“E CI RESPAWNIAMO NEL JANNA!” - ALTRO CHE SERMONI E IMAM, LA JIHAD RECLUTA COL LINGUAGGIO POP DI VIDEOGAME E SOCIAL - MANIFESTI E LOCANDINE CHE RIBALTANO LA CULTURA OCCIDENTALE IN GUERRA SANTA - - - - - -

Una propaganda 2.0 che, a giudicare dai risultati, funziona benone. Secondo dati del dipartimento di Stato americano usciti ieri sera, l’Isis ha finora reclutato con successo 12.000 guerriglieri da almeno cinquanta Paesi. Tra questi, gli americani si contano a centinaia...

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Marco Gorra per “Libero quotidiano”

 

ISIS - PROPAGANDA HI TECH ISIS - PROPAGANDA HI TECH

Rispetto ai fratelli maggiori di al Qaeda che ad andar bene caricavano i video degli sgozzamenti su qualche oscuro forum islamista, questi dell’Isis sono anni luce avanti: social network, uffici stampa, attenzione alle mode e ai trucchetti che rendono virali le campagne. La propaganda dello Stato islamico non ha nulla da invidiare a quella dei grandi marchi occidentali. E non potrebbe essere diversamente.

 

Il bacino di reclutamento prediletto dall’Isis è quello dei giovani musulmani di seconda generazione che vivono in Europa e Usa: gente giovane, integrata nella società di accoglienza e che con la modernità ha una consuetudine sconosciuta ai correligionari delle altre parti del mondo. Un potenziale guerrigliero John nato e cresciuto a Londra non lo arruoli facendogli sentire i sermoni di qualche imam barbuto che sbraita agitando il ditone in chissà quale madrassa pachistana.

ISIS - PROPAGANDA HI TECH ISIS - PROPAGANDA HI TECH

 

Per vendergli la guerra santa - come qualsiasi altro prodotto - devi presentarglielo in maniera assai più cool. Ed ad essere cool, quelli dell’Isis hanno imparato alla perfezione. La propaganda dello Stato islamico, pertanto, risponde a criteri i più moderni. Viaggia su Facebook, Twitter ed Instagram (dove ha sempre gli hashtag giusti per essere vista anche da chi magari non se l’andrebbe a cercare).

 

È curatissima nei dettagli: passati i tempi dei filmati sgranati e delle immagini con le scritte fatte in Paint, il materiale prodotto dall’Isis non ha, tra sofisticati processi di video editing e Photoshop usato con evidente maestria, nulla da invidiare alle pubblicità occidentali. È curata da staff di professionisti (nei ranghi dell’Isis figurava persino un press officer, tale Abo Musa, ucciso ieri e apparso qualche tempo fa persino in un documentario di Vice).

ISIS - PROPAGANDA HI TECH 3 ISIS - PROPAGANDA HI TECH 3

 

Soprattutto, è attentissima alla cultura pop e abilissima a sfruttarla. Gli esempi pubblicati a fianco aiutano a farsi un’idea. In Occidente va alla grande un videogioco coi soldati sparafucile che si chiama Call of duty (letteralmente “Chiamata del dovere”)? E allora l’Isis si fa la pubblicità con la foto dei guerriglieri armati e la scritta “Questa è la nostra chiamata del dovere”.

 

Sublime il sottotesto “e ci respawniamo nel Janna” (nel gergo dei videogame respawn indica la ricomparsa sulla mappa di un giocatore dopo che questi è morto, mentre il Jenna è il paradiso islamico). In Occidente i ragazzi si appassionano all’hashtag #Yolo (acronimo di ”You only live once”, che significa “si vive una volta sola” e che va usato a commento delle proprie bravate)? E allora l’Isis si fa il manifesto con scritto “Yodo”, che sta per “You only die once” (si muore una volta sola) e butta un “e allora perché non farlo per il martirio?”.

 

MAGLIETTA ISIS MAGLIETTA ISIS

In Occidente fa il record di incassi il film tratto dal graphic novel 300, che racconta la storia dei trecento spartani contro il mega-esercito persiano? E l’Isis si fa la locandina di “800- Preparatevi alla gloria” per celebrare il successo militare ottenuto nel giugno scorso, quando 800 miliziani hanno sconfitto da soli due divisioni dell’esercito iracheno.

 

Una propaganda 2.0 che, a giudicare dai risultati, funziona benone. Secondo dati del dipartimento di Stato americano usciti ieri sera, l’Isis ha finora reclutato con successo 12.000 guerriglieri da almeno cinquanta Paesi. Tra questi, gli americani si contano a centinaia.

 

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