1. IL FILMATO-CHOC DELLA NOTTE DI ISTANBUL: UN CARROARMATO TRAVOLGE I MANIFESTANTI PRO ERDOGAN (NON SIETE COSTRETTI A VEDERLO, SIETE AVVERTITI: LE IMMAGINI SONO DURE)
2. LA RIVINCITA DI ERDOGAN: LE FOTO DELLA CACCIA E DEL PESTAGGIO DEI MILITARI GOLPISTI
3. NEL CORSO DEL TENTATO GOLPE SONO MORTE 194 PERSONE: 41 POLIZIOTTI, DUE MILITARI LEALISTI, 47 CIVILI E 104 GOLPISTI. LIBERATO DOPO ESSERE STATO SEQUESTRATO HALUSI AKAR, CAPO DELLE FORZE ARMATE. SONO 1440 LE PERSONE FERITE. 2893, I MILITARI ARRESTATI

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VIDEO: UN CARROARMATO TRAVOLGE LA FOLLA PRO ERDOGAN

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Cristina Argento, Valentina Santarpia e Giulia Cimpanelli per Corriere.it

 

 

Nel corso del tentato colpo di Stato in Turchia sono morte 194 persone: 41 poliziotti, due militari lealisti, 47 civili e 104 persone descritte come golpisti. Liberato dopo essere stato sequestrato Halusi Akar, capo delle forze armate turche. Lo ha dichiarato il capo di Stato maggiore ad interim, generale Umit Dundar.

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Sono 1440 le persone ferite durante i disordini. 2893, invece, i militari arrestati: a dirlo è stato il primo ministro turco Binali Yildirim precisando che tra essi ci sono semplici soldati e ufficiali di alto rango. «Ma non è finita, stiamo continuando ad arrestarne», ha aggiunto. Sono almeno settecento i militari golpisti che si sono arresi e consegnati alla polizia ad Ankara.

 

 

E l’Alto consiglio di giudici e procuratori, massimo organismo di controllo dei magistrati, ha rimosso dall’incarico 2745 giudici in tutto il Paese, perché sospettati di collegamenti col religioso musulmano Fethullah Gülen, ritenuto da Ankara l’ispiratore del fallito golpe.

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I golpisti come terroristi

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«All'interno delle forze armate purtroppo c'era un gruppo di persone che non ha potuto ammettere l’unità della nostra nazione e che si è organizzato in uno stato parallelo», aveva detto il presidente Erdogan in una conferenza stampa notturna: erano le 4.30 in Turchia, le 3.30 in Italia. «Si tratta di un processo che dura da oltre 40 anni, sono riusciti a organizzarsi anche all'interno delle nostre forze armate», ha aggiunto e ha parlato di «tradimento», paragonando i golpisti a «un’organizzazione terroristica» e che ha annunciato che i colpevoli pagheranno «duramente».

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«Questo Paese ha un governo legittimato dai voti del nostro popolo, ma le persone che non hanno rispetto dei valori democratici, hanno cercato di utilizzare altri mezzi», ha sottolineato Erdogan, lanciando ancora un appello al popolo, «che è in piazza con noi», e a «tutti i militari di alto rango»: «Voi siete figli nostri, nostri soldati, figli di questa nazione: e quindi in quanto soldati, dovete dare una risposta, le armi vi sono state consegnate dalle vostra nazione, e se vi azzardate a puntare le stesse armi contro la nazione, dovrete renderne conto».

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Un’unità dell’esercito turco composta da circa una sessantina di militari ribelli, che aveva occupato nella notte uno dei ponti che uniscono il Bosforo a Istanbul, si è però arresa all’alba alle forze di sicurezza turche. Le immagini sono state riprese in diretta tv. Pressoché in contemporanea, aerei da caccia turchi F16 hanno bombardato i blindati dei golpisti dispiegati nelle vicinanze del palazzo presidenziale, in un quartiere di Ankara.

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Otto golpisti chiedono asilo alla Grecia

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Sabato mattina otto persone a bordo di un elicottero militare sono atterrati in Grecia e hanno chiesto asilo politico al governo di Atene. L’elicottero militare è atterrato sabato a mezzogiorno all’aeroporto greco di Alexandroupolis. L’elicottero è entrato nello spazio aereo greco senza chiedere il permesso e il pilota si è giustificato chiamando in causa un guasto meccanico. I fuggitivi sono stati arrestati. Immediatamente dopo, da Ankara il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu ha fatto domanda di estradizione alla Grecia, accusando gli otto di essere golpisti.

 

La forza contro la forza

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Il presidente turco Erdogan, che era «al sicuro» sulla costa turca, a Marmaris, ha cercato di fuggire in volo nelle ore complicate dell'assedio: i media americani lo hanno prima dato in volo verso la Germania, poi verso Londra. Ma poco dopo le 2.20, quando ormai il colpo di Stato è dato per sventato, la Cnn Turk annuncia che è atterrato a Istanbul. Prima di mettersi in volo, Erdogan era riuscito a lanciare il suo messaggio alla nazione: «Sono ancora il presidente della Turchia, resistete», aveva detto il presidente.

 

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«Non sono pochi colonnelli»

Non è ancora chiaro quanti fossero i militari coinvolti nel tentativo di colpo di Stato. Una parte sostanziale dell'esercito e «non solo pochi colonnelli», secondo una fonte dell'Unione europea. Il presidente turco Erdogan, nel suo intervento telefonico alla Cnn turca, ha accusato apertamente di essere dietro al tentativo di colpo di stato militare in Turchia il predicatore Fetullah Gulen, ideologo islamista radicale, suo ex alleato e adesso acerrimo avversario, al punto da trovarsi fin dal 1999 in esilio volontario negli Usa, dove si dice controlli il quartier generale di un impero economico dal valore di 20 miliardi di dollari.

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Ma lo stesso Gulen ha condannato «nei termini più forti» il tentativo di colpo di Stato. L’Alleanza per i Valori Condivisi, il gruppo guidato da Gulen, ha però definito «sommamente irresponsabili» le parole del presidente turco, che aveva accusato il movimento di aver orchestrato il tentativo di golpe nel Paese: i golpisti, aveva detto Erdogan, prendono «ordini dalla Pennsylvania», in riferimento alla residenza di Gulen in Usa.

 

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La procura di Ankara ha aperto un fascicolo a carico dell’ex comandante dell’Aeronautica e membro del consiglio di sicurezza militare Akin Ozturk e del luogotenente generale delle truppe di terra Metin Iyidil. L’accusa è di alto tradimento nei confronti del Paese, delle istituzioni e dell’ordine democratico.

 

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