DAL GULAG AL LAGER – L’ODISSEA DI MARGARETE BUBER-NEUMANN, DEPORTATA IN KAZAKISTAN E POI CONSEGNATA NEL 1940 ALLA GESTAPO, IN OSSEQUIO AL PATTO MOLOTOV-RIBBENTROP – IL SILENZIO DEGLI ALLEATI, L’INCONTRO CON LA GIORNALISTA RUSSA NINA BERNEROVA E QUELLO CON MILENA JESENSKA, LEGATA A KAFKA. SOPRAVVISSUTA, DENUNCIÒ I CRIMINI DI STALIN E MORÌ NEL 1989…

-

Condividi questo articolo


Mirella Serri per “la Stampa”

margarete buber neumann 3 margarete buber neumann 3

 

«Prima di sistemarla su un vagone ferroviario diretto in Germania, le dettero nuovi indumenti, un buon pasto e arrivò pure un parrucchiere per farla bella».

Così la scrittrice e giornalista russa Nina Berberova riassume uno dei momenti più drammatici nella vita di un personaggio d' eccezione, Margarete Buber-Neumann.

 

Si tratta delle terribili ore del gennaio 1940 in cui la quarantenne Margarete, dopo essere stata ben pettinata e nutrita, viene consegnata ai nazisti dai sovietici che l' avevano tenuta prigioniera nel gulag di Karaganda. Nel clima di amicizia creato dal patto Molotov- Ribbentrop del 23 agosto 1939, Stalin consegnò a Hitler un migliaio di ebrei e di comunisti dissidenti, tra cui la Buber-Neumann.

 

margarete buber neumann 2 margarete buber neumann 2

I tedeschi la destinarono al campo di concentramento di Ravensbrück. Il racconto di questo passaggio, dal gulag di Stalin al lager di Hitler, la Berberova lo raccoglie dalla viva voce della protagonista nel 1949 in uno dei suoi reportage per la Russkaja Mysl' , rivista destinata agli emigrati del suo Paese.

 

Il giornale aveva incaricato la scrittrice di seguire quello che sarà definito il processo del secolo. Il dibattimento in cui la donna tedesca rivelò tutti i suoi atroci patimenti si svolse a Parigi e il principale protagonista fu l' ingegnere Viktor Andrijovy Kravenko fuggito dalla Russia e approdato in America.

 

margarete buber neumann 1 margarete buber neumann 1

In quell' aula di tribunale venne resa nota la realtà del sistema concentrazionario sovietico per la prima volta con enorme risonanza mediatica. Le udienze, molto seguite dai giornali di tutto il mondo, s' iniziarono il 24 gennaio di 70 anni fa e adesso la raccolta degli articoli della Berberova esce con la prefazione di Marco Belpoliti nel volume Il caso Kravenko (il 10 gennaio da Guanda, pp.304, 18 ,50).

 

«Ho scelto la libertà» Kravenko, che era stato mandato a New York dal governo russo per trattare l' import-export di materie prime, nel 1944 decise di chiedere asilo politico negli Stati Uniti e due anni dopo di rivelare nel libro Ho scelto la libertà quello che accadeva in Urss: la povertà dilagante, il massacro dei contadini ucraini, le torture, i processi farsa e i gulag.

 

milena jesenska milena jesenska

In Italia è Mario Pannunzio, direttore di Risorgimento liberale , a pubblicare a puntate, nel 1947, con grande scandalo, il libro di Kravenko sul suo quotidiano. Ma il caso mediatico esplode quando l' esule russo fa causa alla rivista comunista Les lettres françaises . Da questa testata viene accusato di raccontare falsità, di essere al soldo degli americani e di essere stato arruolato dai fascisti.

 

La Berberova, che era approdata a Parigi dopo aver abbandonato la Russia dei Soviet a metà degli Anni Venti, nei suoi resoconti sul processo è asciutta, diretta e imparziale.

Però riceve minacce per i suoi articoli antistaliniani e teme di avventurarsi da sola a tarda sera per le strade della capitale francese. Ad assistere alla deposizione dell' ingegnere, della Buber-Neumann e di altri detenuti scampati all' inferno della Kolyma sono presenti calibri da novanta della cultura francese, Jean-Paul Sartre, Louis Aragon, Simone de Beauvoir e altri.

franz kafka 1 franz kafka 1

 

L' intellighenzia parigina è in gran parte schierata contro Kravenko. Così lo scrittore Vercors e l' intellettuale Roger Garaudy, deputato e senatore del Partito comunista francese, cercano di dimostrare, come scrive la Berberova, che i gulag sono un' invenzione di Margarete e di Kravenko.

