IL FUTURO PER IL SUD? DIVENTARE UNA GRANDE PIANTAGIONE DI CANNABIS - COME NEL CASO DI CALATAFIMI, IN SICILIA, DOVE UN UOMO COLTIVAVA IL SUO ORTICELLO CON 15 MILA “PIANTE AROMATICHE”: VALORE 35 MILIONI DI EURO - - -

Quando i carabinieri di Alcamo si sono presentati alla sua porta, l’uomo s’è giustificato dicendo: “Pensavo fossero piante aromatiche” - Ma la sua è solo l’ultima delle piantagioni che si moltiplicano nel Sud, dove avviene il 71% dei sequestri - L’Italia nel 2012 è stato il primo Paese al mondo per sequestri: 4.122.617 di piante…

Condividi questo articolo


Da www.lastampa.it

 

cannabis club cannabis club

Su un fronte gli ulivi, sull’altro piantagioni di mais, infine un muro di balle di fieno alto tre metri. Protetta da sguardi indiscreti, la piantagione di cannabis di Salvatore Li Bassi, allevatore di 56 anni di Calatafimi Segesta, cresceva rigogliosa: un ettaro e mezzo coltivato con cura, 15.000 piante di cannabis, valore sul mercato 35 milioni di euro. Quando i carabinieri di Alcamo si sono presentati alla sua porta, Li Bassi ha mosso il suo baffone guardando un punto morto e ha detto: «Pensavo fossero piante aromatiche».

 

Arrestato.?La foresta di canapa indiana di Salvatore Li Bassi è solo l’ultima delle piantagioni che si moltiplicano nel Sud, dove avviene il 71% dei sequestri. Ma c’è da star sicuri, ce ne saranno altri.?A Tor De’ Cenci (vicino a Roma), il 14 agosto, un elicottero del reparto operativo aeronavale della Finanza di Civitavecchia individua dall’alto un altro campo abusivo: mezzo ettaro, 170 chili di marijuana biologica.

 

SPICE CANNABIS SINTETICA PEGGIO DEL CRACK SPICE CANNABIS SINTETICA PEGGIO DEL CRACK

Il 28enne romano che la coltivava l’aveva pensata bene: ricavata tra i rovi, collegata a una cisterna d’acqua nascosta nelle vegetazione. Per evitare di essere scoperto, si era scavato un tunnel tra i rovi e raggiungeva la sua piantagione con il passo del leopardo, pancia a terra.?E un anno fa, nelle campagne dell’Ogliastra in Sardegna, la polizia si è trovata di fronte a uno scenario colombiano: una piantagione da 1100 piante con tre postazioni per vedette armate dotate di elettricità e materasso.?

 

dispensari di marijuana in colorado dispensari di marijuana in colorado

In Italia, la cannabis, si è sempre coltivata, ma mai con piantagioni di queste estensioni. Qualcosa è cambiato. Lo dicono i dati dell’Unodc, l’agenzia dell’Onu sulla droga e il crimine. L’Italia nel 2012 è stato il primo Paese al mondo per sequestri: 4.122.617 di piante. Più degli Stati Uniti, che seguono. E dire che solo due anni prima erano state 71.988, cinquantasette volte di meno.?Non è più economia di sussistenza.

 

I piccoli spacciatori che si mettevano in proprio e producevano per la ristretta cerchia dei propri clienti cominciano a entrare in conflitto con la criminalità organizzata. Nel Napoletano anche la Camorra ha deciso di investire nell’«oro verde», che offre scarso rischio e grandi guadagni. Agricoltori e allevatori del golfo di Castellamare, Casola e Monti Lattari ricevono i propri semi direttamente dai capibastone. E coltivano.?Sono le leggi del mercato. Le grandi piantagioni dell’Est europeo, dell’Ucraina e dell’Urss, dell’Afghanistan e del Pakistan si sono da tempo riconvertite all’oppio, più remunerativo. Il prezzo è salito, ma la domanda resta alta.

Cannabis aiuta i reduci dalle guerre Cannabis aiuta i reduci dalle guerre

 

E così è iniziata l’autoproduzione. I sequestri di piante hanno superato così quelli di erba essiccata, che a sua volta ha superato le resine nordafricane. Oggi un grammo di erba nostrana costa 7 euro e mezzo, l’hashish marocchino viaggia invece sugli 8-9 euro. E così è possibile trovare, in pieno centro di Roma, accanto alla stazione Casilina, la più grande serra di cannabis mai scoperta: una galleria di un chilometro per 5000 metri quadri di piante coltivate.?

 

Anche la cucina a base di cannabis sta avendo successo Anche la cucina a base di cannabis sta avendo successo

L’area di produzione resta il Sud. «Qui ci sono le condizioni climatiche, ci sono grandi aree scarsamente abitate e a coltivare bisogna essere capaci - spiega il colonnello Giuseppe Campobasso, comandante del Gruppo operativo antidroga della Finanza di Palermo -. Il sistema migliore è ancora quello di individuare le piantagioni dall’alto».

 

Ma i sistemi si fanno più sofisticati: finti campi di granturco per nascondere le piantagioni, serre custodite da cani, sistemi di irrigazione a goccia per evitarne l’individuazione. A Esino Lario, nel Lecchese, l’11 agosto i carabinieri hanno trovato 130 piante in un bosco, su terreno demaniale. Come i narcos colombiani che per sfuggire ai diserbanti degli aerei governativi, si rifugiano nel fitto della foresta amazzonica. Ma questa è l’Italia.

 

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...