confessioni di uno stupratore

CONFESSIONI DI UNO STUPRATORE - LA STORIA DI JOHN, CRESCIUTO A PANE E PORNO, CONDANNATO PER VIOLENZA CARNALE E ATTI OSCENI: “E’ QUESTIONE DI CONTROLLO E POTERE SUGLI ALTRI. IN CARCERE C’E’ UN’ALA SPECIALE PER QUELLI COME ME, SONO PRETI, PILOTI, MEDICI, IN GENERE PIU’ COLTI DEGLI ALTRI DETENUTI”

John racconta la sua storia a Nisha Lilia Diu per “The Telegraph”

GLI STUPRATORI VENGONO DA OGNI CETO SIOCIALEGLI STUPRATORI VENGONO DA OGNI CETO SIOCIALE

 

Sono condannato per stupro e per atti osceni. Lo stupro è avvenuto prima, nel 2001, ma se devo essere onesto, credo di aver iniziato a molestare quando avevo 15 anni. Ora ne ho 46. Non ne avevo coscienza, quando ero adolescente. Mi prendevo quello che volevo, si fottessero gli altri. Ovviamente non la penso più così, ma ci è voluto molto per lasciarmi quella mentalità alle spalle. C’è voluta la prigione e sei anni di trattamenti e strizzacervelli, per sentirmi diverso. Mi diedero tre anni per stupro, ne scontai uno e mezzo, uscii e fui rispedito dentro per atti osceni. Dopo un anno tornai libero e ripresi a fare esibizionismo.

 

CONFESSIONI DI UNO STUPRATORECONFESSIONI DI UNO STUPRATORE

Sono cresciuto in un paesino dell’Oxfordshire. Ero parte di un gruppo di ribelli, andavamo male a scuola e prendevamo droghe. Avevo un sacco di relazioni, nessuna che descriverei romantica. Cercavo unicamente il sesso. Andavo a caccia di ragazze e consumavo molta pornografia. Ero molto promiscuo, andava bene chiunque. Lo facevo perché era eccitante, mi dava un senso di potere sull’altra persona. Non lo avrei detto allora, ma è chiaro che ero smarrito e fuori controllo. Da bambino avevo fatto brutte esperienze e volevo sentirmi di nuovo bene. In controllo. Però non funzionava, non mi sentivo meglio.

 

STUPRO ROMA GIUSEPPE FRANCO 1STUPRO ROMA GIUSEPPE FRANCO 1

Nel 2001 violentai la mia fidanzata. Discutemmo e lei se ne andò di casa per un po’. Quando tornò, mi trovò ubriaco, e la trascinai in camera da letto. Non lo avevo pianificato, e ancora oggi non me lo spiego. Avevo problemi di soldi, ma soprattutto problemi con me stesso, e l’alcol certo non aiutava. Non ero scioccato da quello che avevo fatto, perché era già successo.

 

STUPRO ROMA GIUSEPPE FRANCOSTUPRO ROMA GIUSEPPE FRANCO

Mi dispiaceva essere stato fisicamente violento, ma solo dopo un anno di galera mi sono reso conto di quanto l’avessi ferita. Questa consapevolezza mi perseguiterà per il resto della vita. Il giorno dopo lo stupro mi svegliai e scoprii che lei se ne era andata. Mi arrestarono la settimana successiva e mi dichiarai colpevole. Lo avevo fatto e, se anche ero uno stupratore, perlomeno non ero un bugiardo.

 

In prigione c’è un’ala speciale per i crimini sessuali. Ho incontrato chiunque là dentro: dottori, piloti, preti. E’ la zona in cui i detenuti provengono dai background più vari, tendono ad essere più adulti e più colti degli altri. In prigione ho fatto terapia e per la prima volta ho parlato del mio passato. Fui abusato sessualmente per due anni, dai 7 ai 9, da un uomo e una donna, amici di famiglia. E credo che i miei lo sapessero.

