mara lapia

IL GIALLO DELLA GRILLINA AGGREDITA AL SUPERMERCATO - UNA TESTIMONE SMENTISCE LA RICOSTRUZIONE DI MARA LAPIA: “SI È BUTTATA IN TERRA, HA FATTO UN CIRCO” - LEI PUBBLICA IL REFERTO E ATTACCA: “È UN DISEGNO POLITICO” - LA SQUADRA MOBILE DI NUORO HA VISIONATO LE IMMAGINI DELL'IMPIANTO DI VIDEOSORVEGLIANZA DEL SUPERMERCATO E HA SCOPERTO CHE… - 2. C’È UN’ALTRA TESTIMONE: È UNA DONNA DI ORANI E, COME L’INFERMIERA DI NUORO CHE PARLA NELLA REGISTRAZIONE CIRCOLATA, SMENTISCE TUTTO: “CALCI E PUGNI NON CE NE SONO STATI" - L'AUDIO DELLA SIGNORA CHE HA SMONTATO IL RACCONTO DELLA LAPIA

IL RACCONTO DELL AGGRESSIONE A MARIA LAPIA

Paolo Bracalini per “il Giornale”

 

MARA LAPIA

La storia della «brutale aggressione» subita dalla deputata M5s Mara Lapia in un supermercato di Nuoro potrebbe essere diversa da com'è stata raccontata dalla grillina. Una testimonianza diretta, diffusa con un audio circolato su WhatsApp già acquisito dalla Questura, riporta una versione completamente differente dell' episodio.

 

A parlare è una dipendente dell' ospedale San Francesco di Nuoro che ha assistito alla scena e ha poi messo a verbale la sua versione con la polizia. In base al racconto della testimone, sarebbe stata la deputata, dopo un diverbio nato dalla rottura di due lattine alla cassa, a provocare l'uomo («lasci i documenti, lei non sa chi sono io») e a simulare dopo un' aggressione: «Si è buttata in terra, ha fatto un circo, una cosa incredibile» racconta la donna.

 

MARA LAPIA

«A quel punto mi sono avvicinata e ho chiesto alla signora (che non sapevo chi fosse) se avesse bisogno d' aiuto perché pensavo fosse svenuta. Le ha risposto: «Non ha visto che sono stata aggredita, che mi hanno spinto? Io sono rimasta scioccata da quell'affermazione e le ho detto signora ma di cosa sta parlando? Aggredita?

Guardi che ho visto tutto e non l' ha aggredita nessuno».

 

E prosegue: «In quel momento è arrivata la polizia, la Lapia (che ho scoperto dopo fosse lei) ha raccontato la sua versione ai poliziotti. A quel punto alla polizia mi sono avvicinata anch' io per dire che avevo visto tutto e che non era vero nulla di quanto raccontato. Non so perché sta facendo questa scenata, non è stata aggredita».

 

MARA LAPIA

Quindi? Tutto un complotto, qualcosa di «costruito bene» secondo la deputata grillina, che accusa la «macchina del fango» e un «disegno politico» contro di lei dietro la testimonianza della donna: «È stata una cosa orchestrata insieme ad un ex assessore di Nuoro. È stato lui a diffondere l' audio su Facebook. Ricordiamo che Nuoro andrà a elezioni presto e tutta la Sardegna andrà al voto per le regionali» sostiene la Lapia, che ha anche pubblicato sui social il referto del pronto soccorso che riporta una «infrazione traumatica della VI costa sinistra», un trauma comunque più lieve rispetto alle «ossa frantumate» da «calci e pugni» di cui ha parlato lei.

 

Il giornale on line Sardiniapost riporta anche la nota dell' ospedale di Nuoro, secondo cui «l' onorevole Lapia ha riferito ai medici di essere stata spinta e di aver sbattuto contro un' auto parcheggiata per poi finire per terra». Racconto diverso da quello che invece la stessa grillina fa con l' Adnkronos, a cui dice di essere stata «colpita al petto con un pugno». La Squadra mobile di Nuoro ha visionato le immagini dell' impianto di videosorveglianza del supermercato e ha già identificato l' uomo di 35 anni, denunciato per lesioni. Sarà la Procura a stabilire l' attendibilità delle versioni e chiarire il caso, finora tutt' altro che chiaro.

