non è una ragazzina».

 

Un ritratto delle sue avversarie? «Paola è una donna riservata, ma anche molto fiera. Non parla a vanvera, è schietta e diretta. Nella conduzione non ha niente di superfluo. Barbara è una forza della natura e ha la capacità che pochi hanno di interpretare i desideri televisivi delle persone: non le importa se una cosa può essere trash o meno. Ilaria è un po’ più fredda, è molto professionale, molto determinata sul lavoro e molto concentrata su se stessa, ma lo dico in senso positivo».

 

Il nuovo 90º minuto - in studio se non trova una panchina potrebbe esserci Cesare Prandelli - si allunga: anticipa la messa in onda alle 17 e continua fino alle 19.30. «Non sarà solo un notiziario sportivo con la sua autorevolezza, ma un vero programma, una Domenica In del calcio, con le interviste, le immagini dei gol, la parte dedicata ai social.

paola ferrari carlo rossellapaola ferrari carlo rossella

 

Vorrei riuscire a prendere un po’ di pubblico femminile alle due regine della domenica pomeriggio, Paola e Barbara. Io sono per una trasmissione che non perda la sua credibilità, ma riesca ad aprirsi anche a punti di vista diversi da quelli strettamente tecnici; un programma che tocchi varie corde, dalla passione alla discussione, dalla polemica al sorriso. Il campionato rappresenta il Paese, è un libro di vita, non è solo il pallone, in ogni pagina c’è un sentimento diverso, la responsabilità di un conduttore è saperlo leggere e decifrare per il pubblico con i toni giusti».

 

paola ferrari alessandro sallustipaola ferrari alessandro sallusti

L’anno scorso Paola Ferrari non ha fatto mistero di aver avuto un brutto tumore alla pelle, sul viso: «Ho avuto paura delle complicazioni, era un carcinoma che ti mangia le terminazioni nervose. È passata, sono stata molto molto fortunata. Porto con orgoglio la mia ferita».

 

Il calcio è da tempo a pagamento, su Sky e Premium. Ha ancora senso 90° minuto ? «Sì, perché siamo Servizio pubblico e dobbiamo pensare a tutti quelli che non hanno abbonamenti a pagamento, che sono tanti. È un tema che si toccava già 5 anni fa con la Domenica sportiva che arriva a tarda sera e invece si è visto che fino a un anno fa la Ds ha chiuso con quasi il 12% di share ed era il programma di maggior successo per Rai2 con The Voice ». E ogni riferimento agli ascolti più bassi dell’ultima edizione condotta da Sabrina Gandolfi è voluto. «Sono certa che riusciremo ad avere una media intorno al 10%. Finite le partite Sky e Premium fanno share a cifre con lo zero davanti. Se dopo i match la Rai propone un programma di livello, come penso che sia 90° minuto , il pubblico verrà da noi». Paola Ferrari di nuovo in tv:

paola ferrari a capodannopaola ferrari a capodanno

 

«90° MINUTO, CHE RIVINCITA»

Un anno fa era stata fatta fuori dalla Domenica sportiva e non l’aveva presa bene. Anzi. Molte polemiche, soprattutto su Twitter. Cambiato il direttore di RaiSport (da Mauro Mazza a Carlo Paris) dodici mesi dopo, torna di nuovo in tv. Sempre calcio, ma al pomeriggio. Paola Ferrari condurrà con Marco Mazzocchi 90º minuto , il via il 13 settembre.

 

«Ci ero rimasta abbastanza male per quello che era successo - racconta la giornalista -, questa opportunità è una grande soddisfazione e una piccola rivincita personale. Senza passare per immodesta, la rivincita più grande però me l’aveva data la gente: non ho mai avuto tante testimonianze d’affetto come in questi mesi, ho quasi vinto stando ferma...».

 

paola ferrari manda una foto ai suoi fanpaola ferrari manda una foto ai suoi fan

Avrà parecchia concorrenza la domenica: «Siamo tutte donne, la domenica è in mano a noi, con Barbara D’Urso, Paola Perego e Ilaria D’Amico, è la rivincita delle 50enni»... Sarà contenta D’Amico, che ne ha 41 di anni... «Intendevo dire che non è una ragazzina». Un ritratto delle sue avversarie? «Paola è una donna riservata, ma anche molto fiera. Non parla a vanvera, è schietta e diretta. Nella conduzione non ha niente di superfluo. Barbara è una forza della natura e ha la capacità che pochi hanno di interpretare i desideri televisivi delle persone: non le importa se una cosa può essere trash o meno. Ilaria è un po’ più fredda, è molto professionale, molto determinata sul lavoro e molto concentrata su se stessa, ma lo dico in senso positivo».

 

Il nuovo 90º minuto - in studio se non trova una panchina potrebbe esserci Cesare Prandelli - si allunga: anticipa la messa in onda alle 17 e continua fino alle 19.30. «Non sarà solo un notiziario sportivo con la sua autorevolezza, ma un vero programma, una Domenica In del calcio, con le interviste, le immagini dei gol, la parte dedicata ai social. Vorrei riuscire a prendere un po’ di pubblico femminile alle due regine della domenica pomeriggio, Paola e Barbara.

a paola ferrari manca gene gnocchia paola ferrari manca gene gnocchi

 

Io sono per una trasmissione che non perda la sua credibilità, ma riesca ad aprirsi anche a punti di vista diversi da quelli strettamente tecnici; un programma che tocchi varie corde, dalla passione alla discussione, dalla polemica al sorriso. Il campionato rappresenta il Paese, è un libro di vita, non è solo il pallone, in ogni pagina c’è un sentimento diverso, la responsabilità di un conduttore è saperlo leggere e decifrare per il pubblico con i toni giusti».

 

L’anno scorso Paola Ferrari non ha fatto mistero di aver avuto un brutto tumore alla pelle, sul viso: «Ho avuto paura delle complicazioni, era un carcinoma che ti mangia le terminazioni nervose. È passata, sono stata molto molto fortunata. Porto con orgoglio la mia ferita».

PAOLA FERRARIPAOLA FERRARI

 

Il calcio è da tempo a pagamento, su Sky e Premium. Ha ancora senso 90° minuto ? «Sì, perché siamo Servizio pubblico e dobbiamo pensare a tutti quelli che non hanno abbonamenti a pagamento, che sono tanti. È un tema che si toccava già 5 anni fa con la Domenica sportiva che arriva a tarda sera e invece si è visto che fino a un anno fa la Ds ha chiuso con quasi il 12% di share ed era il programma di maggior successo per Rai2 con The Voice ». E ogni riferimento agli ascolti più bassi dell’ultima edizione condotta da Sabrina Gandolfi è voluto. «Sono certa che riusciremo ad avere una media intorno al 10%. Finite le partite Sky e Premium fanno share a cifre con lo zero davanti. Se dopo i match la Rai propone un programma di livello, come penso che sia 90° minuto , il pubblico verrà da noi».

PAOLA FERRARIPAOLA FERRARI

Ultimi Dagoreport

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…