1. IL VOTO DI OGGI ALLA CAMERA SARÀ LA DIMOSTRAZIONE PLASTICA DI QUANTO RENZI STIA STRAVINCENDO LA BATTAGLIA DELLE RIFORME. LA MINORANZA INTERNA DEL PD È QUASI AZZITTITA, IN COMPENSO FORZA ITALIA STA LETTERALMENTE ESPLODENDO. SU 70 DEPUTATI, SARANNO UNA TRENTINA A VOTARE “NO” COME DA ORDINE DEL CAVALIERE SUPREMO
2. RENZI SI CONFERMA UN OTTIMO POKERISTA. HA GIOCATO PER UN ANNO CON BERLUSCONI, GLI HA PRESO I VOTI DI CUI AVEVA BISOGNO PER TENERE A BADA IL PD, POI GLI HA DATO UN CALCIO AL MOMENTO DI ELEGGERE MATTARELLA E ALLA FINE GLI HA PURE SPACCATO IL PARTITO

Condividi questo articolo


matteo renzi e berlusconi 0aa87941 matteo renzi e berlusconi 0aa87941

Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. LA STRADA SPIANATA DI RENZIE

Il voto di oggi alla Camera sulla riforma del Senato sarà la dimostrazione plastica di quanto Matteo Renzie stia stravincendo la battaglia delle riforme. La minoranza interna del Pd è quasi azzittita, in compenso Forza Italia sta letteralmente esplodendo. Su 70 deputati, saranno a stento una trentina a votare “no” come da ordine del Cavaliere Supremo. Gli altri si asterranno o addirittura voteranno “sì”.

 

RENZI LETTA RENZI LETTA

E anche il prossimo appuntamento, l’approvazione definitiva della legge elettorale sempre alla Camera, si presenta in discesa per il premier spaccone. L’Italicum tra due mesi dovrebbe incassare i voti necessari e, sul premio di lista, potrebbe trovare anche i consensi dei grillini, contrarissimi al premio di coalizione che invece serve a Berlusconi per sfidare Renzi nel 2018.  

 

RENZI FA SHOPPING RENZI FA SHOPPING

Renzie si conferma un ottimo pokerista. Ha giocato per un anno con Berlusconi, gli ha preso i voti di cui aveva bisogno per tenere a bada la minoranza Pd, poi gli ha dato un calcio al momento di eleggere Mattarella (ricompattando il suo partito) e alla fine gli ha pure spaccato il partito. Va detto che aveva di fronte un Cavaliere stanco e invecchiato, ma intanto lo ha mezzo demolito. Poi, certo, forse nessuno farà più patti con Renzie. Ma intanto lui sembra non avene bisogno e oggi raccoglie una vittoria piena.

 

 

2. COMMEDIA GRECA

mattarella renzi mattarella renzi

Rischia di avvitarsi la crisi greca, tra un vertice europeo e un negoziato. “Grecia messa alle strette. Ue: ‘State perdendo tempo’. Si tratterà anche ad Atene. Tensione alta all’Eurogruppo. Da mercoledì colloqui sia a Bruxelles che nella capitale greca. Varoufakis: ‘Siamo rapidi’” (Repubblica, p. 6). Intanto “Il Paese teme il blocco dei capitali. Minacce all’Unione sugli immigrati. ‘Ve li spediamo, terroristi inclusi’” (p. 7). La Stampa racconta il braccio di ferro tra greci e tedeschi: “Berlino contro Atene: stop agli aiuti e fuori anche dall’area Schengen. Il greco Kammenos: manderemo in Germania rifugiati e militanti Isis. E i tedeschi minacciano: cambieremo l’intesa sulla libera circolazione” (p. 3).

