casa del poeta trombadori zeichen

LA CASA DI VALENTINO NON RESTERÀ MAI VUOTA – LE “PICCOLE PITTURE” DI DUCCIO TROMBADORI ESPOSTE ALLA “CASA DEL POETA” DI VIA FLAMINIA - ALL’INAUGURAZIONE STEFANIA SANDRELLI, GIULIANO FERRARA E ANTONIO GNOLI – IL RICORDO DI DUCCIO: “VALENTINO LIMAVA LA SUA PAROLA COL TEMPERINO DELLA INTELLIGENZA A COMMENTARIO DELLE BANALITÀ, DEI COSTUMI, DEI LUOGHI COMUNI…”

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

1 – ROMA, ECCO LE «PICCOLE PITTURE» DI DUCCIO TROMBADORI

Lilli Garrone per https://roma.corriere.it/

 

dipinti di duccio trombadori

Cinquanta quadri di Duccio Trombadori restano esposti fino al 30 giugno alla «Casa del poeta» Valentino Zeichen in via Flaminia 86 accanto il museo Explora. «Piccole pitture» è il titolo della mostra destinata anche ad aiutare la fondazione per trasformare quella che fu l’abitazione del poeta in un luogo dedicato alla cultura della metà del Novecento.

 

Le visioni che incantano lo spazio

 

ritagli di giornali e foto di valentino zeichen

E con il testo «Flânerie - La casa di Valentino» (editore Maretti, 2018), divagazione letteraria su Roma e il fantasma autobiografico della pittura, Duccio Trombadori accompagna una serie di cinquanta dipinti in piccolo formato elaborati sul motivo del paesaggio mediterraneo, luogo speciale di atmosfere visive puntualizzate dalla ambizione di incantare lo spazio e il tempo. La mostra ha l’ospitalità della figlia Marta Manca Zeichen ed è curata da Marina Amori Vitelli. Dal lunedì al giovedì dalle 18 alle 20. Info: +39 3200515061

 

 

2 - E' MORTO VALENTINO ZEICHEN, IL POETA CHE LIMAVA LA PAROLA COL TEMPERINO DELL'INTELLIGENZA

Duccio Trombadori per “il Foglio” del 5 luglio 2016

 

duccio trombadori giovanni albanese

E’ morto Valentino. Lo conoscevo dal 1958. Lui ventenne, io appena tredicenne, lo vedevo sbucare dal folto delle pendici di Villa Strohl-fern, lui che si arrampicava partendo dal Borghetto Flaminio, dove fino a pochi anni prima c’erano stati gli orti di guerra, ed ora qualche baracca di lamiera ospitava una rinfusa di senza tetto tra cui il giovane vigoroso virgulto che sarebbe diventato di lì a pochi anni il più sornione, sarcastico, ironico, cinico e melanconico poeta nella Roma degli anni Sessanta e Settanta, una delle voci più sintomatiche e libere di tutta una generazione nell’Italia del post-miracolo economico.

esterno della baracca di valentino zeichen

 

Allora Valentino portava dinoccolato i suoi jeans sciorinando incisive battute ad epigramma che sorprendevano noi adolescenti: era sapiente e allusivo, dolente indagatore di caratteri, corteggiatore dall’aggettivo inflessibile delle ragazze più in fiore, lettore arguto di poesia mista di argomenti teosofici non alla moda (allora), sciorinante sapienze ‘heideggeriane’ in tempo di neorealismo e di sperimentale avanguardia, attento ai modi di un’ arte visiva divisa tra le pittografie lirico astratte di Gastone Novelli e la fisiognomica lacerata dell’immagine pubblicitaria nei ‘decollages’ di Mimmo Rotella.

 

antonio gnoli giuliano ferrara

Artista visivo, e poeta. Così Valentino amava esprimersi in ogni aspetto della vita. Così lo conobbi nel 1958, e tale lo ho sempre rivisto senza un filo di mutamento caratteriale fino a qualche settimana fa quando per l’ultima volta gli sono stato vicino nella casa di riabilitazione sulla Via Ardeatina dov’era sistemato dopo il colpo cerebrale che gli aveva leso, pochi mesi prima, l’articolazione della braccio e della gamba destra.

 

stefania sandrelli duccio trombadori angelo caligaris

Mi sorrideva paziente per il piacere di sentirmi vicino. L’intesa era quella di sempre, approfondita da decenni di comuni intese sulla precarietà di una debole cultura progressista al cospetto del gigantismo tecnico e scientifico con cui si misurano i tempi moderni e i cicli di civiltà.

 

Valentino limava la sua parola col temperino della intelligenza, ne fabbricava formule artigianali a commentario delle banalità, dei costumi, dei luoghi comuni vigenti.

 

il letto di valentino zeichen

O pure ne faceva scandaglio fantasioso e argomentato di larghe vedute antropologiche, dove la storia umana si congiunge con l’evento naturale impredicabile, terremoti che schiacciano mondi e interi cicli di civiltà di fronte ai quali sola si presta l’impassibile sorriso filosofico del pensiero poetante, dell’ epigramma, di una eccentrica posizione esistenziale, quale cifra della insopprimibile libertà della parola umana.

la baracca dove abitava valentino zeichen (1)

 

Parlare della poesia di Valentino Zeichen sarà affare culturale di molti commentatori. E se ne ascolteranno di tutti i tipi.

 

A me basta ricordare la sua baracca di lamiera, dalla quale non avrebbe mai voluto separarsi (e Dio sa se la infermità che lo aveva colpito glielo avrebbe ancora potuto consentire), e i suoi ricorrenti squilli di telefono con i quali si candidava a condividere assieme un piatto di spaghetti a casa mia, per tessere la trama dei ricordi e dei pensieri attuali come frutto di un amalgama e di una esperienza che ci accomunava: il mondo poetico artistico di Villa Strohl-fern, la filiera di cari amici ‘al compleanno del tempo’ (Mario Seccia, Duccio Staderini, Azio Cascavilla, Franco Purini, Antonio Pedone e tutti gli altri), da piazza del Popolo alle scorribande serali in una Roma fatta spettacolo nel binomio vita-arte quale sembra oggi amata ombra del passato.

 

la baracca dove abitava valentino zeichen (2)

Avrei voluto esserti vicino per tanti altri lunghi giorni, caro amico fraterno. Te ne sei andato via in anticipo sulle mie speranze. Forse hai preferito che ‘la cosa’ finisse così.

 

L’abito dell’invalido non ti si addiceva, avrai finalmente pensato: aveva un sapore ‘sgradevole’, per usare uno degli ultimi aggettivi che ti ho sentito pronunciare prima della tua definitiva partenza.

antonio gnoli con lo scoter

 

Ora che non ci sei più, restano tante tue raccomandazioni e consigli su idee da perseguire (come ne parlavamo) e progetti da imbastire (come immaginavamo).

 

Se ci riesco, caro Valentino, proverò a portarli a termine. Puoi contare su di me.

giuliano ferraragiovanni soldatila scrivania di valentino zeichenstefania sandrelli col nipote roccoi libri di valentino zeichen (2)il giardino della baracca di valentino zeichenlibbricinola stufa di valentino zeichenpaolo franchirachel angelo caligaris e roccostefania sandrelli con duccio trombadorimarco giusti e ileana florescugiovanni albanese sara santarellivino per gli ospitii libri di valentino zeichen (1)

alessandro pagliero

 

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…