padre john mccloskey

DOVE C’E’ UN PRETE, C’E’ UNA CAPPELLA - L’OPUS DEI RISARCÌ CON UN MILIONE UNA DONNA MOLESTATA DAL “PRETE-STAR” AMERICANO, PADRE JOHN MCCLOSKEY, EX PROMESSA DI WALL STREET POI DIVENUTO RELIGIOSO - NEL 2002, IL POPOLARE VOLTO TV, NOTO ANCHE COME “CONFESSORE DEI VIP”, FU DENUNCIATO PER “CATTIVA CONDOTTA SESSUALE” - DOPO TRE ANNI LA VITTIMA FIRMO’ UN ACCORDO CON LA PRELATURA PER INCASSARE I SOLDI E CHIUDERE IL CASO

Salvatore Cernuzio per www.lastampa.it

 

La piaga degli abusi non risparmia l’Opus Dei. In queste ore i media Usa rilanciano la notizia che l’importante Prelatura fondata circa 90 anni fa da San Josemaría Escrivá avrebbe dovuto risarcire di circa un milione di dollari una donna per le molestie sessuali subite da un sacerdote. Si tratta di padre C. John McCloskey, giovane promessa di Wall Street poi convertito al cattolicesimo, che, abbracciato il sacerdozio, è divenuto nel tempo un popolarissimo volto del cattolicesimo Usa grazie anche ai suoi programmi sulla emittente Ewtn.

 

Padre John McCloskey

Conosciuto anche come il «confessore dei Vip» per i suoi legami con membri influenti dell’élite americana conservatrice quali Newt Gingrich (marito dell’attuale ambasciatrice Usa presso la Santa Sede, Calista Gingrich), l’analista finanziario Larry Kudlow, il governatore Sam Brownback, l’ex senatore Rick Santorum e altri, McCloskey oggi ha 64 anni ed è malato di Alzheimer allo stadio avanzato. Nel 2002 era direttore del Catholic Information Center di Washington DC - a pochi passi dalla Casa Bianca - e si era distinto per alcune dichiarazioni contro divorzio, omosessualità e controllo delle nascite; proprio in quel periodo avrebbe ricevuto una denuncia per «cattiva condotta sessuale».

 

Stando a quanto riportato dai media statunitensi, la donna riceveva dal sacerdote una guida spirituale durante un periodo difficile del suo matrimonio durante il quale stava vivendo anche una grave depressione. Per diverso tempo, McCloskey avrebbe avuto comportamenti inappropriati a livello sessuale nei suoi confronti.

 

Padre John McCloskey

La stessa vittima, che tuttora rimane anonima, ha dichiarato al Washington Post che il prete «le mise le mani addosso» diverse volte durante gli incontri al CIC e che le intimò di non dire nulla sull’accaduto. «Amo l’Opus Dei ma sono stata messa in mezzo nella copertura. Sono andata a confessarmi pensando di aver fatto qualcosa per indurre questo sant’uomo in tentazione».

 

Solo dopo tre anni, l’Opera avrebbe raggiunto un accordo con la donna pagandole un risarcimento di 977mila dollari (circa 875mila euro). E dopo diciassette anni si ha avuto notizia della denuncia, resa pubblica lunedì dal Washington Post. Sulla vicenda non si andò mai a processo, ma questo fu per scelta della stessa vittima che non volle che si arrivasse in un’aula di Tribunale (creando così un pubblico scandalo) ma che tutto si chiudesse con un accordo dietro risarcimento.

 

Padre John McCloskey

Negli ultimi anni MCloskey ha ridotto drasticamente le sue apparizioni pubbliche, suscitando anche la curiosità del suo pubblico che lo celebrava come una star e che si domandava il motivo della sua graduale “scomparsa”. Oltre che per la denuncia, oggi è chiaro, anche il fatto che le condizioni di salute andavano via via peggiorando. Inviato in Gran Bretagna, poi in California e a Chicago, solo di recente il prete era tornato nell’area di Washington dove risiede tuttora con la famiglia.

