paolo savona rinascente

FINESTRA SENZA VISTA – SI INGROSSA L’AFFARE DELLA CAUSA FATTA DA PAOLO SAVONA ALLA RINASCENTE CHE GLI HA ROVINATO IL PANORAMA DAL TERRAZZO – I CONDOMINI CHIEDONO DI FAR SPARIRE LA LOGGIA PER GLI APERITIVI, ABUSIVA DOPO CHE IL PERMESSO DI COSTRUIRE LA STRUTTURA È STATO ANNULLATO DAL TAR, E CHIEDONO FIOR DI RISARCIMENTI – SOLO IL PRESIDENTE DELLA CONSOB VUOLE QUASI 700 MILA EURO PER…

vista sulla nuova rinascente a roma

1 – FATTO IL DANNO, PAGARE MONETA - PAOLO SAVONA FA CAUSA ALLA “RINASCENTE” DI ROMA - L’EX MINISTRO E ALTRI PROPRIETARI DI APPARTAMENTI ATTIGUI HANNO FATTO RICORSO AL GIUDICE AMMINISTRATIVO LAMENTANDO ABUSI: "ABBIAMO POCA LUCE IN CASA, CHIEDIAMO UN RISARCIMENTO DA 679 MILA EURO"

 

http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/fatto-danno-pagare-moneta-paolo-savona-fa-causa-196213.htm

 

il palazzo in via dei due macelli 9 1

2 – PAOLO SAVONA NON CI VEDE PIÙ E MANDA IL CONTO ALLA RINASCENTE

Lorenzo D’Alberto per “il Venerdì di Repubblica”

 

Si salgono le scale, evitando accuratamente le impalcature che puntellano le mura lesionate. E, un gradino dopo l' altro, aumenta il volume della protesta. Siamo al civico 9 di via dei Due Macelli, a due passi da piazza di Spagna e dalla Fontana di Trevi, nella palazzina incastonata tra i due ingressi della nuova Rinascente. Qui abitano giudici in pensione e alcuni avvocati di blasone.

 

vista sulla nuova rinascente a roma 1

E qui ha uno studio Paolo Savona. Sì, proprio l' ex ministro agli Affari Europei del governo pentaleghista, fresco di nomina alla presidenza della Consob, l' organo di vigilanza sui mercati finanziari. Con gli altri inquilini si è intestardito nel fare la guerra al gigantesco e lussuoso magazzino e in particolar modo alla sua terrazza panoramica. Così l' affaccio preferito dagli amanti del selfie di ultima generazione è finito in tribunale. Prima al Tar del Lazio e ora al Consiglio di Stato.

PAOLO SAVONA

 

Motivo, la costruzione oscura la vista sul Cupolone di San Pietro e sui tetti del centro storico di cui, prima dell' inaugurazione della Rinascente, potevano godere Savona e vicini. Visitando uffici e abitazioni di via dei Due Macelli, l' impatto è innegabile. I residenti mostrano le fotografie: il prima e il dopo, la luce contro l' ombra, il sole che illumina il soggiorno e poi quel muro che adesso si alza fino al cielo: secondo gli inquilini a questo punto dovrebbe semplicemente sparire. E lo dicono forti del fatto che il permesso di costruire, rilasciato dal Comune alla Rinascente, è stato annullato dai magistrati amministrativi. Proprio così.

 

l'ingresso della nuova rinascente in via dei due macelli

Il contenzioso è iniziato ormai più di cinque anni fa e col passare degli anni e delle udienze ha assunto contorni sempre più intricati. Oggi la nuova sede romana della Rinascente (l' altra, inaugurata nel 1961, si trova in piazza Fiume) è un rompicapo legale che sta facendo impazzire i massimi burocrati del Campidoglio e della Soprintendenza. Tutti impegnati in un disperato brainstorming per trovare una soluzione: come diavolo fare a salvare una struttura di quel peso (anche in senso letterale: sono state necessarie 4.720 tonnellate di acciaio per tirarla su) ora che è rimasta improvvisamente senza permesso?

Per arrivare all' ultima risposta abbozzata dal Comune nel tentativo di rimediare, conviene procedere per gradi.

il palazzo in via dei due macelli 9

 

E partire dal primo ricorso promosso da Savona e dai suoi agguerritissimi vicini al Tar. I magistrati della quarta sezione, un anno fa, hanno dato ragione agli inquilini di via dei Due Macelli 9 annullando i permessi rilasciati dal Comune ai costruttori del centro commerciale nel 2011. La decisione poggiava su due punti. Intanto, le lacune in alcuni passaggi di natura tecnica, a cominciare dalla carenza della documentazione raccolta dal Campidoglio.

roma via dei due macelli 9

 

Il via libera ai lavori, rilasciato nel tutelatissimo centro di Roma, si basa infatti sulle istruttorie e sul nulla osta della Soprintendenza, che però secondo i giudici sarebbero insufficienti a sanare i «numerosi abusi». Sono 40 quelli per cui sono stati acquisiti pareri e «alcuni di essi hanno procurato un incremento volumetrico, altri anche modifiche esterne». Per i magistrati amministrativi, poi, «non è neppure chiaro se alcuna istruttoria sia stata posta in essere dalla Soprintendenza su ciascuno degli abusi».

paolo savona

 

L' altro punto critico? Il vecchio palazzetto inserito nel compendio immobiliare ristrutturato dalla Rinascente e le sue decorazioni settecentesche: stucchi e modanature, tutelati da un decreto di vincolo, secondo Savona & Co. sarebbero scomparsi dopo i lavori. «Nessun parere» si legge nella sentenza che dà ragione all' attuale numero uno della Consob e ai suoi vicini di casa «spende una parola su quelle decorazioni».

 

vista sulla nuova rinascente a roma 2

E così arriviamo alla "toppa" che il Campidoglio sta provando a mettere. Davanti a questo grande pasticcio, il dipartimento Urbanistica e l' avvocatura del Comune sono intervenuti preparando una nuova autorizzazione: una sorta di sanatoria che ha fatto andare su tutte le furie gli inquilini di via dei Due Macelli.

 

Fra l' altro, le mura del loro palazzo sono ancora puntellate (per via delle vibrazioni dovute ai lavori compiuti per realizzare il grande magazzino, raccontano) e ora chiedono un maxi indennizzo. La posizione dei condòmini, ribadita a più riprese, è chiara: quanto meno la loggia, con la terrazza per gli aperitivi ad alta quota, deve sparire in quanto abusiva. Inoltre, impedendo alla luce di filtrare come un tempo, ha fatto crollare il valore delle abitazioni.

vista sulla nuova rinascente a roma 3

 

Di che cifre stiamo parlando? Paolo Savona ha chiesto 194 mila euro per il «danno esistenziale» e 485 mila per la «lesione al godimento di luce e aria». Totale, 679 mila euro di risarcimento.

 

Con un particolare di non secondaria importanza e che rende il tutto se possibile ancora più kafkiano: la richiesta, oltre che al Comune e alla Soprintendenza, è stata inoltrata anche al Mibact, il ministero dei Beni culturali attualmente retto da Alberto Bonisoli, ex collega di governo di Paolo Savona. Al quale, per rivedere un po' di luce, non resta che aspettare la pronuncia finale del Consiglio di Stato.

paolo savona (3)paolo savona (2)paolo savona (1)il ministro paolo savona al suo arrivo alla stampa esterapaolo savona elisabetta trenta

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...