NASCE AL QAEDA 3.0 - LE NUOVE SIGLE (ISIS IN IRAQ, AL-NUSRA IN SIRIA E BRIGATA ABDULLAH AZZAM IN LIBANO) PUNTANO A UNO STATO ISLAMICO SUNNITA E A ELIMINARE ISRAELE

Maurizio Molinari per "la Stampa"

Al Qaeda riconquista Falluja, da dove l'esercito americano l'aveva espulsa nel 2006. I miliziani jihadisti con le bandiere nere dello «Stato islamico dell'Iraq e del Levante» (Isis) hanno messo in rotta le forze di sicurezza irachene, appoggiate dai clan tribali sunniti, infliggendo un'umiliazione al premier di Baghdad, lo sciita Nuri al Maliki.

Era stato proprio al-Maliki, lunedì, ad ordinare un blitz a Ramadi, capoluogo della regione di Anbar a maggioranza sunnita, per porre fine a un sit in di protesta, ma la decisione si è trasformata in un boomerang: Isis è entrato in entrambe le città a sostegno dei manifestanti e Baghdad ha ritirato le truppe, affidando la risposta a polizia e clan tribali.

Dopo violenti combattimenti e un bilancio - secondo fonti locali - di centinaia di vittime, venerdì Isis ha assunto il controllo di Fallujah mentre a Ramadi si combatte ancora e, per il «Washington Post», sarebbe caduto in battaglia Abu Bakr al-Baghdadi, l'«Emiro» di Isis.

A Falluja fonti arabe parlano di una città «dove il governo iracheno non c'è più» con uffici pubblici e comandi di polizia dati alle fiamme mentre i miliziani girano con auto rubate agli agenti promettendo di «difendere la città dall'esercito dello sciita Maliki e dai suoi alleati iraniani».

Le musiche jihadiste trasmesse dagli altoparlanti hanno suggellato la cattura della città che si trova ad appena 69 km a Ovest di Baghdad. Perderne il controllo per Maliki significa rischiare la trasformazione di Anbar - ai confini con Siria e Giordania - in un'enclave ribelle.

Maliki ha finora evitato dichiarazioni, affidando all'aviazione attacchi con missili consegnati da Washington e puntando sui clan per la riconquista. Si tratta degli stessi clan con cui si alleò il generale americano David Petraeus nel 2005-2006 riuscendo a sollevarli contro Al Qaeda ma all'epoca a fare la differenza furono 3000 marines.

Fallujah d'altra parte era stata nel novembre 2004 teatro della più feroce battaglia affrontata in Iraq dalle forze Usa, che persero oltre 100 uomini. Per Isis si tratta di un successo militare che ha fatto coincidere con l'annuncio, da parte delle cellule siriane, della rivendicazione dell'autobomba esplosa sabato nei quartieri meridionali di Beirut controllati dagli Hezbollah filo-iraniani.

«Siamo riusciti a violare il sistema di sicurezza del partito di Satana ed è solo l'anticipo di ciò che intendiamo fare» recita il comunicato, confermando di considerare gli attacchi a Hezbollah come un tassello della stessa campagna anti-sciita che vede Isis impegnato in Siria contro il regime di Assad e in Iraq contro il governo di Al-Maliki.

Per Bruce Reidel, ex consigliere anti-terrorismo di Barack Obama e direttore dell'«Intelligence Project» del Brookings Istitution di Washington, ci troviamo di fronte alla «versione 3.0 di Al Qaeda» composta da «Isis in Iraq, al-Nusra in Siria e Brigata Abdullah Azzam in Libano» il cui intento è «distruggere i confini coloniali disegnati alla fine della Prima Guerra Mondiale con l'accordo Sykes-Picot» creando «un unico Stato islamico sunnita» facendo leva «sul conflitto con gli sciiti» e «l'accorrere di migliaia di volontari dall'Occidente» puntando a «fondersi con le cellule nascenti in Sinai e in Egitto» per condurre una campagna convergente contro «il loro peggiore nemico, Israele».

«Due anni fa, dopo l'eliminazione di Osama bin Laden in Pakistan e Anwar Al-Awlaki in Yemen Al Qaeda sembrava in ginocchio - aggiunge Reidel - ma ora è in fase di rinascita» seppur venata da dissidi interni. Proprio il leader della Brigata Abdullah Azzam, il saudita Muhammad al Majid, è morto per una «crisi renale» mentre era detenuto a Beirut, dove era stato sottoposto a ripetuti interrogatori per identificare i responsabili del doppio attacco kamikaze all'ambasciata dell'Iran.

 

 

ABU AL LIBI NUMERO DUE DI AL QAEDATERRORISTA AL QAEDA I CAPI DI AL QAEDALeader di Al Qaeda Yemen AL QAEDAAL QAEDA

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…