BOSSETTI E QUEGLI INGUARIBILI VIZIETTI - “OSSESSIONATO DALLE 13ENNI ROSSE”: NEL COMPUTER DEL MURATORE IL MOVENTE DELL’OMICIDIO DI YARA - IL MISTERO DELLA “MICRO-SPIA”: PERCHÉ BOSSETTI VOLEVA COMPRARE UNA CIMICE?

La perizia informatica consegnata ai pm rivela l’interesse di Bossetti per le ragazzine sosia di Yara fin dal 1992 - Quando accende il suo pc il muratore cerca di non lasciare tracce: il carpentiere tenta di occultare le porno navigazioni anche pochi giorni prima dell’arresto...

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Paolo Berizzi per “la Repubblica

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Il movente dell’omicidio di Yara Gambirasio in 133 pagine: una radiografia dell’attività informatica, «costante», «mirata», dell’uomo accusato di averla uccisa, Massimo Bossetti. Una radiografia che rivela — dice il gip Vincenza Maccora — «la personalità di un soggetto indagato per l’omicidio di una ragazzina tredicenne».

 

Bossetti, «come si evince dall’analisi del materiale informatico sequestrato nella sua abitazione, in particolare dal pc», manifesta un forte interesse per il «sesso delle tredicenni» (la stessa età di Yara che era rossiccia di capelli). Più precisamente: «ragazzine rosse tredicenni, vergini ».

 

massimo giuseppe bossetti massimo giuseppe bossetti

Eccola la relazione tecnicoinformatica consegnata alla Procura di Bergamo. È, secondo l’accusa, la «carta» più importante dopo quella che documenta la prova regina del Dna di ex Ignoto 1. Perché è qui, nella risposta fornita da queste 133 pagine, che, sostiene il pm Letizia Ruggeri, si nasconde il movente dell’omicidio di Yara. Repubblica è in grado di dare conto della consulenza. È una minuziosa analisi del flusso di file, ricerche, accessi, navigazioni — la maggior parte “coperte” da Bossetti con «sistemi di navigazione privata o anonima» — eseguita dagli esperti incaricati dalla Procura.

 

SISTEMI DI COPERTURA

Il metodo, e non è un dettaglio. Quando accende il suo Toshiba “Satellite” L505D-106, prima di avviare il motore di ricerca (quasi sempre Google) a orari variabili, la mattina, il pomeriggio, la sera, Bossetti si preoccupa di non lasciare tracce. O di lasciarne il meno possibile. Annotano i consulenti: «Sono stati rinvenuti all’interno dei supporti di memoria riferimenti all’utilizzo di tecniche di navigazione privata o navigazione anonima».

 

bossetti arrestato bossetti arrestato

Da Inprivate Browsing a Sandbox a Ccleaner software: il carpentiere di Mapello cancellava abitualmente i «dati». E quando era in difficoltà, non esitava a cliccare su pagine specifice — per esempio azpoint.net — che pubblicizzavano sistemi di eliminazione. Che cosa c’era di così sconveniente da non lasciare impresso sulla memoria “superficiale” del Toshiba?

 

ADOLESCENTI ILLIBATE

L’ultima googlata «rivelatrice della personalità» Bossetti la fa alle 9.55 del 29 maggio 2014. Diciotto giorni prima del suo arresto in cantiere. I figli sono a scuola, lui è a casa (e «non sul cantiere di Seriate dove all’epoca lavorava », rileva il gip). Accende il pc, si mette a cercare «ragazzine ». Ne fa menzione sempre il gip nell’ordinanza con cui l’altro giorno ha respinto — per la seconda volta — la richiesta di scarcerazione avanzata dalla difesa. Sono dunque soprattutto le «ragazzine », meglio se «rosse», illibate, con caratteristiche anatomiche precise, che affollano le fantasie sessuali di Bossetti. Con l’inquietante coincidenza, per la Procura gravemente indiziaria, dell’età specificata in molte porno- navigazioni: «13 anni».

 

Bossetti Bossetti

Citiamo solo alcuni termini di ricerca inseriti nei dispositivi informatici, fisso e portatile note book, sequestrati all’indagato. «Ragazzine rosse tredicenni per sesso», «vergini», altre parole chiave hanno per oggetto «sesso con animali», oltre a più generiche gallerie pornografiche e siti per incontri sessuali. Queste ultime di nessun rilievo investigativo. Va detto che, nell’attività di recupero delle informazioni, gli esperti sono riusciti a risalire “soltanto” alle voci di ricerca e ai link. Non ai video e alle immagini visionate. Ma tant’è: secondo la Procura le tracce rinvenute sono più che sufficienti ad «ampliare » la gravità degli indizi a carico dell’indagato. E a disegnare il movente dell’omicidio di Yara.

 

GIOVANI SEQUESTRATE

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Stando alla consulenza informatica, il «pallino» intorno al quale ruota la curiosità online di Bossetti — le «tredicenni per il sesso» — prevede anche una declinazione «nera». Cronaca nera. Il muratore — in carcere da otto mesi — si interessa a «fatti di cronaca in merito a rapimenti e violenza sessuale su minore». Nella perizia sono segnalati gli indirizzi URL delle pagine visitate.

 

Apre il sito del Mattino di Padova Bossetti, legge il pezzo che racconta il caso di Matteo Meneghello, di Bovolenta. È stato arrestato per corruzione di minorenne e violenza sessuale. La vittima ha 13 anni. Altri clic vanno a ripescare storie di rapimenti e omicidi: a farne le spese, sempre minorenni. Sempre bambine. Il 9 marzo 2014: Edlia Dobrushi, albanese, 38 anni, uccide a coltellate le sue tre figlie a Lecco: hanno 3,10 e 13 anni. Bossetti legge.

 

LE INDAGINI NEI PAESI

La piccola Yara La piccola Yara

Molta attenzione è dedicata al «caso Yara». Bossetti si collega alla pagina Facebook Yara Gambirasio. Spiegano i consulenti della Procura che, in questo caso come in altri, «non è stato possibile fissare una collocazione temporale specifica». Perché? Proprio a causa dei software appositi, tipo Ccleaner, usati da Bossetti per cancellare i dati. Ma una finestra temporale c’è. Ed è «larga». Le prime navigazioni riportate a galla risalgono al 2002. Le ultime, appunto, a pochi giorni prima dell’arresto. Ancora Yara.

 

I tecnici tracciano un indirizzo preciso «a seguito di richiesta di approfondimento». Bossetti, come milioni di italiani, segue la vicenda della giovane ginnasta uccisa. E del suo killer, all’epoca ancora sconosciuto. Legge un pezzo di TGcom24, 26 luglio 2012: «Yara, l’indagine si allarga, chiesti i registri dell’anagrafe di dodici paesi della bergamasca». Si cerca il killer «in otto paesi tra i nati tra 1930 e 2000».

 

Yara Gambirasio Yara Gambirasio

LA CIMICE SU E-BAY

Una decina di telefoni cellulari. Altrettante sim card. Il pc Toshiba e il portatile Acer. Tre chiavette USB. Una macchina fotografica digitale Nikon. È il materiale elettronico sequestrato a casa Bossetti, e poi analizzato. Al netto degli schermi protettivi ai quali ricorreva il carpentiere — secondo gli inquirenti — per celare le navigazioni effettuate con computer e telefonini, c’è un altro particolare inedito contenuto nella relazione consegnata alla Procura.

 

Dal suo notebook l’indagato si collegava con E-Bay per visionare oggetti da acquistare. Tra vestiti, cialde di caffè, telecamere portatili, spunta una «voce» curiosa. Una «mini micro spia per ascolto ambientale». Perché Bossetti voleva comprare una cimice?

 

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