FORMIGONI AMMAZZA CUCCHI, UNA SECONDA VOLTA - “LUI, DROGATO, ERA STATO PESTATO DA GENTE DEL SUO AMBIENTE, ERA GIÀ IN CONDIZIONI CRITICHE QUANDO FU ARRESTATO” - LE FONTI DEL CELESTE? “SI DICE IN GIRO” - SCOPPIA LA RABBIA SUI SOCIAL

“Le polemiche possono impazzare finché vogliono, finora le indagini hanno portato all’assoluzione, e le sentenze si possono criticare ma si devono rispettare. Non è questo l'insegnamento che la sinistra e i twitteroni protestoni hanno sempre sostenuto?”...

Condividi questo articolo


Da "Radio2"

 

Roberto Formigoni Roberto Formigoni

Roberto Formigoni e il caso Cucchi. Oggi al programma di Rai Radio2 'Un Giorno da Pecora', il senatore Ncd ed ex Presidente della Lombardia ha parlato al lungo di Stefano Cucchi e dell'attuale esito delle indagini sulla sua morte. Cucchi – gli chiedono Sabelli Fioretti e Lauro - è morto quando era in mano allo Stato: non crede che dovrebbe esser un dovere morale dello Stato trovare il colpevole? “Non credo che la vicenda possa esser ricostruita in questi termini”, risponde Formigoni a Rai Radio2.

 

Carlo Giovanardi Carlo Giovanardi

In che senso? “Non conosco strettamente il caso, però Stefano Cucchi è uno che purtroppo era coinvolto pesantemente nel mondo della droga, ne faceva uso personalmente, spacciava, era stato più volte ricoverato in ospedale per aver subito pestaggi da gente del suo ambiente. Certo, quel che è successo in carcere va investigato fino in fondo”. Cosa c'entra – gli chiedono i conduttori – che Cucchi fosse un 'tossico'? “No, e per dire che più volte era stato aggredito, ed è arrivato in carcere in condizioni molto molto critiche”. Ma non questa volta. “Infatti bisogna andare fino in fondo”. Chi è il colpevole secondo lei? “Non ne ho idea”, afferma il senatore a 'Un Giorno da Pecora'.

 

STEFANO CUCCHI E LA SORELLA ILARIA STEFANO CUCCHI E LA SORELLA ILARIA

Ma ci sarà un colpevole, Cucchi non si sarà mica pestato da solo. “Da quello che si sa è arrivato in carcere in condizioni molto critiche, non perché era in mano ai poliziotti, perché era stato arrestato in condizioni molto critiche”. Cosa intende per condizioni critiche? “Da quello che si sente dire in giro di condizioni vicino al pericolo di vita”.

 

Quando Sabelli Fioretti e Lauro, nel corso dell'intervista a Radio2, fanno notare a Formigoni che su Twitter le sue parole stanno suscitando un vespaio di polemiche, il senatore Ncd risponde così: “le polemiche possono impazzare finché vogliono, bisogna che ci siano indagini, il procuratore ha detto che riaprirà le indagini e vedremo cosa appureranno. Finora le indagini hanno portato alla sentenza di assoluzione, e le sentenze si possono criticare ma si devono rispettare. Non è questo l'insegnamento che la sinistra e i twitteroni protestoni hanno sempre sostenuto?”

 

Il corpo di Stefano Cucchi Il corpo di Stefano Cucchi

Le critiche sostengono che Cucchi, quando è stato catturato, stava benissimo. “Dalle cronache di chi l'avuto in cura non risulta. Se chi ha detto che Cucchi stava bene ha mentito, quando fosse dimostrato questo, sarà giustamente colpito”. 

Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…