ABUSI E COSTUMI – AL VIA A TERAMO IL PROCESSO BIS SUL 53ENNE  CHE HA ADESCATO UNA DISABILE SU WHATSAPP E POI L’HA VIOLENTATA – A DENUNCIARE I FATTI È STATO IL PADRE DELLA RAGAZZA, CHE HA VISTO NEL SUO CELLULARE FOTO DELLA FIGLIA NUDA CON DUE UOMINI – IL RACCONTO DELLA GIOVANE ALLA POLIZIA

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Teodora Poeta per www.ilmessaggero.it

 

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Al via il processo bis, stavolta davanti ai giudici del Tribunale di Teramo, per un 53enne di Civitella già condannato in primo grado a 4 anni di reclusione dai giudici delle Marche, accusato di aver detenuto materiale pornografico e violentato una ragazza con un deficit intellettivo adescata con whatsapp.

 

A Teramo gli atti sono arrivati dalla Corte d’Appello di Ancona che ha contestato la competenza territoriale e annullato la sentenza. Ieri, in apertura del dibattimento, i giudici del collegio hanno respinto la richiesta del difensore dell’uomo di poter accedere al rito abbreviato, mentre la famiglia della ragazza si è costituita parte civile. Ad aver abusato sessualmente della ragazza c’è anche un secondo uomo, un 64enne di Corropoli, lui già condannato in Appello a 3 anni e 4 mesi di reclusione.

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A denunciare l’accaduto è stato il padre della giovane. I fatti contestati risalgono ad un periodo fra giugno e settembre del 2015. E’ lui che un giorno, per caso, guarda il cellulare della figlia mentre lei sta chattando e gli sembra di intravvedere strane immagini. Poi riesce a prenderlo e comincia a guardare e proprio tra i contatti whatsapp trova chi le invia foto che ritraggono la figlia nuda assieme ai due soggetti, poi arrestati all’esito delle successive indagini della Polizia.

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Fu la stessa ragazza a riferire ai poliziotti anche di incontri con i due uomini teramani, durante i quali sarebbero stati consumati rapporti sessuali. Le foto trovate sui telefonini della ragazza e dei due uomini dal contenuto erotico non lasciarono dubbi agli investigatori; foto che la ragazzina scambiava con loro proprio attraverso whatsapp.

 

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Il suo racconto era stato giudicato attendibile da una perizia effettuata da un docente di psicologia forense il quale riferì che la giovane ha un deficit intellettivo con compromesse capacità di ragionamento, ma anche che il suo racconto in merito agli incontri a sfondo sessuale avuti con i due uomini era credibile e che il suo deficit era facilmente percepibile agli stessi. La ragazza aveva già subito attenzioni a sfondo sessuale per le quali un uomo di Folignano era precedentemente stato condannato con sentenza definitiva a due anni e cinque mesi.

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