q - assistente vocale senza sesso

BASTA, ORA CI INFLIGGONO IL #METOO DEI ROBOT! - L'AGENZIA CREATIVA VIRTUE, IN COLLABORAZIONE CON L'UNIVERSITÀ DI COPENHAGEN E CON GLI ORGANIZZATORI DEL GAY PRIDE DANESE, HA CREATO LA PRIMA VOCE “GENDERLESS” PER SRADICARE I PREGIUDIZI SESSISTI NELLA TECNOLOGIA - GLI SVILUPPATORI SOSTENGONO CHE GLI ASSISTENTI VOCALI USANO VOCI MASCHILI PER RUOLI PIÙ AUTOREVOLI, COME APP BANCARIE E ASSICURATIVE, E UNA FEMMINILI PER RUOLI DI “SERVIZIO”, COME ALEXA E SIRI…

Francesco Borgonovo per ''La Verità''

 

amazon echo con alexa

Ovviamente non potevano bastare le campagne femministe, le intemerate delle star di Hollywood e le migliaia di articoli e servizi giornalistici sui maschi cattivi. Non era sufficiente la psicosi collettiva sulla discriminazione fra gli esseri umani. No, ci voleva proprio il Me too dei robot, la lotta contro il sessismo di cui sono vittime le macchine. Davvero, non stiamo scherzando. C'è qualcuno, in Europa, che si preoccupa di eliminare le «discriminazioni di genere» che affliggono gli algoritmi (chissà, forse dovremmo dire «le algoritme» o «algoritm*»?).

 

siri 5

Spieghiamo. L'agenzia creativa Virtue, in collaborazione con l'Università di Copenhagen e con gli organizzatori del Gay pride della città danese hanno creato «la prima voce genderless al mondo, che mira a sradicare il pregiudizio nella tecnologia». Avete presente Siri, l'assistente vocale dell' iPhone? Oppure Alexa, che svolge la stessa funzione per Amazon? Bene, i geniacci danesi hanno creato un prodotto analogo chiamato Q, che si presenta come un'alternativa ai software di cui sopra. La differenza è che Q parla con una «voce neutra», né maschile né femminile.

 

A questo punto, uno con un po' di sale in zucca si chiede: ma davvero c'era la necessità di tutto ciò? A quanto pare sì. Il motivo lo spiegano i responsabili dell' agenzia Virtue.

«Mano a mano che le piattaforme vocali diventano più pervasive nelle nostre vite», si legge nel comunicato stampa dell' agenzia, «le aziende tecnologiche continuano ad attribuire un genere alla loro voce». In sostanza, dicono i creativi danesi, le grandi compagnie tecnologiche scelgono di usare una voce maschile piuttosto che una femminile basandosi su una idea stereotipata.

siri 3

 

«Una voce maschile viene utilizzata in ruoli più autorevoli, come app bancarie e assicurative, e una donna in ruoli più orientati al servizio, come nel caso di Alexa e Siri».

Ecco dove sta la discriminazione: le povere Siri e Alexa sono donne sfruttate, parlano come donne solo perché devono sembrare più servizievoli. Mentre a Siri spetta il compito di ordinarvi una pizza o di prenotarvi una seduta dall' estetista, ai suoi colleghi assistenti vocali maschi toccano occupazioni più dignitose, tipo rendervi edotti sulla situazione delle vostre finanze.

 

Tutto ciò è frutto di un orribile pregiudizio. È ora di finirla con questo sessismo digitale: serve una voce senza genere. In questo modo, chi la ascolta non si farà l' idea che le donne siano sottomesse e gli uomini emancipati.

 

Q - ASSISTENTE VOCALE SENZA SESSO

«La tecnologia dovrebbe basarsi su verità culturali nuove piuttosto che antiquate», dicono Ryan Sherman ed Emil Asmussen di Virtue. «Utilizzando i dati e le intuizioni della nostra rete globale, abbiamo identificato un' opportunità unica per far progredire un mezzo tecnologico sempre più pervasivo nella nostra vita di tutti i giorni. Q non rappresenta la voce di uno, ma la voce di molti che stanno combattendo per un futuro inclusivo di tutti».

Per realizzare il nuovo software, l' agenzia danese si è rivolta ad Anna Jørgensen, linguista e ricercatrice all' Università di Copenhagen.

 

Con la collaborazione della studiosa «sono state registrate cinque voci che non erano immediatamente associate al genere maschile o femminile». Queste voci poi sono state modificate «utilizzando uno speciale software vocale che utilizza la ricerca della Jørgensen sulle voci di genere per "neutralizzarle"». Infine, «le voci modulate sono state testate in un sondaggio su scala europea con oltre 4.600 partecipanti, in cui alle persone è stato chiesto di valutare ciascuna voce su una scala da uno (maschio) a cinque (femmina). Dopo aver scelto una sola voce, lo studio di progettazione l' ha modulata e l' ha testata fino a quando non è stata percepita come neutrale».

Q - ASSISTENTE VOCALE SENZA SESSO

 

Che si tratti di un delirio è abbastanza evidente. Il fatto che siano scelte voci femminili per i programmi di assistenza non significa che sia in atto una discriminazione. Probabilmente, a pesare è il fatto che le persone si trovano più a loro agio con una ragazza gentile di nome Alexa o Siri piuttosto che con un bruto scorbutico di nome Bruno che, quando gli chiedete di chiamarvi un taxi, vi risponde: «Arrangiati e vai a piedi così ti cala la panza».

 

È emblematico, in questo senso, il meraviglioso film Her (2013), scritto e diretto da Spike Jonze. Raccontava di un uomo molto sensibile (Joaquim Phoenix) che s' innamorava della sua assistente vocale (Scarlett Johansson). Chi potrebbe mai innamorarsi di una voce asessuata chiamata Q? Questa è la rivoluzione digitale: ci vuole rubare fino all' ultima briciola di umanità e di poesia.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."