 

VIGNETTA VAURO - MERKEL TSIPRAS VIGNETTA VAURO - MERKEL TSIPRAS

 

3. LO PSICODRAMMA DI FARSA ITALIA

Oggi il voto sulla riforma del Senato sarà una prova dolorosissima per il partito azzurro. Corriere: “La mozione degli affetti di Berlusconi: non spacchiamoci, sarebbe una sconfitta. Solo 25 deputati su 70 alla riunione di Brunetta. La preoccupazione per la sentenza della Cassazione sul caso Ruby” (p. 10). “I verdiniani pronti alla conta. Abrignani: legge anche nostra. Il no ci porta in un vicolo cieco” (p. 10). Il Giornale minimizza: “Riforme al voto: sì, no, forse. Forza Italia va alla conta. Berlusconi insiste per il voto contrario, una quindicina di deputati pronti all’astensione. Moral suasion di Brunetta: ‘Solo restando uniti potremo ottenere modifiche all’Italicum” (p. 3).

tsipras merkel tsipras merkel

 

Repubblica parla di una ventina di azzurri pronti a votare “sì” e ipotizza addirittura la scissione di Forza Italia: “Big bang Forza Italia, l’ipotesi scissione. Berlusconi non riesce a bloccare la fronda e si arrende: ‘Noi rimaniamo per il no, ma capisco chi vuole votare a favore’. I dissidenti oggi potrebbero toccare quota 30. L’ipotesi di costituire gruppi parlamentari autonomi: ‘Non moriremo leghisti’. ‘Nessuna epurazione per chi voterà sì, non escludo che si tornerà a trattare con Renzi sull’Italicum” (p. 4). Sulla Stampa, “Forza Italia si spacca in tre. Verdini guida il sì. Berlusconi: ‘Rischio la libertà e voi mi tradite” (p. 5).

DANIELA SANTANCHE DANIELA SANTANCHE

 

Intanto oggi è atteso il verdetto della Cassazione per il caso Ruby: “Il bunga bunga, le bugie, i silenzi. E’ il giorno del giudizio per Berlusconi. La famosa telefonata da Parigi con il questore vicario è ancora il perno decisivo del giudizio” (Repubblica, p. 13). Libero fa notare che ben due giudici del collegio sono vicini a Magistratura democratica, la corrente di sinistra dei magistrati (p. 8).

 

FOTOMONTAGGIO RUBY TRIBUNALE DI MILANO - DA QUINK FOTOMONTAGGIO RUBY TRIBUNALE DI MILANO - DA QUINK

 

4. UN PARTITO ORMAI NORMALIZZATO

Il Corriere analizza le forze (e le debolezze) in campo nel Pd. “Il segnale della minoranza dem (che arretra). Saranno cinque o sei i parlamentari che oggi in Aula diranno di no: la battaglia si sposta sull’Italicum. Lettera aperta di Cuperlo al segretario perché modifichi la riforma. Guerini: ci aspettiamo un voto ampio” (p. 12). Dopo il voto sul Colle le minoranze interne si sono dissolte come l’odiato patto del Nazareno.

 

 

5. SEGA NORD

FLAVIO TOSI E SIMONA VILLANOVA IN COMPAGNIA DI LUCA ZAIA jpeg FLAVIO TOSI E SIMONA VILLANOVA IN COMPAGNIA DI LUCA ZAIA jpeg

Prosegue lo psicodramma veneto in casa leghista. “La Lega di Salvini prende tempo. Rinviata la decisione sul caso Tosi. Slitta a oggi l’ultimatum al primo cittadino di Verona: si lavora all’ultima mediazione. Due ore di colloquio del segretario con Zaia, ma nessuna dichiarazione ufficiale” (Stampa, p. 6). Intanto “spunta un sondaggio allarmante: ‘Se Flavio si candida, vince il Pd” (p. 6). Sul Giornale: “Lega, il caso Veneto fa paura con Tosi pronto a fare fuoco” (p. 4).

 

 

6. UN, DUE, TRE GRILLINO

Il paraguru pentastellato Casaleggio si fa intervistare dal Corriere e ribadisce le aperture di Grillomao su reddito di cittadinanza e riforma della Rai. “Sulla Rai non ci deve essere ingerenza dei partiti  e neppure del governo”, dice Casaleggio. Si fa nominare il cda da papa Bergoglio? (p. 9).

