italiani emigranti

ABBIAMO RIPRESO LA VALIGIA DI CARTONE - NEGLI ULTIMI DODICI ANNI GLI ITALIANI CHE ESPATRIANO SONO AUMENTATI DEL 64,7% - NON SOLO GIOVANI, ANCHE PERSONE MATURE E INTERE FAMIGLIE - LA CRESCITE PIÙ SOSTANZIOSA - CON PICCHI DEL 78% PER GLI ULTRA 85ENNI - RIGUARDA LE PERSONE DAI 50 ANNI IN SU…

Luca Liverani per “Avvenire”

 

Fanno le valigie per cercare una vita migliore. E sono sempre di più: giovani, intere famiglie con bambini, ma anche uomini e donne maturi. Negli ultimi dodici anni sono aumentati del 64,7 %. Sono gli italiani.

 

emigrazione italiani

Dal 2006 al 2018 la mobilità dei nostri connazionali è passata da 3,1 milioni di iscritti all' Anagrafe degli italiani residenti all' estero a 5, 1 milioni. Solo l' anno scorso i nuovi iscritti all' Aire sono stati 243 mila, di cui oltre la metà, 128.193 proprio per espatrio. Emigranti, insomma. L' Italia del Terzo millennio - seconda patria per oltre 5 milioni di stranieri regolari - continua, sorprendentemente, a essere allo stesso tempo terra di emigrazione.

 

A registrare una tendenza in costante aumento è il XIII Rapporto Italiani nel mondo curato dalla fondazione Cei Migrantes e presentato a Roma dal presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, dal presidente di Migrantes, il vescovo Guerino Di Tora e dal direttore, don Giovanni De Robertis, con la partecipazione del sottosegretario agli esteri Ricardo Merlo, che ha la delega agli italiani nel mondo.

 

emigrazione italiani

Al 1° gennaio 2018 dunque gli iscritti totali all' Aire risultano 5.114.469, l' 8,5 % dei quasi 60,5 milioni di residenti totali in Italia. Non tutti - va precisato - sono emigranti: nel 2017 la percentuale di iscritti all' Aire per 'espatrio' è stata infatti pari al 52%. Seguono con un 39,5% i figli di cittadini italiani all' estero, il 6,3% per reiscrizione da irreperibilità, il 3,7% per acquisizione di cittadinanza (solitamente figli di oriundi che ottengono il secondo passaporto) e l' 1 per cento circa per trasferimento dall' Aire di altro Comune.

 

Dall' Italia dunque continuano a partire soprattutto i giovani (37,4%) e i giovani adulti (25,0%). Ma c' è un importante cambiamento: le crescite più sostanziose - con picchi del 78% per gli ultra 85enni - sono dai 50 anni in su.

 

emigrazione italiani 3

Più della metà, il 54,1%, sceglie l' Europa, mentre il continente americano registra il 40,3% degli iscritti, soprattutto nell' America centrale e meridionale con un 40,3%. Le realtà nazionali più numerose sono l' Argentina (819.899) e la Germania (743.799), la Svizzera (614.545), seguita dal Regno Unito e dalla Francia (412.263), che nell' ultimo anno è stata superata dal Brasile (415.933).

 

Da segnalare che con oltre 6mila arrivi in meno, il Regno Unito registra un decremento del 25,2%, probabile conseguenza della Brexit. Il Portogallo, invece, registra la crescita più significativa (+140,4%). Evidente anche la crescita del Brasile (+32,0%) e quelle della Spagna (+28,6%) e dell' Irlanda (+24,0%).

 

EMIGRAZIONE

E da dove partono? Sorprendentemente la prima regione di partenza è la ricca ed efficiente Lombardia (21.980) seguita da Emilia-Romagna (12.912), Veneto (11.132), Sicilia (10.649) e Puglia (8.816). Nel 2017 gli italiani sono partiti da 107 province e sono andati in 193 località del mondo. In testa Milano, seguono Roma, Genova, Torino e Napoli. Tutte grandi aree metropolitane che ospitano importanti università e multinazionali.

In questo caso si tratta soprattutto della 'fuga di cervelli', categoria che comunque non esaurisce tutte le motivazioni dell' emigrazione.

 

«Il migrare non è legato a una particolare congiuntura, ma è un diritto umano fondamentale della persona», dice il cardinale Bassetti. «Al centro del fenomeno delle migrazioni - aggiunge - va posto sempre il tema dell' accoglienza ». Perché «chi arriva in un Paese straniero, o anche solo dal Sud al Nord d' Italia, ha sempre bisogno di essere accolto e integrato, coltivato nei suoi valori, aiutato. Verso i migranti dobbiamo avere tanta attenzione, sia per chi parte che per chi accogliamo».

 

E «noi come italiani siamo un popolo molto esperto in questo senso, anche per quello che i nostri hanno sofferto e realizzato nel mondo». Per il cardinale Bassetti «il riconoscimento della cittadinanza è un tema caldo» per oriundi italiani all' estero.

 

Un riconoscimento non tanto finalizzato «al possesso di un passaporto che apra le porte dell' Europa, ma nell' esaltazione di una identità fortemente legata ad un territorio in cui non solo ci si riconosce, nonostante non ci si è nati, ma lo si conosce nei racconti di genitori e dei nonni». Forse però la memoria dell' emigrazione italiana non è ancora un patrimonio diffuso, se monsignor Di Tora rileva che «ciò che appare compromettere ogni cosa è la rappresentatività che si fa della mobilità, non corrispondente assolutamente a ciò che accade, ma distorta e fuorviante».

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)