charlie hebdo

CHARLIE HEBDO, TUTTO È DIMENTICATO – LE PUBBLICAZIONI DEL SETTIMANALE SATIRICO SONO SOSPESE: I SUPERSTITI SONO STANCHI – MA È TUTTO INTORNO CHE C’È UNA STRANA STANCHEZZA, DOPO LE TANTE CRITICHE SULL’”ECCESSO DI SATIRA” DELLA COPERTINA CON MAOMETTO

Carlo Panella per “Libero Quotidiano”

 

funarali dei fumettisti dello charlie hebdofunarali dei fumettisti dello charlie hebdo

«Je suis Charlie» è in affanno. Anne Hommel, responsabile della comunicazione di Charlie Hebdo, ha annunciato venerdì che le pubblicazioni del settimanale sono temporaneamente sospese. Brutta notizia, comprensibile, ma preoccupante. Punto a vantaggio non solo di chi ha massacrato la redazione di Charlie, ma anche delle centinaia di migliaia di musulmani che hanno manifestato contro il primo numero di Charlie dopo la strage. In Cecenia erano un milione, in Niger hanno distrutto sette chiese, ovunque nel mondo musulmano erano centinaia di migliaia. E protestavano - hanno anche ucciso - non per la strage di Charlie Hebdo, ma perché il primo numero uscito dopo quell'eccidio, riportava in copertina un Mao- metto triste, con una lacrima sul volto, che diceva: «Tout pardonné», tutto è perdonato. Protestavano contro un messaggio di pace!

 

LA REDAZIONE DI CHARLIE HEBDO LA REDAZIONE DI CHARLIE HEBDO

Il nuovo numero di Charlie non uscirà quindi né il 4 febbraio né l'11 febbraio, come inizialmente stabilito, e poi smentito. I giornalisti e i disegnatori sopravvissuti all'attentato, ha annunciato Anne Hommel «hanno bisogno di tempo» e non sono pronti per preparare una nuova edizione della rivista satirica. Hommel ha spiegato che «sono stanchi e mediaticamente ancora troppo esposti, ma Charlie continuerà». Ce lo auguriamo e possiamo ben comprendere come sia difficile fare satira, schernire tutto e tutti con la morte nel cuore. Ma è evidente che il problema di Charlie va oltre la comprensibile sfinitezza nell' animo dei suoi redattori.

 

Il problema è che, passato il facile entusiasmo per l'immensa manifestazione di milioni e milioni di francesi dell'11 gennaio, la Francia ha scoperto che non basta passare un pomeriggio nelle strade cantando la Marsigliese. Passato il momento della commozione, il clima è diventato cupo, si sono moltiplicate le critiche all'eccesso di satira, alla offesa alla sensibilità dei musulmani.

 

charlie hebdo fatto quotidianocharlie hebdo fatto quotidiano

Il New York Time, cattedrale dell’America liberal, si è rifiutato di pubblicare la vignetta con Maometto che proclama il perdono, per «eccesso di satira». L'onda di censura e di autocensura, di dissociazione dallo “spirito” di Charlie è diventata montante. Persino papa Francesco parlando delle manifestazioni contro la copertina di Charlie dopo la strage ha sostenuto che se offendessero sua madre (intendendo Maometto, nel caso) «io gli tirerei un pugno», e ha addirittura mimato il gesto. Ovunque, persino da parte del Marocco, grande alleato della Francia e unico Paese arabo democratico, sono partite bordate di proteste ufficiali dei governi e delle autorità religiose contro la copertina del «tutto perdonato».

 

Ma non basta: in tutta la Francia più di 200 sono stati gli studenti di origine araba che si sono rifiutati di osservare il minuto di silenzio in ricordo delle vittime della strage di Charlie. Un bimbo di otto anni ha addirittura solidarizzato con i Fratelli Kouachi in classe, pubblicamente, con orgoglio ed è finito sotto inchiesta assieme a suo padre. Ovunque, nelle banlieues francesi sono apparse le scritte «Je suis Kouachi», di piena solidarietà con gli autori della strage, in spregio alle vittime.

 

Demenziale, per contro, la reazione del governo francese che propone ora di contrastare le radici dell'odio che hanno portato alla strage di Charlie Hebdo, incentivando lo studio della laicità... Omaggio rituale e folle alla Dea Ragione e modo subdolo per sfuggire al nodo del problema.

 

charlie hebdo        charlie hebdo

Quell'attentato non era infatti una manifestazione di terrorismo, non voleva incutere terrore, ma imporre la applicazione della sharia, della legge islamica, anche in Francia. E anche le proteste di tutti, tutti i Paesi musulmani avevano questo segno: l'Occidente deve rispettare la sharia che vieta la pubblicazione dell’immagine del profeta anche se dice «tutto perdonato».

 

Questo, mentre in tutti i Paesi musulmani ai cristiani è proibito di tentare di fare proselitismo, di convertire gli islamici e in alcuni Paesi è addirittura proibito praticare la fede. Per non parlare della propaganda dell'ateismo. Dunque, noi occidentali dovremmo rispettare la loro sharia, pena la punizione, invece i Paesi islamici a casa loro rivendicano il pieno diritto di non rispettare per nulla le nostre libertà di pensiero, che sono - che dovrebbero essere - universali. Questo è il punto. E i Paesi occidentali subiscono il diktat senza protestare. Da qui nasce la crisi, quella vera, del futuro Charlie Hebdo.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”