mare bianco e inquinato a mergellina

CI MANCAVA SOLO IL DISASTRO AMBIENTALE - RISCHIA SOLO UNA MULTA L’UOMO DI CAIVANO CHE HA SVERSATO MIGLIAIA DI LITRI DI POLVERE DI MARMO CHE HA RIVERSATO IN UN TOMBINO, INQUINANDO L’ACQUA A MERGELLINA - SI TRATTA DI MATERIALI DI RISULTA CHE ERANO PRIVI DEI DOCUMENTI CHE NE CERTIFICASSERO LA PROVENIENZA E LA DESTINAZIONE - ECCO COSA PUO' ACCADERE 

Francesco Lo Dico per “il Mattino”

 

Pensava di liberarsi di quell' immenso carico di poltiglia biancastra senza colpo ferire. Il piano era quello di approfittare dello spurgo davanti al palazzo di viale Gramsci, dov' era stato chiamato martedì alle 9.30, per scaricarvi dentro tutto il liquame e lasciare che le fogne, in profondità, custodissero per sempre il suo segreto.

MARE BIANCO E INQUINATO A MERGELLINA

 

Ma a tradirlo è stato un errore maldestro. L' autospurgatore di Caivano, reo confesso del disastro di Mergellina ora indagato a piede libero per inquinamento ambientale, non poteva immaginare che le migliaia di litri di polvere di marmo che ha riversato nel tombino dalla sua gigantesca autocisterna dalla capienza di diecimila litri, potessero finire in mare. Prima di individuare il chiusino giusto, l' uomo ha sollevato diversi coperchi. Ma alla fine la scelta è caduta su quello sbagliato.

 

I VIDEO

MARE BIANCO E INQUINATO A MERGELLINA 3

Sono stati i filmati delle telecamere a incastrarlo nella notte di mercoledì, quando l' uomo, che prima negava ogni addebito, ha dovuto ammettere la sua colpevolezza. Il frame che lo incastra è inequivocabile: lo si vede in piedi, giubbotto rosso, che sversa nel tombino con aria indifferente il carico di polvere di marmo dal tubo della sua autocisterna. In pieno giorno. Da dove veniva la polvere bianca? Qui va fatta chiarezza.

 

Non si trattava di materiale residuo prelevato nel condominio di viale Gramsci ma di un carico che l' uomo, titolare e non dipendente dell' impresa di Caivano, aveva prelevato nel corso di un espurgo da un' altra azienda del circondario specializzata in taglio della pietra. Materiali di risulta che erano ovviamente privi dei documenti che certificano la provenienza e la destinazione del rifiuto speciale in questo caso non classificato come tossico.

MARE BIANCO E INQUINATO A MERGELLINA

 

Il sospetto degli inquirenti è che non fosse la prima volta che l' uomo smaltisse in modo illecito rifiuti del genere. Ma la storia della marea bianca di Mergellina potrebbe profilare nel prosieguo delle indagini rivelazioni ben più ampie: un vero e proprio sistema di smaltimento, che nell' hinterland del napoletano, si avvale di manovalanza compiacente desiderosa di integrare in nero i propri guadagni con discrete trasferte in città, a tutto vantaggio di imprese edili del Napoletano che per smaltire legalmente i rifiuti dovrebbero spendere molto di più.

 

LE INDAGINI

MARE BIANCO E INQUINATO A MERGELLINA 4

Ma torniamo all'inchiesta giudiziaria. Che cosa rischia il maldestro spurgatore? Al momento, il fascicolo aperto presso la sezione ambiente della Procura di Napoli, ipotizza per l' uomo il reato di inquinamento ambientale ai sensi dell' articolo 452 bis del codice penale. Tradotto: una multa tra i 10mila e i 100mila euro, più difficilmente dovrebbe scattare il carcere a meno che il reato non diventi più pesante. Dipenderà dagli esami tossicologici dell' Arpac stabilie se nel porticciolo Sannazaro è stato consumato un disastro ambientale, magari legato ad additivi più pericolosi rispetto a quelli accertati. Ieri la pioggia e il vento sembravano aver spazzato via dal molo l' ondata di melma bianca.

 

Ma gli investigatori fanno notare come la polvere di marmo potrebbe sedimentarsi sul fondale, proprio come già appurato nel caso della pietra di Ponza, con il risultato che l' ecosistema marino prospiciente all' isola è stato completamente annientato. Se così dovesse essere, se cioè l' equilibrio del fondale dovesse risultare irreversibilmente alterato (ma sarebbe difficile stabilirlo nell' immediato, occorrerebbero anni) scatterebbe il disastro ambientale, che le nuove norme sugli ecoreati sanzionano con pene tra i 5 e i 15 anni.

MARE BIANCO E INQUINATO A MERGELLINA 5

LA PENA

Ma sull' effettività della pena non c' è ancora certezza. «Si tratta di leggi di nuovo conio, che hanno ancora un' applicazione timida», fanno trapelare gli investigatori.

Intanto il sindaco esprime «massimo sdegno per chi ha sversato i liquami nel mare di Mergellina».

 

«Faccio un appello ai cittadini ha aggiunto - perché segnalino i reati ambientali cui assistono». È lo stesso monito lanciato da chi si è occupato del caso con dedizione: «I cittadini è il monito del Reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza di Napoli guidato dal comandante Bastoni - non abbiano paura di denunciare reati odiosi contro il nostro meraviglioso ambiente».

MARE BIANCO E INQUINATO A MERGELLINA 6

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…