raggi rifiuti

CLOACA CAPITALE - CAOS RIFIUTI, ROMA TORNA ALLE DISCARICHE - LA MAPPA E' STATA SPEDITA AL MINISTERO DELL' AMBIENTE: ECCO LE ZONE - DAL TIBURTINO A TRAGLIATELLA, 4 MUNICIPI INTERESSATI PIÙ TRE PAESI DELLA PROVINCIA – IL RIMPALLO TRA COMUNE E REGIONE E L’IPOTESI CHE IL GOVERNO INTERVENGA CON UN COMMISSARIO (MA IL MINISTRO COSTA LA CONSIDERA UN' EXTREMA RATIO...)

Lorenzo De Cicco per “il Messaggero”

 

RAGGI MEME

L' epoca delle discariche sembrava seppellita in quel di Malagrotta, la gigantesca cloaca che ha accolto il pattume della Capitale per trent' anni e passa. Comodissima per chi governava - molto meno per chi ci abitava tutt' intorno - è stata smantellata alla fine del 2013 su pressing dell' Unione europea e quel modello, per Roma, sembrava archiviato per sempre.

 

Invece no, come in un gioco dell' oca si rischia di tornare alla casella di partenza. Riecco le discariche, sette aree pronte - o meglio, adatte - per ospitarle, come si legge in una mappa spedita ieri dai tecnici della Città metropolitana di Roma (governata da Virginia Raggi) al Ministero dell' Ambiente e alla Regione Lazio, che ora dovrà prendere la decisione finale.

 

LO STALLO Si è arrivati a questo punto perché dopo cinque anni di melina istituzionale a più livelli, mentre la crisi dell' immondizia si ripresentava ciclicamente fino all' emergenza rovinosa delle ultime settimane, nessuno ha pensato a come rimpiazzare la grande buca. Il piano regionale non viene aggiornato da sei anni, i grillini che dal 2016 governano in Campidoglio non hanno mai voluto sentir parlare di inceneritori, per posizione presa. E così, da allora, dalla chiusura di Malagrotta, poco o nulla si è fatto, col risultato che un sistema già fragilissimo come quello della gestione della spazzatura romana saltasse per aria con un incendio, quello che l' 11 dicembre scorso ha distrutto l' impianto di trattamento sulla via Salaria. Il colpo del kappaò.

cassonetti pieni di spazzatura davanti alle scuole di roma

 

Ora, dopo quasi quattro settimane coi marciapiedi invasi dalle buste maleodoranti e dopo le minacce dell' Associazione Presidi di tener chiuse le scuole per «rischi sanitari», si va di corsa. Il ministro dell' Ambiente, Sergio Costa, forse intuendo il possibile, sciagurato evolversi della crisi nell' Urbe, già ad agosto ha istituito una cabina di regia, per mettere insieme Comune, Regione e l' ex Provincia, e porre fine al rimpallo di competenze.

 

cassonetti pieni di spazzatura davanti alle scuole di roma

IL DISTRETTO DELLA SINDACA Così si è arrivati alla mappa presentata ieri dai tecnici della Città metropolitana. Le aree considerate «idonee per gli impianti di smaltimento dei rifiuti» interesserebbero quattro municipi romani più tre paesi dell' hinterland. Si tratta di una zona del distretto Tiburtino (IV) proprio al confine con Guidonia, di un' altra area tra il X Municipio (Ostia) e il IX Municipio (Laurentino), di una zona al confine tra l' XI Municipio e il Comune di Fiumicino. E ci sarebbe anche, da quanto filtra, un' area della circoscrizione dove abita Virginia Raggi, la XIV, estrema periferia Nord, vicino alla località Tragliatella. Altre zone ancora sono state trovate, lontano dai centri abitati, nei territori di Cerveteri, Riano e Ladispoli.

rifiuti

 

RIMPALLO COMUNE-REGIONE «È stata una scelta meramente tecnica, la mappa è stata elaborata dai dirigenti della Città metropolitana, non si è mai arrivati a un voto politico», spiegavano ieri dal Campidoglio, che ha sempre sostenuto che la decisione su eventuali discariche e inceneritori spettasse solo alla Regione Lazio, guidata dal dem Nicola Zingaretti. Dalla Pisana si dicono pronti a varare il nuovo piano rifiuti - l' atto che dovrà dire dove saranno costruite di preciso le discariche e in quale numero - ma solo dopo avere ottenuto un nuovo piano industriale dall' Ama, la società partecipata al 100% dal Comune di Roma, per capire quale è oggi il «fabbisogno» di impianti della Capitale. Insomma, il gioco per non restare col cerino in mano rischia di ricominciare. Sempre che il governo non decida di intervenire con un commissario, che il ministro Costa considera un' extrema ratio.

rifiutifoto dalla chiesa rifiuti vigna clararifiuticassonetti pieni di spazzatura davanti alle scuole di roma 3rogo tmb salario rifiuti in fiammefoto dalla chiesa rifiuti vigna clara

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...