 

A confermare oggi tutta la vicenda - la prima di un caso di molestie all’interno dell’organizzazione religiosa - e rivelarne alcuni dettagli è stato monsignor Thomas Bohlin, vicario dell’Opus Dei negli Stati Uniti, in una dichiarazione pubblicata sul sito che si apre con queste parole: «Ho qualche triste notizia da condividere su un sacerdote dell’Opus Dei, padre C. John McCloskey». «Nel novembre 2002, la Prelatura ha ricevuto una denuncia da una donna adulta di cattiva condotta sessuale da parte di padre C. John McCloskey, che all’epoca prestava servizio come direttore del Catholic Information Center (Cic) a Washington DC».

 

Appena ricevuta la denuncia, informa il vicario Bohlin, «quasi immediatamente lo abbiamo indirizzato a dare una direzione spirituale alle donne solo in un confessionale tradizionale (la norma per i sacerdoti dell’Opus Dei) e porre fine al contatto con la donna in questione. Dopo aver esaminato la denuncia nei mesi successivi, l’abbiamo trovata credibile, e nel dicembre 2003, padre McCloskey è stato rimosso dalla sua posizione presso il CIC».

Padre John McCloskey

 

«Quello che è successo è stato profondamente doloroso per la donna e siamo molto dispiaciuti per tutto ciò che ha sofferto» sottolinea il vicario, confermando che «è stato raggiunto un accordo con lei nel 2005» e che la vittima «è rimasta in contatto con le nostre attività».

 

Negli anni trascorsi successivi alla rimozione di padre McCloskey dal Catholic Information Center, «le sue attività sacerdotali con le donne sono state molto limitate a causa delle restrizioni che abbiamo posto e della sua salute in declino. Aveva pochissimi incarichi nelle nostre attività per le donne (le attività dell’Opus Dei sono separate per uomini e donne) e il suo contatto con le singole donne era limitato al confessionale. Nel corso degli anni, siamo stati attenti a garantire che non avrebbe avuto alcuna opportunità di impegnarsi nel tipo di azioni che hanno portato alla denuncia».

 

Monsignor Bohlin ci tiene anche a precisare che né prima né dopo l’incarico al Centro d’informazione «abbiamo ricevuto alcuna lamentela per cattiva condotta sessuale» di McCloskey. «Molto recentemente» però, ammette, siamo venuti a conoscenza di un’altra donna che potrebbe aver anch'essa sofferto delle azioni di padre McCloskey al CIC. Stiamo cercando di contattarla. Faremo lo stesso con chiunque altro di cui verremo a conoscenza e accoglieremo con favore qualsiasi informazione in merito». Sembra che si stia indagando anche su un altro caso, potenzialmente «grave».

 

Padre John McCloskey

Nella dichiarazione viene assicurata la massima disponibilità e il massimo impegno a favore delle vittime e viene fornito il numero per ricevere segnalazioni di abusi: 646-742-2741. «Tutte le molestie e gli abusi sono aberranti», sottolinea Thomas Bohlin, ribadendo il suo dolore «per ogni sofferenza causata ad una donna dalle azioni di padre McCloskey» e pregando Dio perché «possa portarle guarigione».

 

Preghiere, il vicario ne chiede anche per lo stesso padre McCloskey perché «la sua salute continua a diminuire». Attualmente il sacerdote soffre infatti di Alzheimer allo stadio avanzato: «È in gran parte inabile e ha bisogno di assistenza per le attività quotidiane di routine. Non ha avuto incarichi pastorali per un certo numero di anni e non è più in grado di celebrare la messa, nemmeno privatamente».

 

Sinceramente rammaricate le ultime righe della dichiarazione del vicario: «Sono dolorosamente consapevole di tutto ciò che la Chiesa sta soffrendo, e mi dispiace molto che ci siamo aggiunti anche noi dell’Opus Dei», si legge, «chiediamo a Dio di mostrare misericordia a tutti noi nella Chiesa in questo momento difficile».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…