stupro29

CHI MENTE? - UNA 50ENNE VENETA DENUNCIA GLI ABUSI DOPO UNA CENA AZIENDALE: “SONO STATA VIOLENTATA DAI MIEI QUATTRO SOCI. MI HANNO FATTO BERE E POI MI HANNO STUPRATO PER PUNIRMI PERCHÉ STAVO CREANDO PROBLEMI SUL LAVORO CON LE MIE RIVENDICAZIONI. NON RICORDO TUTTO MA…” - I COLLEGHI SI DIFENDONO: “NON C’E’ STATO ALCUN RAPPORTO. SI È INVENTATA TUTTO, NON L’ABBIAMO MAI TOCCATA. LO FA SOLO PER FARCI PRESSIONE E INDURCI A FARE COME VUOLE LEI…”

Milvana Citter per www.corriere.it

 

Aveva organizzato a casa sua una cena con i soci, per risolvere alcune questioni economiche che stavano creando tensioni sul lavoro. Ma quella serata, che avrebbe dovuto risolvere i problemi e rilanciare l’attività e la collaborazione, per una 50enne di Vittorio Veneto si sarebbe trasformata in un incubo.

 

stupro

«Mi hanno stuprato – ha denunciato -. Mi hanno fatto bere e poi mi hanno violentato. Non ricordo tutto, ma so che quei rapporti non erano consenzienti». Una storia terribile quella che avrebbe vissuto la donna, vittima di uno stupro di gruppo, da parte di persone che conosceva, con le quali aveva rapporti di lavoro e di amicizia da anni. Persone che, secondo quanto ha riferito, non hanno avuto pietà di lei e l’hanno violentata: «Per punirmi perché stavo creando problemi sul lavoro con le mie rivendicazioni».

 

LE TENSIONI SUL LAVORO

Una vicenda sulla quale dovranno fare luce gli inquirenti, ma che ha già portato i protagonisti a dotarsi di tutele legali. Lo hanno fatto i quattro uomini, che hanno tra i 46 e i 50 anni d’età, accusati di averla stuprata: «Si è inventata tutto, non l’abbiamo mai toccata – hanno spiegato ai rispettivi avvocati -. Lo fa solo per farci pressione sulle questioni di lavoro e indurci a fare come vuole lei».

 

stupro 4

Tutto sarebbe successo una sera dell’ottobre scorso. Da settimane tra la donna e i suoi soci c’erano delle tensioni. Problemi di lavoro e, soprattutto, di denaro. Ad aumentare il nervosismo, la posizione della 50enne, che avrebbe voluto risolvere la questione in un modo non gradito agli altri soci. Un clima teso e poco produttivo, che la donna avrebbe pensato di provare a rasserenare, organizzando una cena a casa sua.

 

La sua idea era quella di affrontare i problemi con i soci, lontano dal lavoro, in un’atmosfera più tranquilla. Ma proprio quella cena si sarebbe invece trasformata nel suo incubo peggiore. La 50enne sostiene infatti che i colleghi, durante la serata, l’avrebbero fatta bere. Le avrebbero riempito il calice di vino, portata dopo portata, chiacchiera dopo chiacchiera fino a ubriacarla.

 

I RICORDI

Avrebbe denunciato di essere stata stordita al punto da non poter reagire per respingere i suoi violentatori. E per questo, costretta a subire rapporti sessuali non voluti e ai quali non avrebbe acconsentito in alcun modo. Solo il mattino seguente, nella nebbia lasciata nella sua mente dall’alcol, la donna avrebbe ricordato frammenti dello stupro subito, immagini brevi e terribili di quello che avrebbe dovuto subire dai quattro amici.

stupro 3

 

«Non ricordo molto di quella sera, perché mi hanno fatto bere tanto, ma sono certa che quei rapporti non erano consenzienti» avrebbe riferito la donna ai carabinieri sporgendo denuncia. È stata lei stessa, pochi giorni dopo, ad informare i colleghi che li aveva denunciati, rinfacciando loro il comportamento tenuto. Accuse che i quattro soci respingono con determinazione.

 

LA STRATEGIA DIFENSIVA

Appena saputo che la donna era andata dai carabinieri, i quattro sono corsi dall’avvocato e già stanno studiando la strategia difensiva. Partendo però da un presupposto fermo: «Non c’è stato alcuno stupro di gruppo, alcuna violenza. Nessun rapporto sessuale. Sono solo bugie». Il loro racconto di quella notte è diametralmente opposto: una cena, qualche bicchiere di vino e le chiacchiere per provare a trovare un’intesa. Poche ore insieme, poi il congedo e ognuno a casa propria. E una convinzione, che la donna si sia inventata tutto per costringere i soci a fare retromarcia sulle loro pretese. A chiarire la vicenda, saranno ora gli inquirenti.

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?