UNA CRISI SENZA FINE – TORNA IL PESSIMISMO: IL 58% DEI RISPARMIATORI PREVEDE UN PEGGIORAMENTO DELL’ECONOMIA, RISPETTO AL 39% DI MAGGIO E AL 49% DELL’OTTOBRE 2013 – CROLLA LA FIDUCIA NEL MATTONE

Giuditta Marvelli per "CorrierEconomia - Corriere della Sera"

 

VENDESI ITALIAVENDESI ITALIA

Più pessimisti di un anno fa. E quindi più propensi, sempre che ce ne sia la possibilità concreta, ad accantonare in vista di un futuro nebbioso. A scapito anche di spese necessarie, come l’istruzione dei figli e il saldo di vecchi debiti. Il desiderio di risparmiare, quindi, è ancora troppo in bilico sulla paura. E cambia verso rispetto al passato: sempre meno mattone, sempre più investimenti finanziari.

 

Statistiche

L’umore degli italiani con conto corrente è abbastanza grigio: se Mario Draghi, il presidente della Banca centrale europea, ha parlato nei giorno scorsi di timori per una nuova recessione, le famiglie, a leggere questi dati, se la sentono già addosso. Il campione di mille «bancarizzati», rappresentativo di 39 milioni di connazionali maggiorenni, interpellato nel mese di ottobre da Gfk Eurisko per l’Osservatorio Anima, non lascia spazio ad altre interpretazioni.

Case vendita Case vendita

 

Nell’ottobre 2013 il 49% riteneva che la situazione potesse peggiorare ancora. In maggio gli animi erano più sollevati e i pessimisti erano scesi al 39%. Oggi siamo risaliti al 58%, con un 22% che prevede un peggioramento contenuto dell’economia e un 36% che invece teme scenari decisamente funesti.

 

«L’impasse raffredda i progetti, soprattutto quelli di consumo — dice Pierluigi Giverso, direttore marketing di Anima —. Si riscalda un poco il concetto di risparmio, più che altro in ottica di protezione o rassicurazione del futuro incerto».

 

Piani difficili

case in vendita case in vendita

Accade così che solo il 53% (66% nel maggio 2013) dichiari di avere dei piani per il futuro. Nella scorsa primavera il 43% del campione dichiarava di avere progetti di spesa (vacanze, scuola, casa, aiuti a familiari, spese importanti, debiti), oggi più di qualcuno ci ha ripensato e il totale di chi risponde affermativamente a questa domanda è sceso al 39%. Sul fronte dei risparmi, invece, si è saliti dal 26% di maggio al 29% di oggi. Chi ha fatto retromarcia sul fronte delle spese, quindi, oggi pensa che sia meglio accumulare una riserva per il futuro e mettere soldi da parte per emergenze o imprevisti.

 

Anche se poi nella pratica spesso le intenzioni di risparmio rimangono tali. Come è accaduto per il bonus fiscale, i famosi 80 euro, che sono finiti nella busta paga di circa dieci milioni di italiani proprio a partire da maggio. Secondo il campione il bonus è stato speso tutto o in larga parte da due terzi dei beneficiari. Anche se molti, prima di averlo, pensavano di non spenderlo e di metterlo via.

 

Ma se aveste soldi da investire dove li impieghereste? Il 41% che si dichiara desideroso di far fruttare i propri soldi (un altro 41% non ne ha, un ulteriore 18% non risponde) in questo momento è sempre più propenso a scegliere un prodotto finanziario (27%) mentre il sogno del mattone, per ora, è piuttosto fuori moda.

 

Nel maggio 2012 il 25% avrebbe scelto la casa e solo il 19% un investimento finanziario. Oggi le proporzioni sono invertite: il 14% preferirebbe la casa, il 27% metterebbe i soldi in un impiego finanziario, il 6% li terrebbe sul conto corrente.

 

banca bgnews banca bgnews

Al risparmio, gestito o no, gli italiani chiedono poi la stessa cosa che volevano dal mattone o dai Bot negli anni dei tassi d’oro: la protezione del capitale. La indica come primo desiderio il 45%. Nutrito anche il drappello di chi vorrebbe il rendimento garantito. Mentre meno attenzione viene riservata ai costi (solo il 22% presterebbe particolare attenzione a questa voce) e alla semplicità con cui fare l’investimento scelto (15%).

 

La crisi sta mettendo a dura prova anche gli investitori di più lunga esperienza. Quei nove milioni di italiani che, oltre al conto corrente, hanno anche un piccolo o grande gruzzolo da parte già investito in prodotti finanziari. Nel loro caso il minor interesse per il mattone è una costante che dura fin dal maggio 2012: a quell’epoca il 29% di questo sottogruppo (pari al 23% circa dei mille intervistati) si dichiarava interessato alla casa per eventuali investimenti da fare, mentre il 53% preferiva appunto fondi.

 

Oggi il mattone piacerebbe solo al 17% mentre il gradimento per un investimento finanziario è espresso dal 63%. Difficile dire ora se questi nuovi orientamenti resteranno tali anche se la congiuntura economica dovesse migliorare. O se la crisi ha in qualche modo cambiato per sempre il modo di ragionare delle famiglie italiane.

Ultimi Dagoreport

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…