LA COMMEDIA DEGLI INGANNI – RUSSIA E UCRAINA NON SONO UFFICIALMENTE IN GUERRA MA TRATTANO LA TREGUA – L’IPOTESI DI UN “MURO” FORTIFICATO LUNGO 1.900 CHILOMETRI – OBAMA E MERKEL LO SANNO: SE KIEV ENTRA NELLA NATO, PUTIN ENTRA IN UCRAINA

Anna Zafesova per “La Stampa

 

vladimir putin 8vladimir putin 8

«Se è vero...», sono le parole con le quali iniziano in queste ore quasi tutti i commenti, anche quelli ufficiali delle cancellerie, sulla tregua discussa ieri mattina in una telefonata tra Vladimir Putin e Petro Poroshenko.

 

In una guerra che per mesi è stata segnata da patti violati, accuse false ed evidenze negate, credere alle buone notizie diventa difficile, anche se il rublo e la Borsa di Mosca hanno ricominciato a salire alla notizia (e pure quella di Milano che ha chiuso con un +1,88%) che i due presidenti si erano accordati su un «cessate il fuoco permanente». Il Cremlino riferiva anche il parere del presidente russo su «posizioni molto vicine» con il suo collega ucraino, un segnale conciliante dopo che i due Paesi si erano trovati oltre l’orlo della guerra. «Ho la grande speranza che venerdì a Minsk, nel quadro del gruppo di contatto, il processo di pace finalmente inizi», ha poi annunciato Poroshenko in un discorso tv.

petro poroshenkopetro poroshenko

 

Ma già un’ora dopo Kiev ha corretto: non più un cessate il fuoco «permanente» ma discussioni su un «regime di cessate il fuoco» ancora tutto da raggiungere. Anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha ridimensionato: «Non si è trattato di un accordo, si è solo parlato di passi concreti che potrebbero aiutare una tregua». Anche perché, ha ricordato, Mosca «non è una parte del conflitto» e quindi può solo suggerire le condizioni di un negoziato tra Kiev e i separatisti. A loro volta a Donetsk hanno fatto subito sapere di sentirsi liberi di non rispettare nessuna tregua visto che Poroshenko non l’ha negoziata con loro.

 

mogherinimogherini

Nella difficoltà di trovare con chi trattare Kiev ha comunque di fatto fermato le operazioni contro i guerriglieri filo-russi ritirandosi dal territorio delle loro repubbliche autoproclamate. Dopo l’entrata in campo dell’esercito russo, una settimana fa, le posizioni degli ucraini sono tornate quasi al punto di partenza. Si parla di una «ridislocazione», ma di fatto Poroshenko riconosce la sconfitta militare inflitta dai russi. E poche ore dopo, già da Ulan-Bator, Putin ha esposto i sette punti del suo piano di pace «buttati giù durante il volo»: sostanzialmente il congelamento militare dell’attuale status quo, con una distanza di sicurezza tra militari ucraini e zone dei ribelli. Che, secondo il presidente russo, si devono impegnare a loro volta a non espandersi ulteriormente.

Giorgio  Napolitano Giorgio Napolitano

 

Per il premier ucraino Arseny Yatseniuk si tratta di «un inganno» di Mosca per evitare le nuove sanzioni europee che dovrebbero venire annunciate domani, e togliere punti a Poroshenko che oggi si presenta al summit della Nato nella speranza di ottenere aiuti militari e lo status di alleato speciale. «Basterebbe un piano di pace con un solo punto: che la Russia ritiri le sue truppe e i suoi mercenari e smetta di aiutare i separatisti», ha commentato. La soluzione che propone il governo ucraino è il progetto «Muro»: un confine fortificato lungo 1900 chilometri, con barriere di filo spinato e, secondo alcune fonti, anche con campi minati, con il quale barricarsi dalla Russia.

novoazovsk confine tra russia e ucrainanovoazovsk confine tra russia e ucraina

 

Commentando la notizia del cessate il fuoco Obama ha scelto la prudenza così come il capo dello Stato Giorgio Napolitano che ha auspicato che la tregua «si consolidi». Quindi Napolitano, ricevendo al Quirinale il ministro degli Esteri Federica Mogherini con la quale si è felicitato per la nomina a capo della diplomazia Ue, ha sottolineato: «Siamo certi che la posizione italiana favorevole ad una ferma linea di principio dinanzi ai comportamenti russi e nello stesso tempo decisamente tesa a percorrere la via del dialogo» sarà «largamente condivisa dai partner Ue e da tutti i nostri alleati Nato».

i ribelli filorussi conquistano novoazovsk in ucrainai ribelli filorussi conquistano novoazovsk in ucraina

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?