 

Un' analoga opinione la condivide il famoso scienziato Jean-Frédéric Joliot-Curie, scopritore del neutrone e Nobel per la chimica. Due anni dopo non a caso si aggiudicherà il premio Stalin. Nel numeroso pubblico, tra le schiere di poliziotti e di giornalisti accorsi da tutto il globo, cala però il silenzio, commenta la Berberova, quando arriva il momento in cui Margarete, dall' aspetto dimesso e dalla voce flebile, prende la parola.

 

In prime nozze la comunista nata a Potsdam aveva sposato Rafael, figlio di Martin Buber, noto filosofo ebreo. Poi unisce il suo destino a quello di Heinz Neumann, consigliere personale di Stalin. Heinz osa criticare il dittatore russo dopo la sua scelta di solidarizzare con Hitler. Viene imprigionato e tenuto in ostaggio all' hotel Lux con Margarete. La notte del 27 aprile 1937 è arrestato. Poi non si hanno più sue notizie.

franz kafka milena jesenska franz kafka milena jesenska

 

Con la Milena di Kafka Margarete è la moglie, anzi la vedova a questo punto, di un «deviazionista»: questa la sua colpa. Ed è destinata al carcere femminile di Mosca. Nel '38 viene inviata nel gulag kazaco, luogo gelido in un bacino carbonifero dove, dopo quattordici ore al giorno di estenuanti fatiche, le viene concessa una minestra di acqua tiepida. «Le condizioni di vita e di lavoro erano peggiori di quanto non le abbia trovate poi a Ravensbrück. Ma debbo anche dire che nei lager di Stalin non ho trovato il sadismo e la crudeltà individuale dei lager nazisti», ricorda Margarete.

 

Stalin filatelico Stalin filatelico

Dopo essere stata consegnata agli uomini di Hitler e trasferita nelle baracche di Ravensbrü ck, la Buber-Neumann ha un incontro assai speciale con Milena Jesenská, giornalista ceca e membro della resistenza che era stata legata a Franz Kafka da un amore intenso e appassionato. Milena, che con il suo affetto e la sua solidarietà aiuta Margarete a sopravvivere, muore il 10 maggio '44.

 

La Berberova non manca di rilevare il tono impietoso con cui l' avvocato difensore delle Lettres françaises rimprovera Margarete di non mostrare nessuna riconoscenza per i sovietici che nel 1945 hanno spalancato le porte del campo di concentramento e le hanno restituito la libertà.

 

Il silenzio degli Alleati

margarete buber neumann margarete buber neumann

Il resoconto reso al processo parigino dalla Buber-Neumann sulla sua tremenda prigionia sovietica (a cui dedica anche la propria autobiografia) colpisce profondamente l' opinione pubblica internazionale e rappresenta una tappa fondamentale per la conoscenza di quello che stava accadendo all' Est.

 

Durante il periodo bellico gli Alleati avevano deciso infatti di seppellire sotto una coltre di silenzi le purghe staliniane degli Anni Trenta a causa delle quali erano morte milioni di persone.

 

Alla fine del 1942 Stalin fu addirittura dichiarato uomo dell' anno sulla copertina di Time .

Kravenko, grazie al quale era emersa la verità sul rispetto dei diritti umani nella patria del socialismo, vincerà la causa. La verità si era affermata, però, anche grazie all' impegno di due donne: la Buber-Neumann, ex fervente comunista che seppe sfidare con la sua denuncia un mondo che le era pregiudizialmente ostile, e la Berberova che con i suoi articoli e con il suo libro dedicato al Caso Kravenko continuò negli anni a mantenere vivo il ricordo delle sofferenze di Margarete.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – È TUTTO MOLTO STRIANO: PERCHÉ LA COMMISSIONE ANTIMAFIA NON CONVOCA E INTERROGA IL LUOGOTENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, PROTAGONISTA DEL CASO DOSSIERAGGI? - PERCHÉ NELLE TRE INTERVISTE STRIANO HA CAMBIATO VERSIONE (PRIMA HA DETTO DI AVER AGITO SU MANDATO DEI PM, POI DI AVER FATTO TUTTO DA SOLO, PROTEGGENDO I MAGISTRATI - STRIANO È STATO AUTORIZZATO DA QUALCUNO A PARLARE CON I GIORNALISTI (COME VUOLE LA PRASSI) O SI È MOSSO IN AUTONOMIA? – COME MAI DOPO LO SCOPPIO DEL BUBBONE, NON È STATO SOSPESO, MA SOLO TRASFERITO IN UN ALTRO REPARTO. GODE DI PARTICOLARI PROTEZIONI? - DOPO IL SECCO NO DELLA DUCETTA A UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA PARLAMENTARE (RECLAMATA DA NORDIO E CROSETTO), IL SOSPETTO È CHE, GRAZIE ALL’INAZIONE DELL'ANTIMAFIA GUIDATA DALLA MELONIANA CHIARA COLOSIMO, SI VOGLIA “ADDORMENTARE” IL CASO, PER… - VIDEO DELLE IENE