 

2 - PESTAGGIO LAPIA, C’È UN’ALTRA TESTE: “CALCI E PUGNI NON CE NE SONO STATI”

Alessandra Carta per https://www.sardiniapost.it

 

C’è un’altra testimone sul presunto pestaggio alla deputata di M5s, Maria Lapia. È una donna di Orani e, come l’infermiera di Nuoro che parla nella registrazione vocale circolata su WhatsApp (qui la versione integrale dell’audio), smentisce il pestaggio: “Calci e pugni non ce ne sono stati”, scrive su Facebook.

 

La signora si chiama A. C.: non scriviamo il nome per intero, nel rispetto della privacy, vista la delicata fase investigativa, così come finora Sardinia Post ha fatto con l’infermiera, di cui ugualmente conosciamo l’identità. Sabato la donna di Orani era alla Lidl di Nuoro. “Nessuno sapeva chi fosse – racconta in riferimento alla deputata M5s -. Sono arrivata che il signore (il presunto aggressore) le diceva di smettere di fotografarlo. Era con un’anziana”, continua la testimonianza.

MARA LAPIA

 

A mettere insieme le versioni delle due donne, tutto coincide. La presenza di una pensionata è raccontata anche nell’audio in cui parla l’infermiera. La quale dice che l’anziana è la madre del presunto aggressore. Stando ancora a quanto scrive la signora di Orani, la parlamentare “gli è andata dietro mentre lui raggiungeva la sua macchina e continuava a fotografarlo col cellulare”. E pure il particolare del telefonino unisce il racconto delle due testimoni.

 

La signora di Orani non spiega quanto accaduto all’interno del supermercato semplicemente perché non era presente. “Non so cosa sia successo”, scrive. Ma il diverbio in una cassa è il solo elemento che mette d’accordo tutti. Il presunto aggressore e la deputata hanno litigato, come confermato dalla stessa deputata anche nell’intervista rilasciata oggi all’agenzia di stampa Adnkronos.

 

L’esponente grillina ha detto: “Nonostante avessi chiesto alla cassiera di passare piano gli articoli, lei ha continuato a farlo velocemente, facendo cadere alcune lattine di Coca-cola che mi hanno bagnato i vestiti. Così io ho protestato e l’uomo ha colto la palla al balzo per darmi della cafona, della maleducata. Ha continuato a offendermi, così mi sono voltata verso di lui chiedendogli di smetterla, perché altrimenti avrei chiamato la polizia”.

 

Ai microfoni di Radio Capital la deputata ha invece aggiunto altri particolari: “Quando l’uomo ha capito che stavo per fare una foto alla sua macchina, mi ha preso il telefono, l’ha sbattuto per terra, ha iniziato a prenderlo a calci buttandolo in un vano ascensore esterno che saliva ai parcheggi. Quando sono entrata nell’ascensore – continua il racconto della parlamentare – ha iniziato a prendere a calci il telefono, però anche a dare un pugno a me nel petto e a strattonarmi e a sbattermi al muro.

 

Quindi ho cercato di difendermi, di riprendere il telefono e di uscire. A quel punto il tutto è continuato con dei toni… sbattendo sulla macchina, saltandomi addosso. Tanto che mi sono accasciata, mi sento sentita mancare, dopo di che mi sono sentita sferrare un forte colpo nel costato. Alla fine lui è riuscito a scappare, è andato via quando mi ha visto per terra. Poi è arrivata la polizia. Io l’ho riconosciuto nelle foto segnaletiche, è un pregiudicato”.

 

Alla Questura di Nuoro spetta adesso il delicatissimo compito di capire cosa sia realmente successo fuori dal supermercato. Su tutto va spiegato perché la deputata ha la costola sinistra incrinata, come accertato dai medici dell’ospedale San Francesco. Un’infrazione – è il termine scientifico – che apre a tre diversi scenari. Il primo è il brutale pestaggio, secondo la versione riferita domenica dai dirigenti del Movimento Cinque Stelle; la seconda ipotesi è la spinta data alla parlamentare, facendola cadere per terra dopo aver sbattuto contro una macchina, come la stessa esponente di M5s ha raccontato ai medici del pronto soccorso. Infine il terzo scenario, quello riferito dall’infermiera che nella registrazione vocale spiega di aver visto la mamma dell’uomo (il presunto aggressore) “toccare la spalla della deputata, come per dirle di smetterla. Poi la signora Lapia si è buttata per terra”. Per l’infermiera “la simulazione un episodio lipotimico, una cosa incredibile”.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO