1. L’ISIS PROSEGUE LA SUA PROPAGANDA HORROR CON CUI STORDIRE L’OCCIDENTE
2. STAVOLTA GLI UOMINI DEL CALIFFO FANNO CIRCOLARE LE FOTO DI OTTO UOMINI CHE PENZOLANO A TESTA IN GIÙ DA UNA STRUTTURA METALLICA, NELLA CITTÀ IRACHENA DI HAWIJA
3. I CADAVERI POTREBBERO ESSERE DI SOLDATI IRACHENI E DAVANTI A LORO POSA IN TRIONFO IL CAPOCCIA JIHADISTA ABU AL-RAHMAN. IL GESTO E’ UNA RAPPRESAGLIA CONTRO I  CURDI CHE, IL MESE SCORSO HANNO, TRASCINATO PER STRADA I CORPI DI GUERRIGLIERI ISIS
4. LAVORA A PIENO REGIME LA “CALIFFO DEMOLIZIONI”: DOPO IL MUSEO DI MOSUL, I JIHADISTI PORTANO AVANTI DISTRUZIONI E VANDALISMI SUL SITO DELL’ANTICA CITTÀ DI HATRA 

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1 - MATTANZA DELL’ISIS NELLA CITTA’ SIRIA DI HAWJIA

 

Da “il Giornale”

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La barbarie dell'Isis non si arresta: sui social network stanno girando le foto di otto cadaveri appesi a testa in giù ad una struttura metallica di Hawija, nella provincia di Kirkuk. Sopra i corpi la bandiera nera dello Stato islamico.

 

Alcuni dei cadaveri potrebbero essere soldati iracheni ancora con la divisa: davanti a loro posa trionfante un jihadista che potrebbe essere Abu Al-Rahman. Il gesto potrebbe essere una vendetta contro le forze curde che il mese scorso avevano trascinato per le strade dell'Iraq del nord i corpi di alcuni guerriglieri dell'Isis.

 

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L’Isis ha invaso la città di Hawija nel giugno del 2014 considerandola un luogo strategico per raggiungere celermente il confine siriano al fine di contrabbandare armi e uomini.Gli Stati Uniti, scesi sul campo per liberare la città dalla morsa dell’Isis, stanno attualmente addestrando ventimila soldati iracheni per contrastare i miliziani dello Stato Islamico.

 

2 - I BULLDOZER DELL’ISIS ORA ABBATTONO L’ANTICA CITTÀ DI HATRA

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Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

Bulldozer, veicoli pesanti, mazze ferrate e adesso persino esplosivo per distruggere i resti delle antiche civiltà nel cuore della «Mezzaluna fertile». Continua con accresciuta determinazione la campagna dello Stato Islamico (Isis) contro quelle che i suoi ignoranti attivisti, in nome di una distorta lettura del Corano, considerano le culture «idolatre» del passato, nelle regioni ancora sotto il loro controllo.

 

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Le ultime cronache raccontano adesso di nuovi vandalismi sistematici sul sito dell’antica città di Hatra, posta nel cuore del deserto sassoso, circa 110 chilometri a sud di Mosul e una settantina dalla superstrada per Bagdad. Ieri mattina gli abitanti nelle vicinanze hanno testimoniato di aver udito almeno «due forti esplosioni» giungere dalla zona dei resti archeologici. Funzionari del ministero del Turismo e delle Antichità iracheno sostengono di avere informazioni fresche circa la presenza di bulldozer e altri veicoli condotti da Isis sul sito con il fine preciso di abbattere le mura massicce, i grandi templi, le statue, le vestigia antiche oltre due millenni.

 

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Hatra è tra l’altro ben nota agli archeologi italiani. Nimrud, l’antica città assira a sua volta devastata da Isis negli ultimi giorni, era stata scavata sin dalla prima metà dell’Ottocento dagli inglesi. Ma Hatra negli ultimi decenni ha visto campagne di scavi e studio organizzate da Roma e dall’Università di Torino. Una parte dei suoi reperti più interessanti era stata distrutta la settimana scorsa, quando Isis ha preso di mira il museo di Mosul.

 

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Il sito, compreso in un’area ricca di resti dalla circonferenza di oltre sei chilometri, riassume un capitolo importante della storia antica della regione. Hatra fu parte dei regni assiri, di quello di Alessandro il Grande, ma soprattutto è stata la capitale dell’impero iraniano dei Parti, nei primi due secoli dopo Cristo, il suo momento di maggior splendore.

 

I romani provarono ben due volte a conquistarla. Ci tentarono le legioni comandate da Traiano nel 116-7 dopo Cristo e nel 198-9 quelle di Settimio Severo. Ma inutilmente. La doppia cerchia di alte mura difese da almeno 160 torri si rivelò un ostacolo formidabile.

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Al suo interno decine di templi dedicati a dei assiri, ellenici, canaaniti, mesopotamici testimoniavano la grande ricchezza religiosa e culturale. Nei suoi palazzi suntuosi, guarniti di colonne alte oltre 30 metri, nel 1973 vennero girate alcune scene de L’esorcista . Pochi anni dopo veniva dichiarata dall’Unesco «patrimonio dell’Umanità».

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