GUIDA ALLE CORTIGIANE DI PARIGI – UN MANUALE PER GENTILUOMINI INGLESI, PUBBLICATO NEL 1883, DESCRIVEVA ABILITÀ SESSUALI, PREGI E DIFETTI DELLE PROSTITUTE DELLA “VILLE LUMIERE” – OVVIAMENTE OLTRE AI METICOLOSI DETTAGLI C’ERANO L’INDIRIZZO E LA FOTO DELLA GENTILE SIGNORINA PRONTA A SOLLAZZARE IL CLIENTE DI TURNO…

-

Condividi questo articolo


DAGONEWS

 

prostitute parigine 7 prostitute parigine 7

Dalla cortigiana famosa per le sue ricchezze all’amante di un futuro re d'Inghilterra. Sono queste le donne che hanno governato Parigi dal loro letto. Sono le prostitute che venivano descritte nella “guida” per gentiluomini inglesi che volevano trascorrere qualche ora in un bordello.

 

prostitute parigine 9 prostitute parigine 9

Nella famigerata guida pubblicata nel 1883 in sole 169 copie dal titolo “Le belle donne di Parigi” le donne più focose venivano meticolosamente descritte per le loro abilità sessuali. Ovviamente, oltre alla descrizione di qualità e difetti, c’erano in allegato le foto e gli indirizzi ai quali trovarle.

 

Sotto Napoleone, in Francia la prostituzione divenne legale e le varie cortigiane di Parigi erano organizzate per distretti. Sebbene oggi siano poco conosciute, all'epoca molte delle donne iscritte divennero ricche e famose. Tra le foto quella della parigina Jeanne Granier, che tra i suoi clienti aveva il figlio maggiore della regina Vittoria e futuro re d'Inghilterra, Edoardo VII.

 

prostitute parigine 8 prostitute parigine 8

E ancora Gabrielle Elluini, descritta come una delle donne più ricche del mondo con una fortuna di "centomila sterline”. Un'altra immagine mostra Ameltie Latour, una delle prostitute più ambite durante il regno di Napoleone III, e Juliette Grandville che veniva elogiata per essere “l’unica ad accontentare entrambi i sessi”.

 

Quando Napoleone divenne imperatore, nel 1804, ordinò la registrazione e l'ispezione sanitaria quindicinale di tutte le prostitute di Francia. Cinque anni dopo, solo Parigi aveva 180 bordelli ufficiali.

prostitute parigine 6 prostitute parigine 6

 

Per legge, questi bordelli dovevano essere gestiti da una donna (un'ex prostituta) e il loro aspetto esteriore doveva essere discreto. I bordelli erano noti come "maisons d'abattage" e all’inizio erano molto popolari tra le classi inferiori di Parigi, ma nel diciannovesimo secolo il livello si alzò e le cortigiane divennero ricche e famose.

 

prostitute parigine 4 prostitute parigine 4 prostitute parigine 3 prostitute parigine 3 prostitute parigine 24 prostitute parigine 24 prostitute parigine 13 prostitute parigine 13 prostitute parigine 20 prostitute parigine 20 prostitute parigine 1 prostitute parigine 1 prostitute parigine 10 prostitute parigine 10 prostitute parigine 11 prostitute parigine 11 prostitute parigine 12 prostitute parigine 12 prostitute parigine 21 prostitute parigine 21 prostitute parigine 14 prostitute parigine 14 prostitute parigine 15 prostitute parigine 15 prostitute parigine 16 prostitute parigine 16 prostitute parigine 17 prostitute parigine 17 prostitute parigine 18 prostitute parigine 18 prostitute parigine 19 prostitute parigine 19 prostitute parigine 2 prostitute parigine 2 prostitute parigine 23 prostitute parigine 23 prostitute parigine 22 prostitute parigine 22 prostitute parigine 5 prostitute parigine 5

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…