ponte genova morandi crollo

LA CONOSCEVANO TUTTI, LA FRAGILITÀ STRUTTURALE DEL PONTE MORANDI, ATTRAVERSATO OGNI ANNO DA 25 MILIONI DI VEICOLI: SERVIVA UNA MANUTENZIONE STRAORDINARIA PERMANENTE - LO SAPEVANO AL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE COME AD "AUTOSTRADE PER L'ITALIA" - L'ALLARME L'AVEVANO DATO PURE I TECNICI COME L'INGEGNERE ANTONIO BRENCHIC, PROFESSORE ASSOCIATO DI COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO DELL'UNIVERSITÀ DI GENOVA. NEL 2016 HA SCRITTO UN'ANALISI A LUNGO IGNORATA, ORA RIPRESA DA TUTTI, IN CUI SI LEGGE...

Tommaso Rodano per il “Fatto quotidiano”

 

CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA

La conoscevano tutti, la fragilità strutturale del ponte Morandi. Quella lingua di cemento lunga un chilometro e sostenuta da piloni alti 90 metri, attraversata ogni anno da 25 milioni di veicoli, aveva bisogno di una manutenzione straordinaria permanente.

 

Lo sapevano i tecnici del ministero delle Infrastrutture e lo sapeva il concessionario privato, Autostrade per l' Italia, che ne doveva garantire la tenuta. "C'era uno scambio di informazioni continuo sulle condizioni del viadotto", fanno sapere dallo staff del ministro Danilo Toninelli.

 

CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA

C'era anche la consapevolezza di dover agire in fretta, di nuovo, per mettere in sicurezza l' opera. Autostrade per l' Italia ad aprile aveva indetto un bando per interventi strutturali (di "retrofitting", la definizione tecnica) per 20 milioni e 159mila euro, con termine di esecuzione a 784 giorni dall' aggiudicazione dell' appalto. Le candidature dovevano essere presentate entro l' 11 giugno. Il bando - riporta l' agenzia Radiocor - prevedeva "il rinforzo degli stralli di pila numero 9 e 10" (ovvero i tiranti inclinati che partono dal punto più alto dei piloni e che sorreggono l' impalcato del ponte). Troppo tardi: la pila numero 9 è crollata ieri mattina.

CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA

 

Lo sapevano tutti che il Morandi fosse fragile e che le risorse impiegate per tenerlo in piedi fossero superiori a quelle che sarebbero servite per costruire un' infrastruttura nuova. Ma non si poteva dire. La versione ufficiale l' ha ripetuta ieri - con scarso senso del tragico, o del ridicolo - l' ad di Autostrade Giovanni Castellucci: "Non mi risulta che il ponte fosse pericoloso e che andasse chiuso". Intanto è venuto giù.

 

Genova, le case di via Walter Fillak, sotto il ponte crollato

Il disastro del Morandi è stato oggetto di congetture e vaticini nefasti, come quello del presidente di Confindustria Genova, Giovanni Calvini, nel 2012: "Tra dieci anni il ponte crollerà". Ma è stato al centro pure di documenti ufficiali, pubblici. Come l' interrogazione parlamentare presentata il 28 aprile 2016 dal senatore montiano Maurizio Rossi all' ex ministro Graziano Delrio: "Il viadotto Polcevera, recentemente è stato oggetto di un preoccupante cedimento dei giunti () si chiede di sapere quale sia in dettaglio l' attuale situazione dei lavori di messa in sicurezza, quali siano gli interventi che ancora devono essere realizzati e se saranno tali da comportare gravi disagi alla circolazione della città" e poi "se corrisponda al vero che potrebbe venir chiuso almeno al traffico pesante, entro pochi anni, gettando la città nel totale caos". Da Delrio nessuna risposta.

Genova, le case di via Walter Fillak, sotto il ponte crollato

 

E ancora, il 3 marzo 2017, domande simili le ha poste la consigliera ligure del Pd Raffaella Paita alla giunta di Giovanni Toti. Il testo dell' interrogazione citava "le continue opere di manutenzione" del ponte, "la particolare esposizione" delle strutture in calcestruzzo ai fattori ambientali e richiedeva "l' assoluta garanzia di sicurezza della struttura".

 

L'assessore Giovanni Berrino rispondeva citando le parole rassicuranti dell' ingegnere Stefano Marigliani, direttore del Tronco di Genova di Autostrade per l' Italia: "Il viadotto al momento non presenta alcun problema di carattere strutturale". Eccola, di nuovo, la risposta standard di Autostrade: "Nessun problema strutturale".

CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA

 

Marigliani l'ha ripetuto dopo la tragedia: "L' attività di monitoraggio non lasciava presagire nulla". Eppure nello "scambio continuo" di informazioni con le Infrastrutture e con il consiglio superiore dei lavori pubblici, quanto fosse critica la situazione del ponte era noto (la conferma arriva dai corridoi semideserti del ministero di Toninelli). Breve storia di un' opera maledetta. Inaugurata nel 1967, le prime correzioni strutturali sono arrivate negli Anni 80 e 90: agli stralli originali in calcestruzzo, già fatiscenti, si erano dovuti affiancare più solidi cavi in metallo.

 

Genova, le case di via Walter Fillak, sotto il ponte crollato

Negli ultimi 5 anni gli interventi di messa in sicurezza sono stati ininterrotti. Se lo sentivano anche i genovesi che vivevano all' ombra del loro "Ponte di Brooklyn" e ogni giorno vedevano ponteggi e cantieri sul profilo fragile e monumentale del viadotto: "Prima o poi doveva succedere", si sente in uno dei video amatoriali che riprendono la tragedia in diretta.

 

E l'allarme l'avevano dato pure i tecnici. Come l'ingegnere Antonio Brenchic, professore associato di Costruzioni in cemento armato dell' Università di Genova. Nel 2016 ha scritto un'analisi critica dell'opera di Morandi a lungo ignorata, ora ripresa da tutti: "Tra non molti anni - si legge sul sito ingegneri.info - i costi di manutenzione supereranno i costi di ricostruzione del ponte. A quel punto sarà giunto il momento di demolire".

 

Genova, le case di via Walter Fillak, sotto il ponte crollato

Non si è fatto in tempo. Il viadotto del Polcevera è venuto giù proprio come la sua struttura "gemella": il ponte "General Rafael Urdaneta" sulla baia di Maracaibo, in Venezuela. L' unico costruito con la stessa struttura strallata che ha reso celebre Riccardo Morandi, sventrato da una petroliera in avaria nel 1964: lo schianto travolse due pile e trascinò in mare tre campate.

Genova, le case di via Walter Fillak, sotto il ponte crollatoCrolla il ponte Morandi a Genova Vigili del fuoco al lavoro sulle macerie del ponte Morandi crollato a GenovaCrolla il ponte Morandi a GenovaCrolla il ponte Morandi a Genova Genova, le case di via Walter Fillak, sotto il ponte crollatoGenova, le case di via Walter Fillak, sotto il ponte crollato

Ultimi Dagoreport

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UNA DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIASI SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”