DALL’ECSTASY ALL’INFERNO: PRESO IL PUSHER CHE HA VENDUTO LE PASTICCHE AL RAGAZZINO MORTO A RICCIONE: È UN 19ENNE SUO COMPAGNO DI SCUOLA CHE DICE DI COLLABORARE CON LA DISCOTECA COCORICÒ (MA IL LOCALE NEGA)

Lo spacciatore in lacrime confessa: “Ho venduto la pasticca a Lamberto”. Denunciato a piede libero - Gli inquirenti stanno visionando le immagini delle telecamere per capire se l’alcol gli sia stato servito in un bar della discoteca, circostanza che inguaierebbe il Cocoricò, considerato che i ragazzi sono minorenni...

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Franco Giubilei per “la Stampa”

LAMBERTO LUCACCIONI LAMBERTO LUCACCIONI

 

Lo spacciatore che ha venduto l’ecstasy al ragazzino morto di overdose l’altra notte al Cocoricò di Riccione ha solo 19 anni, frequentava la stessa scuola della vittima a Città di Castello. I carabinieri che domenica sera si sono presentati a casa sua, contestandogli lo spaccio e la morte in conseguenza di un altro reato, raccontano che T.C., fresco di diploma al liceo Plinio il Giovane, si è messo a piangere davanti ai genitori: sotto choc il giovane pusher e sconvolti anche loro, che pure se l’aspettavano, visto che la notizia viaggiava già su tg e siti internet. 
 

La dose
Il giovane, che non ha precedenti, ha ammesso subito di essere stato lui a procurare tre grammi di Mdma a Lamberto Lucaccioni e ai suoi amici, il che gli ha risparmiato il fermo e le manette: è denunciato a piede libero. Le indagini proseguono, perché c’è da ricostruire la catena che ha portato T.C. a entrare in possesso della sostanza. Il ragazzo ha spiegato di aver consegnato la droga ai tre ragazzi - Lucaccioni aveva 16 anni, i suoi amici 17 - a Città di Castello, fra giovedì e venerdì.

 

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Sul momento gli hanno dato un piccolo acconto, mentre il resto della cifra, raggranellata grazie alle paghette dei genitori, gliel’hanno portato in centro a Riccione, nella zona di viale Ceccarini, la sera di sabato, poco prima di raggiungere in bus il Cocoricò. In tutto sono passati di mano 250 euro. 
 

I risultati dell’autopsia, attesi per oggi, permetteranno di accertare se la vittima avesse assunto anche degli alcolici prima di sentirsi male. Gli inquirenti stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza per capire se l’alcol gli sia stato servito in un bar della discoteca, circostanza che inguaierebbe il Cocoricò, considerato che i ragazzi sono minorenni.

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Sarà la questura a decidere eventuali provvedimenti di sospensione dell’attività. L’altra notte Lamberto e i due amici hanno sciolto l’Mdma in mezzo litro d’acqua e hanno buttato giù mentre ballavano in pista: «Teoricamente - osserva un inquirente - poteva finire malissimo per tutti e tre: una dose in genere è 0,3 grammi». 
 

Gli amici
Loro probabilmente ne hanno assunta molta di più, ma solo Lamberto è stato male: intorno alle 4 le convulsioni, la febbre alta e la corsa in 118 all’ospedale di Riccione, dov’è morto poco dopo. Per raccogliere testimonianze coerenti dai due amici, i carabinieri hanno dovuto aspettare che l’effetto dell’ecstasy se ne andasse, perché in un primo tempo, confusi, avevano descritto il fornitore come «un marocchino» e poi come «un biondo».

 

cocorico 3 cocorico 3

Solo nella tarda mattinata di domenica sono stati in grado di fare nome e cognome dello spacciatore. M.T. ha spiegato di aver fatto credito ai tre perché li conosceva e di aver consegnato la droga in anticipo per non tenerla in casa. Anche lui è andato al Cocoricò la notte di sabato, per poi dormire in un giardino e tornare a Città di Castello il giorno dopo. Ha detto che collabora con la discoteca, ma il locale nega. Il Cocoricò sarà parte civile nel processo contro lo spacciatore.

DISCOTECA COCORICO’ DISCOTECA COCORICO’

 

 

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