FUGA DA AUSCHWITZ - IL PRESIDENTE DELLA COMUNITÀ EBRAICA PACIFICI E L’INVIATO DI MATRIX PARENZO CHIUSI NEL CAMPO DI CONCENTRAMENTO: FORZANO UNA FINESTRA, SCATTA L’ALLARME, LA POLIZIA POLACCA LI ARRESTA MA POI LI RILASCIA - LA POLEMICA SU TWITTER

In stato di fermo nel commissariato di Auschwitz Parenzo inizia un tweet-bombing, usa il cellulare per tutta la durata del teatrino tranne nell’unico momento in cui avrebbe avuto senso: ossia per telefonare all’esterno del campo di concentramento e avvisare le autorità competenti dell’equivoco...

Condividi questo articolo


Giordano Tedoldi per “Libero Quotidiano”

 

DAVID PARENZO E RICCARDO PACIFICI DAVID PARENZO E RICCARDO PACIFICI

Volevano essere come Virgilio e Dante dai cerchi infernali di Auschwitz,e invece hanno fatto la figura di Totò e Peppino. Adesso lanciano accuse letterate, «vicenda kafkiana!» - e sarebbe il caso di finirla di scomodare gli orrori descritti dallo scrittore praghese per ogni fesseria, specie quando si finisce in un intoppo a causa della propria dabbenaggine - l’inviato di Matrix, David Parenzo, e il presidente della comunità ebraica romana,Riccardo Pacifici. I due erano il momento clou della puntata di martedì, giorno della memoria in cui si ricordano le vittime della Shoa.

riccardo pacifici riccardo pacifici

 

Parenzo, fin dalla mattinata, aveva scaldato i motori con una serie di tweet in cui postava fotografie di uniformi naziste dal museo di Cracovia noto come «La fabbrica di Schindler», altre a fianco del ministro israeliano Silvan Shalom, e informava sui rigori del clima («Cracovia sono le 11delmattino e fa già -2 prevedo per questa sera diretta un bel -10 gradi!»).

 

Già da questi lanci ce ne sarebbe da dire sul modo di trasformare il giorno della memoria in un circo, forse bisognerebbe aggiornare il coraggioso saggio «L'industria dell’Olocausto » dello storico Finkelstein integrando qualche capitolo sul protagonismo dei media: sul canale tematico di storia di Sky andava in onda la «Maratona Shoa. Per non dimenticare ».Maratona Shoa? Forse stiamo perdendo il senso della misura nell’incrocio tra spettacolarizzazione e commemorazione? Ma scendiamo dalle stelle alle stalle e torniamo ai tweet di Parenzo.

 

DAVID PARENZO jpeg DAVID PARENZO jpeg

Poco dopo le 23, finita la trasmissione, il primo cinguettio d’allarme: «Bloccati ad #auschwitz dalla polizia dopo la diretta per @MatrixCanale5 con @riccardpacifici @fabioperugia pazzesco!!!!». Notate l’eleganza dell’hashtag prima del famigerato nome del lager. Il Fabio Perugia chiamato in causa è il portavoce della comunità ebraica romana. Cos’era successo? Questo: che all’ora di chiusura del campo, Parenzo, Pacifici e la troupe di Matrix sono rimasti dentro.Gli addetti se ne sono andati, la sicurezza pure, e li hanno lasciati lì a Auschwitz, con i temuti -10 gradi.

 

DAVID PARENZO DAVID PARENZO

Ora non sappiamo esattamente cosa sia accaduto, anche se ci pare improbabile che Parenzo e compagnia, muniti di regolare permesso per il collegamento, non fossero a conoscenza dell’ora di chiusura della struttura. Ma si sa, noi siamo della televisione, siamo qui per il giorno della memoria, io sono un giornalista importante e lui è il presidente della comunità ebraica romana, mica ci chiuderanno dentro! E i polacchi li hanno chiusi dentro, inscatolati per bene, in un,ma sì, diciamolo senza timore, comico capovolgimento di quanto fino a quel punto i nostri eroi avevano raccontato. Piccola parentesi cautelativa: se qualcuno pensasse che non si può trovare del comico in questa vicenda, deponga il suo perbenismo azzimato.

 

Qui, l’unica cosa che si può fare,è ridere. Perché ascoltate quello che viene dopo: Parenzo e Pacifici, preso atto che le loro grida di soccorso cadono nel vuoto, essendo al quanto in strizza per la possibilità di congelare a Auschwitz tentano la fuga prendendo l’iniziativa. C’è una finestra, la forzano, sguizzano fuori. Ah, ci siamo dimenticati di dirvi che mentre la forzano, scatta l’allarme. Pacifici, a vicenda risolta, dirà compunto che è scandaloso che la struttura sia così poco protetta, non ci sono sorveglianti che avrebbero potuto aprir loro i cancelli. Sì, però ci sono ottimi allarmi, che fanno il loro dovere, e infatti accorre la polizia polacca che, vedendo dei perfetti sconosciuti sbucare da una finestra, li arresta tutti.

ingresso auschwitz ingresso auschwitz

 

A questo punto, in stato di fermo nel commissariato di Auschwitz, Parenzo usa il telefono, i tweet, e non so che altri mezzi di comunicazione - avesse potuto avrebbe acceso fuochi di segnalazione dalle torrette di sorveglianza per allertare l’ambasciata italiana, l'unità di crisi della Farnesina, il deputato del Pd Ernesto Carbone, affinché gli sia restituita la sua preziosa libertà come ai suoi amici.

 

insegna il lavoro rende liberi insegna il lavoro rende liberi

Cosa che avviene verso l’alba. Non pago, Parenzo annuncia via twitter filmati bomba in cui descrive «l’incredibile vicenda #auschwitz». Siamo d’accordo con Parenzo, vicenda incredibile: incredibili i suoi tweet, il suo strombazzare la demenziale «fuga». In pratica ha adoperato il cellulare per tutta la durata del teatrino, tranne nell’unico momento in cui avrebbe avuto senso: ossia per telefonare all’esterno del campo di concentramento e avvisare le autorità competenti dell’equivoco. 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…