augusto franco giuseppucci

CHIAMAMI CON IL MIO COGNOME/ 2 - IL FRATELLO DI FRANCO GIUSEPPUCCI,  BOSS DELLA MAGLIANA CHE HA ISPIRATO LA FIGURA DEL “LIBANESE” DI “ROMANZO CRIMINALE”, E’ INDAGATO PER L'OMICIDIO ALL'ASILO DI VIA CASTIGLION FIBOCCHI A ROMA IN CUI E’ STATO UCCISO ANDREA GIOACCHINI - ALCUNI TESTIMONI HANNO FORNITO UNA DESCRIZIONE DEL KILLER COMPATIBILE E SI ATTENDE L’ESAME DELLO STUB  

Michela Allegri e Marco Carta per “il Messaggero”

 

AUGUSTO GIUSEPPUCCI

Cambiano i nomi, ma non i cognomi, che da certe parti sono sempre gli stessi. Quelli di un romanzo criminale che a Roma sembra non avere fine, nonostante siano passati quasi quarant' anni. C' è un indagato per l' omicidio di Andrea Gioacchini, freddato con un colpo di pistola giovedì mattina, davanti all' asilo della Magliana dove aveva appena accompagnato i figli. È Augusto Giuseppucci, il fratello di Franco, detto «Er Negro», uno dei leader storici della Banda della Magliana, ucciso nel 1980 in piazza san Cosimato.

 

A tre giorni dal delitto che ha scosso la città, una vera e propria esecuzione in stile mafioso, il fratello del «Libanese», come venne ribattezzato Franco Giuseppucci nel libro di Giancarlo De Cataldo, è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio volontario. Ma gli investigatori coordinati dal pm Marcello Cascini sono convinti che la chiusura del caso sia tutt' altro che vicina.

 

Andrea Gioacchini

L'IDENTIKIT

Alcuni testimoni hanno fornito una descrizione del killer compatibile a tratti con quella del fratello del boss, mentre gli uomini della Squadra mobile continuano a setacciare il sottobosco criminale che ruotava intorno alla vittima, appena uscita dal carcere dopo aver scontato un cumulo di pene per usura ed estorsione. A fornire un parziale identikit dell' uomo che ha sparato davanti all' asilo Mais e Girasole di via Castiglion Fibocchi, una fonte confidenziale, che ha parlato di uomo «di stazza molto robusta».

 

A fare chiarezza sarà il test dello Stub, un tampone adesivo che raccoglie le tracce di esplosivo presenti sulle mani di chi ha usato da poco tempo un' arma da fuoco. Solo a quel punto sarà possibile capire se sia stato proprio Giuseppucci a sparare i quattro colpi con la calibro 7.65, compreso quello che ha raggiunto Gioacchini alla testa.

 

Andrea Gioacchini agguato magliana

«È coinvolto a causa di una vaghissima somiglianza della struttura corporea con il presunto killer», spiega il difensore d' ufficio Giovanni Ferrari, che ieri mattina si è recato a piazzale Clodio per il conferimento dell' incarico. Mentre l' indagato, che rimane a piede libero, si è subito dichiarato innocente: «Giuseppucci è disponibile a parlare subito con il pubblico ministero per chiarire ogni cosa. Può anche fare il test del Dna. È estraneo alla vicenda», ha detto il suo avvocato storico, Cesare Placanica, che lo ha assistito in diversi processi.

 

LA STORIA

Nel 2008 Giuseppucci era rimasto coinvolto nell' inchiesta sui «Sette uomini d' oro», la banda di rapinatori travestiti da postini che misero a segno alcuni colpi in banca a Roma. Ma poi nel processo venne assolto dalle accuse di rapina e detenzione d' arma.

Nel 2011, un altro arresto per stupefacenti e violazione degli obblighi della sorveglianza speciale a cui era sottoposto. In direttissima, il nuovo proscioglimento per mancanza di indizi.

 

franco giuseppucci er negro

La sua è una carriera criminale non di primo piano, sempre all' ombra dell' ingombrante fratello, una delle leggende della mala romana. Er Negro, infatti, fu tra i fondatori della Banda della Magliana e il primo a morire in un agguato di un clan rivale. Era il 13 settembre 1980, quando venne ucciso davanti ad un bar di piazza San Cosimato, nel quartiere di Trastevere, con un colpo di pistola sparato dagli esponenti della famiglia Proietti, i cosiddetti Pesciaroli. Venne colpito da una pallottola al fianco mentre saliva sulla sua Renault 5. Riuscì a mettere in moto l' auto e ad arrivare in ospedale, ma morì poco dopo.

franco giuseppucci Messaggero1980

 

Una dinamica simile a quella dell' omicidio della Magliana di qualche giorno fa. Anche Gioacchini si trovava a bordo della sua Yaris quando ha incrociato il suo assassino, che è sceso dal suo scooter con un casco integrale e ha sparato a colpo sicuro. Una pallottola ha colpito Gioacchini all' altezza della testa. Un' altra, invece, ha ferito di striscio la sua compagna all' inguine. Inutile la corsa all' ospedale San Camillo.

Gioacchini è morto poco dopo l' arrivo.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…