 

 

7. LEGGI IN PROVA

matteo renzi andrea orlando matteo renzi andrea orlando

E’ stata appena approvata, la legge sulla responsabilità civile dei magistrati, e già si dice che le andrà fatto il “tagliando”. “Mattarella e la responsabilità civile. ‘Valutarne gli effetti concreti’. Il capo dello Stato ai giudici: non fatevi condizionare dal timore di azioni legali”. “Un messaggio che rassicura le toghe. Nuove garanzie dopo l’impegno di Orlando a ‘fare un tagliando’ alla norma” (Corriere, p. 6). Capolavoro di equilibrismo di Mattarella, che ha firmato la legge per non dispiacere il governo, ma tenta di rassicurare i magistrati.

 

DELLA VALLE ELKANN DELLA VALLE ELKANN

Intanto il Messaggero dà saggiamente spazio a una statistica imbarazzante: “Processi lumaca, peggio di noi in Europa solo Malta e Cipro. Nel rapporto Ue sulla giustizia civile il Lussemburgo primo: una sentenza arriva in 53 giorni, in Italia in 608” (p. 7).

 

 

 

8. EDITORIA IN AGONIA

Il Messaggero torna sulla questione Rcs e scrive che John Elkann sarebbe pronto a offrire agli altri grandi soci di via Solferino la nomina del presidente e di un direttore generale, in cambio della conferma di Rotolone Scott Jovane come amministratore delegato (p. 18). Il Giornale racconta: “Le mosse di Della Valle scaldano Rcs. Manovre in vista del nuovo cda. Possibile lista con il ‘nemico’ Bazoli e Cairo per contrastare la Fiat. Ma i libri saranno comunque venduti” (p. 18).

DEBENEDETTI GIACCA STRETTA DEBENEDETTI GIACCA STRETTA

 

 

9. E IL SORGENIO VA IN ROSSO

Il Giornale si dedica ai bilanci dell’odiato Ingegnere: “L’aiutino non basta, Cir resta in rosso. Nonostante il salvataggio di Sorgenia, la holding di De Benedetti perde 23 milioni. E ‘spariscono’ due miliardi di debiti. Nei numeri del 2014 anche la crisi di Sogefi” (p. 17).

 

 

10. LEI BALLA DA SOLA

bernardo caprotti esselunga bernardo caprotti esselunga

Il Corriere ci aggiorna sulle strategie di Telecom Italia: “Telecom sulla rete va avanti da sola’. Patuano: ‘Nessun percorso societario con altri operatori. Agiremo in una logica di sistema’. La Cassa depositi sonda la disponibilità di Wind e Vodafone. I segnali su Metroweb” (p. 30). Pezzo anche su Repubblica: “Appello del governo ai privati per il Piano banda larga. Telecom: ‘Ci siamo, ma da soli’” (p. 26).

 

 

11. VINCE SEMPRE LUI

violetta e bernardo caprotti violetta e bernardo caprotti

Il mitico Bernardo Caprotti di Esselunga si conferma un osso duro anche per i figli. “Caprotti vince anche in Tribunale. La sentenza: improcedibile il ricorso dei figli già materia dell’arbitrato su Esselunga”. Lo scontro riguardava la titolarità delle azioni del gruppo della grande distribuzione (Corriere, p. 33).

tony blair e la moglie cherie tony blair e la moglie cherie

 

 

12. AGENZIA MASTIKAZZI

“Blair, aria di divorzio con Cherie. ‘Vivono già da separati in casa’” (Stampa, p. 13).

GIULIANA ALBERA CON IL MARITO BERNARDO CAPROTTI E LA FIGLIA MARINA SYLVIA GIULIANA ALBERA CON IL MARITO BERNARDO CAPROTTI E LA FIGLIA MARINA SYLVIA

 

 

13. ULTIME DA UN POST-PAESE

“Saluto romano libero. Dopo 70 anni cade il tabù. Assolti quattro ultras del Verona in trasferta a Livorno. Motivo: la tifoseria toscana è notoriamente di sinistra, non avrebbero potuto fare proselitismo” (Libero, p. 18). A Latina li avrebbero condann

