CHE FIGURA DI MEIRELLES  – DONATA MEIRELLES, LA DIRETTRICE DELL'EDIZIONE BRASILIANA DI "VOGUE" SI È DIMESSA DOPO LE POLEMICHE SULLE FOTO DEL PARTY DI COMPLEANNO – LA GIORNALISTA SI È FATTA RITRARRE SEDUTA SU UNA POLTRONA DI VIMINI CIRCONDATA DA QUATTRO RAGAZZE NERE VESTITE COME SCHIAVE, COME NELL'ICONOGRAFIA DELL'EPOCA COLONIALE...

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Rocco Cotroneo per il “Corriere della Sera”

 

donata meirelles alla sua festa di compleanno donata meirelles alla sua festa di compleanno

Nel giorno del suo insediamento alla presidenza, Jair Bolsonaro aveva promesso di liberare il Brasile «dal socialismo e dal politicamente corretto». Missione fallita, per adesso, come mostra il caso di una nota giornalista costretta alle dimissioni a causa di una festa a tema un po' sopra le righe. Donata Meirelles, direttrice di Vogue Brasil, e il marito Nizan Guanaes, un pubblicitario molto noto, non potevano immaginare che l' idea di celebrare il 50esimo compleanno di lei, a Salvador de Bahia, con un evento ispirato al Brasile ai tempi della colonia, finisse in un disastro mediatico.

schiavi nell'iconografia coloniale brasiliana schiavi nell'iconografia coloniale brasiliana

 

Tutta colpa, come sempre, dei social network e dell' esibizionismo di lei, che ha pensato (male) di postare una proprio foto seduta su una poltrona di vimini - lei bianca, bionda e agghindata dalla testa ai piedi - nel mezzo di quattro ragazze nere nei tipici vestiti bianchi di Bahia.

 

la festa di donata meirelles la festa di donata meirelles

Risultato: una pioggia di accuse di razzismo, di voler ricreare la rappresentazione degli anni della schiavitù (il Brasile è stato l' ultimo Paese del mondo ad abolirla, a fine Ottocento), o quanto meno di scarsa sensibilità. Furiosi anche gli adepti del candomblé, la religione afrobrasiliana, perché quel seggio di vimini nel rituale è destinato alla mãe de santo , la sacerdotessa, e non può essere dissacrato in una stupida festa in costume.

 

Salvador è la città brasiliana simbolo del passato schiavista, a causa dell' alto numero di abitanti di origine africana, e tutta la sua cultura ne è impregnata. Quando la Meirelles ha negato l' iconografia razzista della festa, spiegando che si trattava piuttosto di riferimenti al candomblé, ha soltanto peggiorato la situazione.

 

schiave nell'iconografia coloniale brasiliana schiave nell'iconografia coloniale brasiliana

Dopo un paio di giorni la Condé Nast ha dovuto rispondere alla crisi chiedendo alla Meirelles di presentare le dimissioni dalla direzione di Vogue Brasil , altrimenti sarebbe stata licenziata. E ha lanciato sulle sue riviste brasiliane una campagna contro il razzismo. A poco sono servite le scuse della giornalista e il tentativo di spiegare in altro modo la rappresentazione.

 

Ancora più strano è il contesto. La coppia Guanaes-Meirelles è nota per il suo impegno sociale e organizza spesso eventi di raccolta fondi per iniziative di beneficenza. L' agenzia di pubblicità di Guanaes si chiama Africa. E alla festa, tra gli invitati, c' erano Caetano Veloso e la figlia di Gilberto Gil, quanto di più lontano si possa immaginare in Brasile da uno scenario schiavista e neocolonialista.

donata meirelles donata meirelles

 

Insomma, la peggior gaffe possibile, e proprio ad opera di due professionisti della comunicazione.

È che il razzismo in Brasile benché negato resta sempre un nervo scoperto. Le leggi sono molto dure e pronte ad essere applicate in ogni occasione, ma nei fatti il Paese resta frammentato dal punto di vista sociale, economico ed educativo esattamente in funzione delle sfumature della pelle, e un certo apartheid nei fatti esiste. Le eccezioni sono ancora molto rare. Una si sta celebrando proprio in questi giorni. Per la prima volta il Jornal Nacional , il tg della rete Globo di maggior audience in Brasile, avrà una conduttrice nera, Maria Júlia Coutinho, nella sua edizione principale della sera.

 

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