ASTE CHE CUCCAGNA! – CHRISTIE’S E SOTHEBY’S CHIUDONO UN 2014 DA URLO: +12% PER LA MAISON DI PINAULT E +24% PER SOTHEBY’S – IL TRIONFO DELL’ARTE POVERA CON L’ASTA DA 60 MILIONI DI CHRISTIE’S

Il mercato tricolore spera di volare ancora sulle ali di Alighiero Boetti e Georges Mathieu all’asta di Meeting Art da sabato 3 gennaio, con 700 opere in vendita. Per la casa d’aste italiana il 2014 è stato un anno di record, con un incremento del 22,4% grazie a un fatturato di 12,7 milioni…

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1 - OLTRE I RECORD DEL BENE RIFUGIO GLOBALE

Paola Manazza per il “Corriere Economia - Corriere della Sera

 

boetti alighiero boetti alighiero

Lo scenario del mercato internazionale dell’arte gode di ottime prospettive. Ma è anche in radicale trasformazione. Le due major — Christie’s e Sotheby’s — hanno riempito le pagine dei giornali nel 2014 con una pioggia di record e risultati milionari. Confermando un’ascesa inarrestabile dell’arte come ottimo investimento alternativo. Il 2013 si era concluso con un giro d’affari pari a 7,1 miliardi di dollari per Christie’s e 6,3 per Sotheby’s. Il primo semestre 2014 ha registrato un ulteriore (e inaspettato) incremento. Del 12% per la maison di Pinault (4,5 miliardi di dollari) e del 24% per la competitor Sotheby’s (2,7 miliardi).

 

Ora è necessario attendere febbraio 2015 per conoscere i totali ufficiali dell’anno.

Anche se è possibile stimare in 6 miliardi gli incassi che Sotheby’s ha registrato dalle aste, a cui bisognerà aggiungere il flusso di denaro derivante dalle cosiddette private sale (le vendite a trattativa privata) che l’anno scorso era stato di 1,2 miliardi. L’orizzonte delle compravendite mondiali sta cambiando pelle. Merito della nuova geolocalizzazione dei buyer.

 

LOGO DI CHRISTIES LOGO DI CHRISTIES

Il pericolo d’una bolla speculativa, molto forte nelle stagioni precedenti, sta progressivamente sgonfiandosi in ragione d’una multiforme stratificazione degli acquirenti. Se un Paese o un continente o un’area geografica va in crisi e quindi apporta una diminuzione di compratori d’arte, viene immediatamente compensato da nuovi appassionati provenienti da zone e Paesi emergenti nel mondo. Questo inedito equilibrio è la radice del cambiamento nel top-management delle due major.

 

OBIETTIVI

Steven Murphy, il ceo mondiale Christie’s, lascerà entro il 31 dicembre. Ecco la sua dichiarazione: «Quando il signor Pinault e Mme Barbizet mi hanno portato in Christie’s, mi è stato affidato il compito di modernizzare l’azienda e di farla crescere nella società moderna conservando il suo straordinario spirito e la sua cultura.

 

Ora abbiamo concluso un ambizioso piano triennale che ha portato l’azienda ad essere leader del settore». Murphy ha aggiunto di non avere impegni immediati per il suo futuro se non godersi il relax con la sua famiglia. Anche lo storico Ceo Sotheby’s William Ruprecht, conosciuto da tutti come Bill, ha lasciato il suo incarico dopo quattordici anni.

 

steven murphy steven murphy

È chiaro che il giro di boa è necessario per agganciare l’onda che sta obbligando le grandi aziende internazionali a cambiare sguardo. Tornando al report 2014 impossibile dimenticare l’asta di Contemporanea passata alla storia, a New York da Christie’s a novembre, che ha realizzato 852,8 milioni di dollari, la più alta di sempre. Mentre sul fronte dell’arte moderna e impressionista il super record spetta a Sotheby’s che sempre a novembre ha venduto per 422,1 milioni.

 

BILANCI

Il 2014 sarà inoltre ricordato per il grande successo dell’arte italiana. A febbraio da Christie’s l’asta «Eyes Wide Open: An Italian Vision», incornicia 14 record e un fatturato di oltre 60 milioni di dollari, con il trionfo dell’Arte Povera. Ad ottobre arrivano le annuali Italian Sale londinesi. Christie’s archivia 43,9 milioni di fatturato, poco più dell’anno precedente. Sotheby’s lascia tutti a bocca aperta. Con 49 opere in catalogo, 5 record mondiali d’artista, un solo invenduto e il totale più alto di sempre: 65 milioni.

 

Sul fronte internazionale i dieci nomi top nella tabella a fianco parlano da soli nell’evidenziare le tendenze in atto, che incoronano l’astrattismo e la pop art storica insieme alle sculture moderne. La tabella dei fatturati italiani mostra una crescita tendenziale. Escludendo Porro e Poleschi — che non sono riusciti a fornire i risultati — il totale del 2014 (163,2) è superiore (23,%) rispetto al 2013 (132,6). Un auspicio per il 2015. Staremo a vedere.

 

2 - IL MERCATO TRICOLORE SPERA DI VOLARE ANCORA SULLE ALI DI ALIGHIERO BOETTI

Paola Manazza per il “Corriere Economia - Corriere della Sera

 

Il tempo di posare il calice e voilà il mondo dell’arte è già ripartito. Pronto a nuove avventure. Il 2015, in Italia, si inaugura alla Meeting Art con un catalogo dedicato all’arte moderna contemporanea suddiviso in sei sessioni d’asta (dal 10 al 25 gennaio). L’esposizione delle quasi 700 opere apre sabato 3 gennaio. Smaltiti spumante e panettone i collezionisti potranno visionare online i quadri addirittura il giorno prima, venerdì 2, quando tutto il catalogo sarà disponibile online sul sito www.meetingart.it.

 

william ruprecht william ruprecht

Il segmento della moderna e contemporanea ha centrato un ottimo risultato nel corso del 2014, per questa casa d’aste. Rispetto all’anno prima l’incremento è stato pari al 22,4% grazie a un fatturato di 12,7 milioni di euro. Tra i lotti in arrivo, in questa prima vendita del prossimo anno, si segnala un Max Bill realizzato tra il 1974 e il 1980, stimato 105-120 mila con base d’asta 60 mila.

 

Un Alighiero Boetti «Aerei», biro blu su carta montata su tela (23x48,5 cm.) del 1983, è stimato 72-80 mila ma parte da 40 mila. Mentre un bel Georges Mathieu del 1958 («Léauté doit», 54,5x90,5 cm.) stima 105-120 e parte da 60 mila. Infine, sempre nel segmento molto ricercato dell’informale, un acrilico su tavola di Victor Vasarely (49,5x49,5 c.) quota 27-30 mila ed ha come base d’asta 15 mila. Non resta che attendere che finiscano le feste per andare sul sito e scoprire tutte le altre opere e gli autori. Registrandosi, sarà possibile lanciare delle offerte sin dal 2 gennaio, prima dell’asta. Prosit!

 

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