burke papa francesco bergoglio canterbury

BORDELLO IN VATICANO: TRA GLI ALTI PRELATI CONSERVATORI C’È CHI PENSA ALL’IMPEACHMENT DI BERGOGLIO! - MA E' QUASI IMPOSSIBILE TROVARE QUALCHE CANONISTA DISPOSTO AD AVVENTURARSI SU QUESTO SENTIERO - GLI OPPOSITORI VOGLIONO LAVORARE AI FIANCHI IL PAPA ARGENTINO PERCHÉ SIA LUI STESSO A DIMETTERSI (COSI' ARRIVIAMO A TRE PAPI...)

Stefano Filippi per “Il Giornale”

 

PAPA BERGOGLIOPAPA BERGOGLIO

La parola proibita ormai circola apertamente. È americana, richiama libertà, contropotere, vittoria della giustizia e della verità. Impeachment. Ne hanno fatto le spese presidenti e ministri. Per un Papa non è previsto, la sua autorità deriva direttamente da Dio attraverso il voto dei cardinali blindati in conclave e nessuno può attentarvi se non il Pontefice stesso con un gesto clamoroso di rinuncia. È stata la scelta di Benedetto XVI.

 

Ma nonostante che la volontà divina e il diritto canonico non prevedano la messa in stato d' accusa del Papa, l'idea dell' impeachment si diffonde nelle cerchie antibergogliane. Non si sa bene come procedere, né chi avrebbe il potere di farlo; gli ecclesiastici non si espongono e i pochi che accettano di parlarne chiedono un drastico riserbo. Eppure l'impeachment di Jorge Mario Bergoglio è il sogno proibito di molti conservatori. Un esercito in crescita, si garantisce in quegli ambienti, alimentato da un malcontento che sarebbe noto sia in Vaticano sia nel clero di Roma.

 

FAMIGLIA CRISTIANA PAPA FRANCESCO BERGOGLIOFAMIGLIA CRISTIANA PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant' Egidio, in un articolo scritto per gli 80 anni di Bergoglio lo ha messo nero su bianco, sia pure in forma interrogativa, analizzando le reazioni ai «dubia» presentati dai cardinali Caffarra, Burke, Brandmüller e Meisner. Un paio di mesi dopo, 23 studiosi di tutti i continenti avevano ipotizzato «una forma di correzione fraterna» poiché «la Chiesa sta entrando in un momento gravemente critico della sua storia, che presenta allarmanti somiglianze con la grande crisi ariana del quarto secolo». E l'ex ministro di Monti si è appunto chiesto se non si stia prefigurando un impeachment.

 

PAPA BERGOGLIO ALL ILVA DI GENOVA   PAPA BERGOGLIO ALL ILVA DI GENOVA

Non uno scisma di chi abbandona la Chiesa, ma l'opposto: la deposizione del Papa non più ortodosso. Perché, dice un ecclesiastico attribuendo la citazione al defunto cardinale Carlo Caffarra, «un Papa che divide l'episcopato non è più Papa». La lettera dei 23 era l'embrione del documento pubblicato ieri con 62 firme. Una correzione che non è «fraterna» ma «filiale»: i sottoscrittori scrivono di esservi «costretti» per «alcune eresie sviluppatesi» a partire dall'«Amoris laetitia». Un Papa infedele, dunque. La lettera non chiede dimissioni né tantomeno adombra un impeachment, che oggi è fantareligione. La coesistenza di tre Papi, uno dimesso, uno eretico e uno scismatico, sarebbe uno scenario grottesco.

 

papa francesco 3papa francesco 3

Ma ormai la sfida dei «dubia», forse al di là delle intenzioni dei quattro porporati, è il primo passo formale verso una messa in stato d' accusa di Francesco come la «correzione» di ieri è il secondo. Mentre il documento dei 62 non ha precedenti, i «dubia» sarebbero una «prassi secolare», almeno secondo i firmatari, ma nella bimillenaria storia della Chiesa sono rari i precedenti di cardinali che chiedono al pontefice di chiarire questioni dottrinali dopo essere andato fuori dal seminato.

 

papa francesco 2papa francesco 2

Ma prima che i quattro si esponessero formalmente nel settembre di un anno fa, altri porporati si erano rivolti in altre forme a Francesco manifestando il proprio disorientamento. Il Papa non ha dato risposte, come ha accolto nel silenzio anche i «dubia». Era stato il cardinale Burke a tentare un altro passo in avanti.

