CHE MA-YALE! - NUOVO CASO DI MOLESTIE SESSUALI ALLA CELEBERRIMA UNIVERSITÀ USA DI YALE: IL PRESIDE DI CARDIOLOGIA FA IL PORCELLO CON LA RICERCATRICE ITALIANA DI 18 ANNI PIÙ GIOVANE - “VOGLIO BACIARTI IN OGNI PARTE DEL CORPO”

Annarita Di Lorenzo ricevette nel febbraio del 2010 una lettera piena di allusioni sessuali del preside, Michael Simons, e gli fece subito sapere che non era affatto gradita visto che lei era fidanzata - Simons rispose che “aveva scelto l’uomo sbagliato”, promettendole un futuro brillante…

Condividi questo articolo


Arturo Zampaglione per “la Repubblica

 

annarita di lorenzo annarita di lorenzo

Tutto è cominciato con una lettera scritta in un italiano approssimativo. «Voglio baciarti sulle labbra in Liguria», diceva il preside del dipartimento di Cardiologia della Yale University a Annarita Di Lorenzo, una ricercatrice italiana di 18 anni più giovane di lui. «E voglio baciarti in ogni parte del corpo, in ogni continente e in ogni città del mondo».

 

Come poi si è capito, non era un’innocua dichiarazione d’amore. E questo ennesimo caso di molestie sessuali investe ora una delle più prestigiose Università del mondo, Yale, da 300 anni fucina di presidenti, miliardari e premi Nobel, rilanciando il problema della sicurezza dei college americani. Dove, secondo il governo di Washington, una ragazza su cinque finisce per essere vittima di violenze.

UNIVERSITA' YALE UNIVERSITA' YALE

 

Secondo il New York Times, che ieri ha pubblicato in prima pagina una ricostruzione della vicenda, quando la Di Lorenzo ricevette nel febbraio del 2010 la lettera del preside, Michael Simons, gli fece subito sapere che non era affatto gradita: anzi, la considerava offensiva, non fosse altro perché lui era sposato e lei era fidanzata, tra l’altro con un cardiologo della stessa facoltà, Frank Giordano.

 

MICHAEL SIMONS MICHAEL SIMONS

Ma non servì a nulla: il preside le rispose che aveva scelto «l’uomo sbagliato», mentre lui le prometteva un futuro brillante e di aprirle «il mondo della scienza». Simons fece poi di peggio, mettendo i bastoni tra le ruote a Giordano, che era un suo collaboratore, bloccandogli la carriera e infrangendo uno dei capisaldi della morale sessuale americana: nessuno può approfittare della sua posizione professionale per avviare un rapporto intimo.

 

molestie scuola molestie scuola

«Rimasto sotto le ceneri per cinque anni, il caso è esploso e solleva interrogativi sulla sensibilità di Yale in fatto di molestie», ha tuonato ieri il New York Times . L’Università infatti ha reagito in modo lento e contraddittorio. La Di Lorenzo, che nel 2011 si era trasferita all’università di Cornell, mentre Giordano, poi diventato suo marito, era rimasto a Yale, si era rivolta a un’apposita commissione sulle infrazioni di natura sessuale.

 

L’indagine ha confermato le accuse al capo del dipartimento, chiedendo che gli fosse tolto l’incarico e venisse allontanato per 5 anni da ogni responsabilità amministrativa. Ma il rettore di Yale, Ben Polak, si è limitato a una sospensione di 18 mesi: forse per non mettere in pericolo i milioni di dollari di finanziamenti che Simons otteneva per le ricerche.

«La vicenda è un campanello d’allarme», ha scritto un gruppo di docenti-donne al presidente di Yale, Peter Salovey.

molestie scuola molestie scuola

 

«Non c’è trasparenza, né onestà, né un clima favorevole alle donne». Qualcuno ricorda che appena cinque anni fa il governo aprì un’inchiesta quando alcuni studenti maschi si divertirono a urlare in mezzo al campus: «Per noi “no” significa “sì”, e “sì” significa sesso anale».