STUPRO ROMASTUPRO ROMA

 

Questo ha sicuramente giocato un ruolo in seguito, perché per lungo tempo mi sentii impotente. Le mie offese riguardavano più il controllo e il potere che altro. Gli altri detenuti avevano altre storie, ognuna diversa. Molti negavano le proprie azioni, non se ne prendevano la responsabilità. Certi dicevano che erano state le donne a portarli a quel punto. E’ facile dire così.

 

india   linciaggio di uno stupratore 7india linciaggio di uno stupratore 7

Nessuno sa cosa abbiano fatto esattamente gli altri, tranne le persone che frequentano lo stesso gruppo per la terapia. Nel mio gruppo molti uomini si vergognavano per ciò che avevano fatto, altri invece non provavano rimorsi e probabilmente, una volta usciti, lo rifaranno. Ne ho incontrati tanti, fuori, che si sentono superiori alle donne. Pensano che le donne dovrebbero restare in cucina e nella stanza da letto.

india   linciaggio di uno stupratore 5india linciaggio di uno stupratore 5

 

In fondo, è il messaggio che mi ha trasmesso mio padre. Il mio rapporto con l’intimità non era normale. Quando stavo per finire di scontare i miei primi 18 mesi, non volevo essere rilasciato. Mi infastidiva l’idea di tornare nella società. Ero preoccupato che non sarei stato sotto controllo e sapevo che avrei dovuto raccontare il mio passato, se avessi cercato un nuovo impiego.

india   linciaggio di uno stupratore 8india linciaggio di uno stupratore 8

 

Dopo due settimane in libertà, volevo tornare dentro. Forse anche perché volevo scioccare le persone, guadagnare la loro attenzione. Allora mi diedero i contatti di “Circles”, organizzazione che si occupa del reinserimento di gente come me. Gli operatori sono volontari, persone comuni. Mi chiedevo perché mai lo facessero e mi hanno insegnato che esiste gente che desidera aiutare gli altri. Li frequentai i primi mesi e ogni volta che tornavo a casa mi sentivo un po’ meglio.

stupro nella mitologia 5stupro nella mitologia 5

 

india   linciaggio di uno stupratore 2india linciaggio di uno stupratore 2

Mi incoraggiarono a non sfruttare la vulnerabilità della mia fidanzata, appena conosciuta e in riabilitazione per via di alcol e droga, e mi invitarono a non pensare sempre al sesso. Provavo costantemente a pensare ad altro. Ora mi viene più facile, sarà l’età. Certe cose le evito. In tv guardo solo documentari e notiziari. C’è troppo sesso negli altri programmi. Evito la pornografia, ne ho vista troppa da piccolo. E’ importante anche che io eviti lo stress. Se sono troppo stressato, la mia mente va al sesso. Non lo voglio, ho lavorato sodo per distruggere certi schemi mentali.

gli stupratori e assassini di nirbhaya ragazza indianagli stupratori e assassini di nirbhaya ragazza indiana

 

india   linciaggio di uno stupratore 1india linciaggio di uno stupratore 1

Non fosse stato per “Circles”, forse sarei finito di nuovo in galera per gli stessi crimini. Frequento il gruppo una volta al mese, è disponibile in qualsiasi momento io abbia bisogno. Vado lì, invece di diventare pazzo da solo a casa. Ho deciso di confessare i miei crimini alla mia partner. Ero nervoso, è stato come tirare una bomba.

 

Lei era scioccata, mi ha ringraziato per aver detto la verità e ha reagito meglio di quanto mi aspettassi, ma non stiamo più insieme. Ho spesso pensato di rincontattare la mia ex, quella che ho violentato, ma credo che le creerei un ulteriore danno. Nel primo periodo di galera siamo rimasti in contatto, ci siamo detti tutto ciò che c’era da dire. Le ho chiesto scusa. Non voglio più far soffrire nessuno. Sono una persona diversa ora. 

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…