museo dei giochi di rochester

UN BEL GIOCO DURA MOLTO - DA QUASI 50 ANNI GIOCATTOLI ANTICHI E MODERNI SONO ESPOSTI A ROCHESTER, NEGLI USA - IL MUSEO SI OCCUPA DI CUSTODIRE LA MEMORIA STORICA DEL DIVERTIMENTO: DALLE BAMBOLE DI PEZZA AGLI ULTIMI VIDEOGAMES

Matteo Basile per “Il Giornale”

 

museo dei giochi di rochester 9museo dei giochi di rochester 9

Ognuno ha il suo preferito. Quello con cui è cresciuto. Quello che ogni volta che capita tra le mani, magari per caso, fa spuntare un sorriso sul viso e allargare il cuore di gioia. È il gioco, compagno d'infanzia di ogni bambino e, perché no, anche di parecchi adulti.

 

museo dei giochi di rochester 8museo dei giochi di rochester 8

Quante volte abbiamo sentito dai nostri genitori o dai nostri nonni la frase: «Eh, ai miei tempi i giochi erano diversi». O anche: «Ci si divertiva con meno». Con il cambiare della società, delle tecnologie e degli stili di vita, sono cambiati radicalmente anche i modi di divertirsi dei bambini. È pur vero che una volta bastava poco. Pezzi di legno, pietre, qualsiasi materiale di recupero. E con tanta fantasia era subito gioco. Quando poi arrivava una palla diventava tutto più semplice e alla componente ludica si univa quella della condivisione e della socialità.

 

museo dei giochi di rochester 7museo dei giochi di rochester 7

Dal pallone per strada incastrato sotto le auto in sosta, passando per le tradizionalissime bambole, i pupazzi e le macchinine, fino ad arrivare all'ipertecnologico videogioco che trasporta in una realtà virtuale, il cambiamento è stato spaventoso. E dato che come scrisse Antoine de Saint-Exupéry «tutti i grandi sono stati bambini una volta ma pochi di essi se ne ricordano», c'è chi ha pensato bene di fornire un aggiornatissimo promemoria dei giochi che hanno accompagnato l'infanzia di diverse generazioni di bambini.

 

Così a Rochester, negli States, nel 1968 è nato «The Strong», il museo del gioco che si occupa di raccogliere, conservare e custodire la memoria storica di tutto ciò che incoraggia apprendimento, creatività e scoperta. In una parola: gioco. Qui, alle porte di New York, è custodita quella che è considerata la raccolta più completa al mondo di giocattoli ma anche libri, documenti e altri materiali storici. Ma per sua natura non si tratta di un museo statico o magari un po' noioso. E come potrebbe? Vengono infatti organizzati programmi ed esposizioni di ogni genere, senza mai dimenticare quel ruolo fondamentale che il gioco riveste nella società.

museo dei giochi di rochester 6museo dei giochi di rochester 6

 

Lo «Strong» ha poi una responsabilità ulteriore. Ogni il museo aggiorna la sua personale «hall of fame», ovvero la selezione di quei giochi e videogiochi che meritano di essere nominati immortali. Per quanto hanno contribuito a ispirare la creatività e per quanto hanno avuto successo. Due le categorie: i giochi tradizionali e quelli moderni. Scorrere la lista dei giochi «di una volta» è come fare un viaggio nella memoria. Ci sono le bolle di sapone, un classico che non tramonta mai.

museo dei giochi di rochester 4museo dei giochi di rochester 4

 

C'è la Barbie, la bambola che ha fatto compagnia a milioni di bambine in tutto il mondo. Ci sono le tradizionalissime carte da gioco, trasversali nell'essere utilizzate nelle abitazioni come nelle peggiori balere di provincia. Non mancano giochi più intellettuali come il cubo di Rubik e gli scacchi. Non possono mancare i mattoncini Lego, eletti nel 2000 miglior gioco del secolo. E, indiscutibilmente, c'è la palla.

 

Ma anche tra i moderni e magari da alcuni un po' odiati giochi elettronici si ritrova un pezzo di storia del divertimento. Alzi la mano chi non ha mai provato a distruggere la flotta aliena in «space invaders» o chi non ha incastrato mattoncini nel «Tetris». Fino ad arrivare ai più moderni ma già cult «Super Mario Bros», «Sonic» o «Gta».

museo dei giochi di rochester 3museo dei giochi di rochester 3

 

Certo nell'elenco non ci potranno essere tutti. Magari mancherà proprio il vostro preferito. Ma poco importa. Tradizionalisti o moderni, piccini o grandi sarebbe bello ogni tanto abbandonarsi al gioco, qualunque sia. Per chi è bambino è naturale e un sacrosanto diritto. Per chi è già grande, un modo per ritrovare quella magia e quella gioia pura e quel divertimento sincero che soltanto il gioco sa regalare. E poi c'è chi dice che i musei sono una noia...

museo dei giochi di rochester 5museo dei giochi di rochester 5

 

museo dei giochi di rochester 12museo dei giochi di rochester 12museo dei giochi di rochester museo dei giochi di rochester museo dei giochi di rochester  museo dei giochi di rochester museo dei giochi di rochester 10museo dei giochi di rochester 10museo dei giochi di rochester 11museo dei giochi di rochester 11museo dei giochi di rochester 13museo dei giochi di rochester 13

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE...