marco della noce

CI VOLEVA LA STORIA DI MARCO DELLA NOCE PER RICORDARE ALL'ITALIA QUALE DESTINO INFAME TOCCA AI PADRI SEPARATI CON PROLE CHE I GIUDICI E LE MOGLI MANDANO IN POVERTA’ - LA DIVORZISTA DANIELA MISSAGLIA: “NELLE AULE DI TRIBUNALE HO VISTO DAVVERO TANTI PADRI RIDOTTI ALLA FAME" - E' UNA BOMBA SOCIALE: PER LA CARITAS, SONO 800 MILA I PADRI IN CONDIZIONI DISPERATE

1 - SEPARATI & ROVINATI

Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”

MARCO DELLA NOCE

 

Ci voleva un comico di Zelig per rammentarci il destino dei tanti divorziati con prole che scivolano lungo la scala della sopravvivenza fino a cadere per terra. O a dormire sul sedile di un' auto come lui, che sulle auto aveva costruito la sua fortuna provvisoria, grazie alla macchietta del capomeccanico di «Sochmacher» alla Ferrari. A volte basta un attimo. Lo stipendio dimezzato o pignorato per gli alimenti. Il mutuo della casa dei figli, che bisogna pur onorare.

marco della noce

 

E l' affitto della casa per sé stessi, che non si riesce più a pagare. Quindi la necessità di inghiottire la vergogna per chiedere ospitalità ai genitori anziani e aiuto agli amici e ai colleghi, che con il cabarettista Marco Della Noce si stanno rivelando generosi in queste ore.

 

Sarebbe però ipocrita usare le tragedie dei tanti separati ridotti in miseria per nascondere il fenomeno ancora più massiccio di quelli che riducono in miseria la propria famiglia. E che, spacciandosi per nullatenenti senza esserlo, utilizzano leggi ambigue e avvocati senza scrupoli per centellinare il dovuto o non corrisponderlo affatto, confidando nella mansuetudine e nell' orgoglio delle loro ex compagne.

 

marco della noce

Appena ci si inoltra in certe materie sensibili si capisce quanto sia vacuo continuare a etichettarle in base al sesso dei protagonisti. In gioco non c' è il diritto degli uomini contrapposto a quello delle donne, ma il diritto di tutti a dormire in una casa invece che dentro un'auto. Perché nessun figlio vorrebbe che un padre o una madre si riducessero così per lui.

 

2 - SERVE UNA LEGGE: BATTAGLIA DI CIVILTÀ

Daniela Missaglia per “il Giornale”

 

La vicenda del comico di Zelig, Marco Della Noce - noto ai più per l' esilarante parodia del meccanico della Ferrari - riporta in auge la categoria dei papà separati, attenzionati anche dagli istituti di statistica perché ormai rifluiti in modo copioso fra i «nuovi poveri». Fa specie immaginare il comico, che molti invidiavano (cosa c'è di meglio di guadagnare divertendosi?), ridotto nella totale miseria, costretto a vivere in auto, privo di qualunque risorsa che gli garantisca un tetto sopra la testa, una doccia calda ed un minimo sostentamento vitale.

 

PADRI SEPARATI

È inevitabile solidarizzare con Marco Della Noce ma è verosimile che, dall' altra parte della barricata, vi sia una ex moglie altrettanto disperata che contava proprio su assegni rimasti impagati per garantire ai figli il soddisfacimento dei bisogni primari. Le vittime, in questa separazione come in tutte le altre, sono tanto i mariti/padri quanto le mogli/madri, ed ancor di più lo sono i figli coinvolti. Per questa volta, però, voglio sottrarmi ad un ecumenico commento di democristiano cerchiobottismo che distribuisce una pelosa solidarietà a tutte le categorie.

 

No: questa volta voglio schierarmi con gli uomini. Nelle aule di Tribunale ho visto davvero tanti padri ridotti alla fame, quella vera. Chi abbia rinunciato a difendersi o lo abbia fatto in modo sciagurato, ovvero chi abbia trovato giudici non comprensivi, si è trovato nella situazione tragica di Marco Della Noce. Ricordo persino un avvocato con tre figli finito al dormitorio di Stazione Centrale, a Milano.

PADRI SEPARATI

 

Un uomo che perde la casa, perché assegnata alla moglie collocataria dei figli, con quali risorse può sopravvivere se deve anche pagare il mantenimento alla prole, alla moglie, il mutuo, i finanziamenti, le tasse? Soprattutto, con quali soldi può pagarsi un' abitazione in un' Italia in cui le banche chiudono i rubinetti e gli affitti costano moltissimo, specialmente nelle città?

 

Esistono mariti cui residua un minimo vitale inferiore a quello di un rigattiere a Nairobi; ad altri nemmeno quello. Se non possono riparare dai propri genitori e non ricevono da questi un aiuto, è facile finire per strada: le cronache infatti sono piene di storie di questo tipo.

PADRI SEPARATI

 

Da tempo si invoca un concreto intervento normativo a loro tutela ma i risultati sono scarsi, lenti e soprattutto tardivi. Prima si è atteso che il problema sociale esplodesse, poi ci si è preoccupati, intervenendo però con palliativi insufficienti, rimessi alle amministrazioni locali. Singoli comuni, ovvero Regioni (come Lombardia e Liguria), hanno previsto bandi per accedere ad aiuti economici, sportelli d' ascolto, persino case d' accoglienza. La montagna, per ora, ha partorito topolini.

 

La giurisprudenza, dal canto proprio, con la sua pachidermica lentezza, sta provando a riequilibrare le sorti attraverso pronunce che responsabilizzano le mogli e mettono un freno alle rendite parassitarie di cui godono per effetto di un matrimonio fallito (spesso per loro colpa).

 

PADRI SEPARATI FIGLI NEGATI

Lo ha fatto la Cassazione con la storica sentenza del maggio 2017 che ha riscritto le regole per la concessione dell' assegno divorzile ma siamo ancora distanti dall' affermazione di una piena ed egualitaria tutela. È paradossale che il sesso debole, quello percepito come discriminato, dalle separazioni e dai divorzi ne esca spesso meglio degli uomini. In conclusione esprimo tutto il mio appoggio a Marco Della Noce, con l' augurio che riesca a trovare la forza per tornare a lavorare e farci ridere.

 

3 - QUEGLI 800MILA PADRI RIMASTI SOLI (E POVERI)

Tiziana Paolocci per “il Giornale”

 

POVERTA

Vivono in condizioni di indigenza, si lavano in ufficio o nei bagni pubblici, dormono in macchina. È il dramma che vive una parte dell' esercito dei padri separati, messi in ginocchio dall' assegno di mantenimento per ex coniuge e figli e costretti a guerreggiare per strappare qualche ora da passare con loro. Di giorno professionisti e impiegati in giacca e cravatta, di notte clochard.

 

Il caso di Marco Della Noce è simile a quello di migliaia di uomini, che però non finiscono sotto i riflettori e vivono in silenzio il loro incubo. La crisi economica ha messo in ginocchio molti padri, che, da una parte si ritrovano con la casa affidata all' ex, e, dall' altra, non hanno i soldi per occuparne una in affitto. La tendenza, tutta italiana, di adottare misure a favore delle madri nel 2013 è costata al nostro Paese una condanna dalla Corte europea dei diritti dell' uomo. Una delle dieci negli ultimi sei anni, per violazione del diritto alla bigenitorialità.

 

POVERTA'

Nel 2014, secondo i dati della Caritas, erano 800mila in Italia i padri sulla soglia di povertà, che fanno un pasto adeguato ogni due giorni, non possono scaldare casa e arrivano a fine mese con grande difficoltà. Di questi, secondo l'Associazione degli avvocati matrimonialisti, 50mila vivono a Milano e 90mila a Roma. Una fetta di realtà italiana destinata a crescere di pari passo con l' aumento dei divorzi e delle separazioni, raddoppiate in dieci anni.

 

«Al Nord si separano 363 coppie ogni mille matrimoni - spiega l' avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dei matrimonialisti - nel Mezzogiorno i legami durano di più, ne saltano 180 ogni mille. Contrariamente a quello che si pensa, il divorzio è molto diffuso nelle fasce sociali medio-basse, tra operai, impiegati, insegnanti con uno stipendio medio di 1.300 euro». Senza l' aiuto delle famiglie d' origine, spesso si ritrovano sul lastrico.

 

povert

Una vita, quindi che cambia all' improvviso e spinge molti di loro ad entrare in depressione e non avere la forza di riuscire a mantenere lo stesso rapporto di prima con i figli. Dal 2007 al 2015, però, qualcosa è cambiato. Prima il 27,1 per cento doveva dare l' assegno alla coniuge oltre che ai figli, mentre nel 2015 solo il 10,1 doveva mantenere l' ex e il 94,1 per cento la prole, con una media assegnata di 485 euro a bambino. Ma la casa, nel 60 per cento dei casi, resta sempre alla donna. L' unico dato positivo è legato alla percentuale dei minori affidati in via esclusiva alla madre che, tranne rari casi, è scesa all' 8,9 per cento.

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?