FLASH! - ALLA FACCIA DI CHI LO VOLEVA MORTO! L’AUTOBIOGRAFIA DI PAPA BERGOGLIO, “LIFE”, SCRITTA DA PAPA FRANCESCO CON IL VATICANISTA DI MEDIASET, FABIO MARCHESE RAGONA, A UNA SETTIMANA DALL’USCITA NEGLI USA HA GIÀ CONQUISTATO UN POSTO NELLA PRESTIGIOSISSIMA CLASSIFICA DEI BEST SELLER DEL “NEW YORK TIMES”. LO STESSO IN GERMANIA, CON LA CLASSIFICA DELLO “SPIEGEL”. E IN ITALIA? I RITI VODOO E I MALOCCHI DEGLI ANTI-BERGOGLIANI NON SAREBBERO SERVITI A NIENTE: PARE CHE IL LIBRO SIA PRIMO IN TUTTE LE CLASSIFICHE LIBRARIE. SEGNO CHE LA GENTE, AL CONTRARIO DI TANTI SUOI COLLABORATORI, AMA BERGOGLIO. AMEN!

ARCORE MORMORA, MILANO CONFERMA: MARTA FASCINA SI È FIDANZATA! A RUBARE IL CUORE DELLA FU VEDOVA INCONSOLABILE DI SILVIO BERLUSCONI NON SAREBBE UN POLITICO, NÉ UN PERSONAGGIO PUBBLICO - LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON VEDE L’ORA DI SBULLONARLA DA VILLA SAN MARTINO, AVREBBE PERSINO PRESO UN APPARTAMENTO A MILANO PER LEI E IL SUO NUOVO AMORE. SI VOCIFERA CHE IN QUESTI GIORNI SI STIA LAVORANDO ALL’ARREDAMENTO… - MARTA FASCINA: "LA NOTIZIA È TOTALMENTE INFONDATA. QUANTO ALL'ACQUISTO DI UN NUOVO APPARTAMENTO, SI TRATTA SEMPLICEMENTE DI UNA VALUTAZIONE CHE STO FACENDO PER UN MEMBRO DELLA MIA FAMIGLIA..."

DAGOREPORT – “SANTA” E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DELLA  SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO. ALL’INIZIO SI È DIFESA SENZA ESITAZIONI, POI HA IPOTIZZATO UN PASSO INDIETRO (“FARÒ UNA SERIA E COSCIENTE VALUTAZIONE”) E OGGI, DI NUOVO, CAMBIA SPARTITO: “NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI” - PERCHÉ ONDEGGIA COSÌ TANTO? QUALI ASSI NELLA MANICA È CONVINTA DI AVERE? – NESSUN COMMENTO DALLA MELONA CHE SA BENE CHE FDI NON VEDE L'ORA DI RISPEDIRLA A CUNEO (A PARTE IL SODALE LA RUSSA) - NEL CASO IN CUI LA PITONESSA NON SI RASSEGNASSE A DIMETTERSI, E' GIA' PRONTO UN RIMPASTO DI GOVERNO DOPO LE EUROPEE: DATI IN USCITA ANCHE DELMASTRO E ZANGRILLO…- VIDEO 

DAGOREPORT – PER NON PERDERE LA FACCIA CON I RUSSI, PUTIN ACCUSA L’UCRAINA PER LA STRAGE DI MOSCA, MA LA TRATTATIVA CON LA CIA PER EVITARE L’ESCALATION VA AVANTI - LO SCHEMA È “DUE PASSI IN AVANTI E UNO INDIETRO”: I RUSSI AVANZERANNO, KIEV ACCETTERA' UNA TREGUA E LE NUOVE CONQUISTE SARANNO “OFFERTE” SUL TAVOLO DEL NEGOZIATO – ALLA FINE SI TORNEREBBE INDIETRO DI 10 ANNI, AGLI ACCORDI DI MINSK CHE PREVEDEVANO UN’AUTONOMIA SPECIALE PER LE REPUBBLICHE DI DONETSK E LUGANSK E L’ASSICURAZIONE CHE L’UCRAINA NON ENTRERÀ MAI NELLA NATO – IL MESSAGGIO DI BIDEN A ZELENSKY: RESISTI FINO ALLO SBLOCCO DEI 60 MILIARDI DI AIUTI DAL CONGRESSO MA NON SOFFIARE SUL FUOCO ORA CHE NELLA PARTITA SI SONO INFILATI ANCHE I JIHADISTI (MONITORATI DALLA CIA)...