1. COSA TIENE INSIEME LA MADRE RIFATTA DI STALLONE, IL BILL CLINTON CHE SI CONVERTE AL VEGANO, CRISTIANO RONALDO OLOGRAMMA DI SE STESSO, LA RAGAZZINA CHE SI TAGLIA CON LA LAMETTA E POSTA L’IMMAGINE SU FACEBOOK, IL RAGAZZINO INCOLLATO AL CELLULARE CHE CERCA I POKEMON, IL NERD SOLITARIO E IL LUPO SOLITARIO, I FUORI DI TESTA CHE SI FANNO ESPLODERE UN PO’ OVUNQUE NEL NOME DI ALLAH? SONO SCORCIATOIE DEL POST-UMANESIMO
2. L’UMANO NON NE PUÒ PIÙ DI ESSERE UMANO: PIÙ TI DISPERDI NELL’IMBECILLITÀ DEL VIRTUALE, PIÙ IL TUO CORPO DIVENTA ASTRAZIONE DA CIRCO. IL PREDATORE CHE, SUL CAMION, S’AVVENTA SU DECINE DI CORPI INERMI A CASACCIO NON È LA REALTÀ MA L’ASTRAZIONE DI UN VIDEOGAME
3. L’AUTISMO DA SOCIAL E QUELLO TRUCCATO DA ALLAH VANNO NELLA STESSA DIREZIONE

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Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia

 

alano alano

1) Promessi stronzi.  Nell’Alano alto quasi due metri che, l’altro giorno, in piena luce e in piena Trastevere, mollava il suo immane escremento, l’equivalente in quanto a produzione fecale di un lottatore di sumo, sotto lo sguardo amorevole della padrona, c’era qualcosa di maestoso oltre che di disgustoso. La totale assenza di pudore.

 

“Io mi libero della mia maleodorante deiezione quando e dove mi pare e chi se ne fotte dei turbamenti fobici di voi umani”. Nello sguardo di altri più umanizzati e fantozziani cani lo si può cogliere il patimento mentre defecano a vista, tra vergogna e contrizione. Lui, l’Alano, niente. Un teppista. Rinforzato, peraltro, nel suo ego nazistoide dal comportamento della padrona, già pronta con la mano incellofanata e il bustino a raccogliere l’enormità per farla sparire chissà dove nella catena delle mutazioni. La stessa che, difficilmente, assisterebbe con tale olimpica serenità all’exploit stercorario del proprio coniuge o del figlio maggiorenne.

 

alano alano

L’amorale della favola. L’umano conferma anche quando va di corpo la sua imperfezione di creatura ibrida. Se defeca per strada lo arrestano, non avendo l’alibi animalesco, quando lo fa in casa, chiuso a doppia mandata, va in depressione.

 

Dopo aver sospeso olfatto e vista, il tempo dell’apnea che serve, dai trenta secondi al minuto, per non dover prendere atto che, quello che sta liberando ora la sua privatissima camera a gas, è lo stesso che pochi minuti prima si era commosso alle lacrime ascoltando Roberto Murolo. La velocità isterica con cui si scarica il water conferma la fragilità dell’essere umano, la sua onta. Più cerca di cancellare il corpo, più il corpo si vendica. Fanatico per definizione.

 

alfano alfano

2) Dall’Alano all’Alfano. Il passo è greve oltre che breve. Il ministro dell’interno ci difende, si spera, dal terrore che esplode fuori di noi, non può nulla con quello che ci implode dentro. Nel qual caso si chiamerebbe ministro delle interiora con delega allo svuotamento. Per quanto zelante, nulla potrebbe Angelino in questo caso, quando il nemico coincide con la vittima. Ci si può opporre con l’intelligence e le teste di cuoio alle cellule assassine fuori di noi, ma non a quelle dentro di noi. Il lupo solitario è quello che ci abita. E non ha bisogno di leggere il Corano. L’amorale della favola. L’umano non ne può più di essere umano. Ne ha le palle piene.

 

BILL CLINTON CONVENTION DEM BILL CLINTON CONVENTION DEM

3) Astrazioni da circo. Cosa tiene insieme la madre chirurgicamente rifatta di Stallone, il Bill Clinton che si converte al vegano, Cristiano Ronaldo che diventa l’ologramma di se stesso, la ragazzina che si taglia con la lametta e posta l’immagine sanguinolenta su Facebook, il ragazzino incollato al cellulare che cerca i pokemon negli androni dei palazzi, il nerd solitario e il lupo solitario, i fuori di testa che si fanno esplodere un po’ ovunque nel nome di Allah? Scorciatoie del post-umanesimo.

 

cristiano ronaldo falena cristiano ronaldo falena

L’umano non ne può più di essere umano. Più ti disperdi nell’imbecillità ipnotica del virtuale, più il tuo corpo diventa astrazione da circo. Il predatore che, a bordo del suo camion, prende a tutta velocità Promenade Des Anglais e s’avventa su decine di corpi inermi a casaccio non è la realtà di diciotto tonnellate di ferro e acciaio ma l’astrazione di un videogame che si accanisce su presunti umani. L’autismo truccato da social e quello truccato da Allah vanno nella stessa direzione. L’umano è merce scaduta. L’arcaismo barbarico del Corano combinato con lo psicopatico contemporaneo, derealizzato dall’elettronica, crea una miscela, è il caso di dire, esplosiva. 

 

4) Dio misericordioso. Se Dio fosse veramente misericordioso, si limiterebbe a non esistere. A quel punto, la gratitudine nei suoi confronti sarebbe tale da giustificare chiese, canti e preghiere. Cantare un salmo per un Dio che non esiste, cosa di più grandioso?

 

strage di nizza 7 strage di nizza 7 strage di nizza 6 strage di nizza 6

5) Gli omicidi di una volta. (Non ci sono più…). La notizia in prima pagina del pensionato di Pegli che strangola la moglie dopo un violento litigio e chiama i carabinieri (“Ho fatto una cazzata”) diventa quasi liberatoria di questi tempi. Ci riporta al vecchio e ormai fallito Postalmarket dei delitti novecenteschi. Botte di umanissima passione, quando l’umano non era ancora in liquidazione. Ah, i vecchi, cari omicidi di una volta.

strage di nizza strage di nizza Mohamed Lahouaiej Bouhlel Mohamed Lahouaiej Bouhlel

 

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