 

A gennaio ha detto che meditava un' ulteriore richiesta di chiarificazione, «un atto pubblico e ufficiale con il quale è possibile arrivare a correggere il Papa nei suoi eventuali errori dottrinali in materia di fede». Anche di questa correzione formale non ci sono precedenti. Almeno fino a ieri, senza peraltro la firma di Burke. Se la strada dell'impeachment è impervia, se è difficilissimo trovare qualche canonista disposto ad avventurarsi su questo sentiero impercorribile, la contestazione ha preso una strada diversa, quella di lavorare ai fianchi il Papa argentino perché sia lui stesso ad ammettere gli errori e magari dimettersi.

papa francescopapa francesco

 

I circoli tradizionalisti assicurano di non essere frange minoritarie, di trovare comprensione in vari settori della curia vaticana che però non intendono uscire allo scoperto, almeno per ora, con un Pontefice che tiene alla grande la scena sui media di tutto il mondo. Il silenzio, si fa notare, non significa necessariamente approvazione. I quattro cardinali «dubiosi» sarebbero soltanto la punta dell' iceberg anche nel Sacro collegio.

 

Lo stesso Bergoglio ha sollecitato le critiche. Ai due Sinodi sulla famiglia ha invitato a discussioni franche. I suoi detrattori sostengono dunque di fargli un piacere. Ma ormai il principio dell' obbedienza al Pontefice sembra saltato. D' altra parte, perché portargli rispetto se, come avevano scritto i 23 dissidenti, «la barca di Pietro è senza timone?».

 

PAPA BERGOGLIO IN EGITTOPAPA BERGOGLIO IN EGITTO

I punti di riferimento sono altri: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, teologi come Caffarra, del quale dopo la morte sono stati ripubblicati interventi e omelie come un magistero alternativo al quale ancorarsi. Si guarda ai vescovi dell' Africa, non dell' America Latina, e all' irrigidimento dei presuli polacchi che hanno respinto in blocco le aperture contenute nell' esortazione «Amoris laetitia». Negli Stati Uniti viene ancora sbandierata la copertina del Newsweek che un paio d' anni fa si chiedeva «Is the Pope catholic?», ovvero: il Papa è cattolico?

 

PAPA BERGOGLIO A SAN VITTORE PAPA BERGOGLIO A SAN VITTORE

È in atto anche una riflessione sul ruolo stesso del papato. I medesimi che all' arrivo di Bergoglio storsero il naso quando egli preferiva chiamarsi «vescovo di Roma» anziché Papa, come se intendesse ridimensionare il suo potere universale, ora sostengono che la sua infallibilità davanti a Dio è in realtà limitata ai pochi pronunciamenti «ex cathedra» e che il magistero ordinario è opinabile. Che autorità avrebbero le interviste rilasciate a un Eugenio Scalfari che non prende appunti né registra, ma mette tra virgolette quello che si ricorda spacciandolo come autentico? O le conversazioni aeree con i giornalisti di ritorno dai viaggi all' estero, che avvengono senza filtri e con rischi enormi?

 

bergoglio ratzingerbergoglio ratzinger

Alla desacralizzazione del papato si accompagna una campagna di attacchi personali. Bergoglio è considerato un uomo privo di cultura, attaccato al potere, irascibile e vendicativo, che per giunta a 42 anni andò in psicanalisi da una specialista ebrea. Un politico che gestisce il Vaticano per conto della lobby di cardinali che l' ha piazzato sul soglio di san Pietro. Uno sprovveduto che apprezza un' abortista come Emma Bonino, non cita autori cattolici ma gente come Fellini e Borges e mette un protestante a guidare l' edizione argentina dell' Osservatore Romano.

 

GADGET CON L IMMAGINE DI PAPA BERGOGLIO 3GADGET CON L IMMAGINE DI PAPA BERGOGLIO 3

Uno che, in fondo, non ama la Chiesa ma la sopporta, come dimostrerebbe la severità con cui Francesco tratta la curia vaticana. L' impeachment papale è una prospettiva lontana, ma la strategia in atto è abile, spiega un teologo conservatore. Sulla comunione ai divorziati hanno fatto diventare un problema di massa quella che sembrava una questione per addetti ai lavori. Così adesso le ambiguità di Bergoglio sarebbero sotto gli occhi di tutti, anche dei cattolici della domenica poco avvezzi alle sottigliezze teologiche. Ma ora pronti a imporgli le correzioni.

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...