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

EURO-SCENARI – AVVISATE GIORGIA MELONI DETTA ''GIORGIA'': I VOTI DI FDI NON SARANNO DETERMINANTI PER URSULA - SECONDO TUTTI I SONDAGGI, SENZA SOCIALISTI NON C’È MAGGIORANZA (IL "MAI CON PSE" DELLA DUCETTA AVRA' FATTO FELICI I CONSERVATORI DI ECR MA, PER ORA, L'HA TAGLIATA FUORI DALLA STANZA DEI BOTTONI) – LO STATUS QUO ATTUALE (PPE, PSE, LIBERALI) REGGE MA PERDE PEZZI. CON I VERDI URSULA POTREBBE NAVIGARE TRANQUILLA, MA SCONTENTEREBBE L’ALA DESTRA DEL PPE – LA STRATEGIA DI URSULA: TRASFORMARE IL VOTO DEL 9 GIUGNO IN UNA "CHIAMATA ALLE ARMI" CONTRO LA RUSSIA E CREARE UNA COMMISSIONE DI "UNITÀ CONTINENTALE" CON DENTRO TUTTI I PARTITI FILO- ATLANTISTI, MELONA COMPRESA…

SERVA ITA-LIA! - ALL’AEROPORTO DI FIUMICINO NON È ANCORA STATO DIGERITO IL FASSINO-GATE CHE ARRIVA ZUCCHERO. QUESTA MATTINA, MENTRE TUTTI ERANO IN FILA PER IL VOLO ROMA-MIAMI DI ITA, IL “DOLCIFICANTANTE" SI È PRESENTATO CON IL SUO STAFF ED È PASSATO DAVANTI A TUTTI, COMPRESE LE PERSONE IN CARROZZINA, TRA I MUGUGNI E LE INCAZZATURE DEGLI ALTRI PASSEGGERI - ADESSO RITROVEREMO ZUCCHERO SU QUALCHE PALCO A CANTARE LE BALLATE POPOLARI E SFIDARE LE ÉLITE DEI RICCONI? - LA PRECISAZIONE DI ZUCCHERO

DAGOREPORT - PERCHE' LE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE SARANNO LE PIU' IMPORTANTI DEGLI ULTIMI TRENT'ANNI? PERCHE' DIVENTERANNO UN REFERENDUM DEI 27 PAESI PRO O CONTRO LA RUSSIA - CON L'INCOGNITA DEL VOTO USA (SE VINCE TRUMP, L'EUROPA RESTA ABBANDONATA A SE STESSA), PER I LEADER DI BRUXELLES LA GEOPOLITICA SCALZERA' IL DUELLO DESTRA-SINISTRA - NON SOLO GRANDEUR FRANCESE, LE PAROLE DI MACRON SULL’INVIO DI SOLDATI IN UCRAINA SONO ANCHE UN TENTATIVO DI RISALIRE NEI SONDAGGI (15%) CONTRO MARINE LE PEN AL 30% 

- L'IMPRUDENZA DELLA MELONA ("MAI CON I SOCIALISTI'') COSTA CARA: SCHOLZ E COMPAGNI FIRMANO UN DOCUMENTO CHE IMPEGNA URSULA A NON ALLEARSI COI CONSERVATORI DI GIORGIA - MA PER LA DUCETTA C’È ANCORA UNA SPERANZA: PUÒ RIENTRARE IN PARTITA SE DOPO IL VOTO DEL 9 GIUGNO CI SARÀ LA CHIAMATA “ALLE ARMI” DI TUTTI I PARTITI ATLANTISTI DELL'UNIONE EUROPEA

ARCHEO-POMPINO - ANITA EKBERG IN AUTO CON FELLINI - VALENTINA CORTESE: “FEDERICO SI PORTÒ IN MACCHINA UNA DI QUELLE ATTRICIONE, CHE PIACEVANO A LUI: PROSPEROSE, ABBONDANTI, VISTOSE. INSOMMA, MENTRE ANDAVANO A OSTIA, LEI PARLAVA DELLA SUA VOCAZIONE ARTISTICA, NEANCHE FOSSE LA BERGMAN. A UN CERTO PUNTO FEDERICO COMINCIÒ AD ACCAREZZARLE I CAPELLI E POI CON LA MANO SULLA NUCA A SPINGERLA VERSO IL BASSO. FINALMENTE LA POVERETTA CAPÌ COSA STAVA ACCADENDO E, CON TUTTO IL FIATO IN GOLA, DISSE: "FEDDERICCO, IO ARTISTA, IO NO POMPETTO"