A CORTO DI FIATO – AFFANNO, CAVIGLIE GONFIE E CAPOGIRI: ECCO I SINTOMI CHE POSSONO FAR PENSARE ALL'IPERTENSIONE POLMONARE

-

Condividi questo articolo


IPERTENSIONE POLMONARE IPERTENSIONE POLMONARE

NICLA PANCIERA per la Stampa

 

Avevo l’affanno e non respiravo; non riuscivo a prendere in braccio mio figlio che aveva nove mesi; ero sempre stanca e mi sentivo svenire. Sono le testimonianze dei pazienti con ipertensione polmonare raccolte in «A corto di fiato», cortometraggio di Marco Strambi voluto dalle associazioni di pazienti Aipi, Associazione Ipertensione Polmonare Italiana e Amip, Associazione Malati Ipertensione Polmonare con il contributo «non condizionante» di MSD Italia, per promuovere diagnosi e terapie specifiche corrette e tempestive. Il corto è stato presentato a Napoli al congresso dell’Italian Pulmonary Hypertension NETwork «IPHNET 2018».

 

ESAMI SPECIALISTICI E CAPACITÀ DEL CLINICO  

«L’ipertensione polmonare è una condizione clinica che colpisce polmoni e cuore» spiega Stefano Ghio della Cardiologia del Policlinico S. Matteo di Pavia. «E’ caratterizzata da un aumento della pressione sanguigna nelle arterie polmonari e si può riscontrare in più di 30 malattie diverse. Identificare la causa dell’ipertensione polmonare è fondamentale perché a malattie differenti corrispondono terapie differenti. La diagnosi si perfeziona attraverso l’esecuzione di numerosi esami come l’ecocardiogramma, la spirometria, la TAC del torace con e senza contrasto, la scintigrafia polmonare e il cateterismo cardiaco». La capacità clinica dello specialista è cruciale per interpretare gli esami e fare la diagnosi corretta.  

ipertensione-polmonare ipertensione-polmonare

 

RITARDO DIAGNOSTICO DI 2 ANNI  

Il problema principale dei pazienti con ipertensione polmonare è, infatti, quello di ottenere una diagnosi corretta e precoce. Con l’inizio della terapia si riesce oggi a condurre una vita quasi normale. Ma, nel nostro paese, il ritardo diagnostico è di circa due anni. Riconoscere la malattia non è facile. Infatti, spiega Ghio, «i sintomi sono generici e variano da individuo a individuo: capogiri, dispnea, grande stanchezza, gonfiore alle caviglie. I primi campanelli d’allarme si osservano con lo sforzo fisico, anche banale come dover salire qualche gradino o vestirsi. Peraltro le prime fasi di malattia spesso non sono associate a sintomi evidenti ed il paziente giunge all’osservazione del medico solo quando la malattia è già progredita».  

 

L’IMPORTANZA DELLE ASSOCIAZIONI  

ipertensione_polmonare ipertensione_polmonare

L’impatto sulla qualità di vita dei pazienti è pesante: in molti devono smettere di lavorare, hanno problemi a relazionarsi con gli altri e soffrono di depressione. Per Vittorio Vivenzio, past president dell’Associazione Malati di Ipertensione Polmonare onlus – AMIP, «far sentire la voce è importante, sia per accendere i riflettori sulla malattia sia per dare un messaggio di incoraggiamento a chi ha appena ricevuto la diagnosi. Siamo rari, non siamo soli. Le Associazioni pazienti ci sono. Così come ci sono gli esperti. E così come c’è la ricerca nel campo delle terapie. Un passo dietro l’altro riusciremo a fare in modo che l’ipertensione polmonare sia sempre meno sconosciuta. La strada è lunga ma non ci arrendiamo».  

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VANNACCI, MA LI MORTACCI! - È BUFERA NELLA LEGA PER LE CONTINUE MINCHIATE DEL GENERALE AL CONTRARIO, CHE LA DISPERAZIONE DI SALVINI HA CANDIDATO ALLE EUROPEE. OGGI L’INCURSORE PARACADUTATO È ARRIVATO A PROPORRE LE CLASSI SEPARATI PER I DISABILI (FREGANDOSENE CHE IL MINISTRO DELLA DISABILITÀ È LEGHISTA). UNA PROPOSTA TALMENTE ALLUCINANTE DA FAR SBIANCARE PURE CEI E FDI. MA IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE: I LEGHISTI SONO INFATTI CONVINTI CHE UNA VOLTA ELETTO… - ANCHE QUEL SEMOLINO DI GIANCARLO GIORGETTI PRENDE POSIZIONE: "VANNACCI NON È DELLA LEGA. NON CONDIVIDO LE SUE AFFERMAZIONI"

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...