 

Da allora i tempi sono un po’ cambiati, ma non troppo: «Specie nella facoltà di medicina, dove l’uguaglianza per le donne batte la fiacca», dice Joan Steitz, famosa biologa molecolare. L’unica consolazione per la Di Lorenzo? Sull’onda delle polemiche, il capo-cardiologo, che aveva già ammesso “l’errore”, ha deciso di non tornare mai più a Yale.

UNIVERSITA' YALE UNIVERSITA' YALE

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - PERCHE' LE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE SARANNO LE PIU' IMPORTANTI DEGLI ULTIMI TRENT'ANNI? PERCHE' DIVENTERANNO UN REFERENDUM DEI 27 PAESI PRO O CONTRO LA RUSSIA - CON L'INCOGNITA DEL VOTO USA (SE VINCE TRUMP, L'EUROPA RESTA ABBANDONATA A SE STESSA), PER I LEADER DI BRUXELLES LA GEOPOLITICA SCALZERA' IL DUELLO DESTRA-SINISTRA - NON SOLO GRANDEUR FRANCESE, LE PAROLE DI MACRON SULL’INVIO DI SOLDATI IN UCRAINA SONO ANCHE UN TENTATIVO DI RISALIRE NEI SONDAGGI (15%) CONTRO MARINE LE PEN AL 30% 

- L'IMPRUDENZA DELLA MELONA ("MAI CON I SOCIALISTI'') COSTA CARA: SCHOLZ E COMPAGNI FIRMANO UN DOCUMENTO CHE IMPEGNA URSULA A NON ALLEARSI COI CONSERVATORI DI GIORGIA - MA PER LA DUCETTA C’È ANCORA UNA SPERANZA: PUÒ RIENTRARE IN PARTITA SE DOPO IL VOTO DEL 9 GIUGNO CI SARÀ LA CHIAMATA “ALLE ARMI” DI TUTTI I PARTITI ATLANTISTI DELL'UNIONE EUROPEA

ARCHEO-POMPINO - ANITA EKBERG IN AUTO CON FELLINI - VALENTINA CORTESE: “FEDERICO SI PORTÒ IN MACCHINA UNA DI QUELLE ATTRICIONE, CHE PIACEVANO A LUI: PROSPEROSE, ABBONDANTI, VISTOSE. INSOMMA, MENTRE ANDAVANO A OSTIA, LEI PARLAVA DELLA SUA VOCAZIONE ARTISTICA, NEANCHE FOSSE LA BERGMAN. A UN CERTO PUNTO FEDERICO COMINCIÒ AD ACCAREZZARLE I CAPELLI E POI CON LA MANO SULLA NUCA A SPINGERLA VERSO IL BASSO. FINALMENTE LA POVERETTA CAPÌ COSA STAVA ACCADENDO E, CON TUTTO IL FIATO IN GOLA, DISSE: "FEDDERICCO, IO ARTISTA, IO NO POMPETTO"

DAGOREPORT - BIDEN È MESSO MALISSIMO: IL 48% DEGLI ELETTORI DEMOCRATICI SI RICONOSCE NELLE RAGIONI DEI PALESTINESI DI GAZA (TRA I REPUBBLICANI SOLO IL 25%), E ACCUSA LA CASA BIANCA DI ECCESSIVA DEBOLEZZA NEI CONFRONTI DI NETANYAHU IN MODALITÀ “DOTTOR STRANAMORE” – HAMAS SI SPACCA: A DOHA, IL CAPO POLITICO HANIYEH VUOLE TROVARE UN ACCORDO; A GAZA, IL CAPO MILITARE YAYA SINWAR E’ CONTRARIO - NETANYAHU SI DICE FAVOREVOLE A UNA TRATTATIVA PER IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI, MA ALLO STESSO TEMPO VUOLE SPIANARE RAFAH, L’ULTIMO FORTINO DI HAMAS, DOVE SI SONO RIFUGIATI 1 MILIONE E MEZZO DI SFOLLATI DAL NORD