cesare battisti

“PER ME ERA UNA GUERRA GIUSTA, MA ORA NON CI CREDO PIÙ” - DOPO AVER MENTITO PER 37 ANNI DICHIARANDOSI INNOCENTE, CESARE BATTISTI AMMETTE LE SUE COLPE MA NON SVELA I SUOI SEGRETI: “NON FARÒ NOMI” - LA SUA E’ UNA STRATEGIA: SE TRA 10-12 ANNI, BATTISTI VUOLE IMMAGINARE DI OTTENERE LA LIBERTÀ VIGILATA E LA POSSIBILITÀ DI LAVORARE FUORI DAL CARCERE DEVE MOSTRARE ALLA GIUSTIZIA UN RAVVEDIMENTO. E PROBABILMENTE È QUESTA LA RAGIONE PER CUI HA CONFESSATO

1 - «HO UCCISO». BATTISTI SI SCUSA MA NON SVELA I SUOI SEGRETI

Claudia Guasco per “il Messaggero”

 

LUIGI BERGAMIN E CESARE BATTISTI A SPASSO PER PARIGI

Sabato 23 marzo, carcere di Oristano, tre del pomeriggio. Cesare Battisti, jeans e maglietta, senza la barba con cui si camuffava da latitante, si siede davanti al capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili e parla. Come non ha mai fatto. «Tutto ciò che c' è scritto nelle sentenze definitive sui Pac corrisponde al vero. Ho commesso quattro omicidi, ho ucciso Santoro e Sabbadin e sono responsabile anche della morte di Torregiani e Campagna. Ho ferito tre persone, ho commesso rapine e furti per autofinanziamento. Mi rendo conto del male che ho fatto e chiedo scusa ai familiari delle vittime».

 

NESSUNA COLLABORAZIONE

CESARE BATTISTI BRINDA

Dopo quasi quarant' anni in fuga e a due mesi dall' arresto in Bolivia, Battisti ammette le sue colpe.Non entra nel merito dei singoli casi, però cerca di spiegare perché lo ha fatto. Non piange, in alcuni momenti tuttavia è molto provato. «È stata una guerra giusta, io allora ci credevo come tanti altri. Adesso non la condivido più e chiedo scusa alle vittime», dice l' ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo. Perché proprio adesso? «Ho avuto una rivisitazione di quegli anni fin dal primo momento. È stato faticoso, ma chiedere scusa mentre stavo in Brasile non avrebbe avuto senso, adesso che sono qui posso farlo».

 

CESARE BATTISTI

Negli anni 70 credeva che stare dalla parte giusta significasse partecipare alla «guerra civile e insurrezione armata contro lo Stato», una battaglia con obiettivi come Pierluigi Torregiani e Lino Sabbadin, che uccisero due rapinatori: li chiamavano «i miliziani, perché armandosi si schieravano dalla parte dello Stato contro la criminalità, quindi soggetti che andavano puniti», spiega il pm Alberto Nobili, che insieme al capo dell' antiterrorismo della Digos Cristina Villa ha interrogato l' ex Pac. Il quale, oltre ad ammettere le sue colpe, mette a verbale alcune considerazioni storiche sul terrorismo.

 

cesare battisti salone letterario in francia 2004

«Il movimento culturale, politico e sociale che è nato nel '68 è stato stroncato dalla lotta armata. Gli anni di piombo hanno sepolto la spinta culturale. Abbiamo stroncato il movimento che avrebbe potuto portare l'Italia a livelli di progresso», sostiene l' ex estremista rosso che parla cinque lingue, è prossimo all' uscita del suo nuovo giallo in Francia e sta scrivendo un libro sulla rivoluzione spagnola del 500. «Ho avuto la sensazione di assistere a un rito liberatorio, all' inizio aveva difficoltà a parlare, a tornare con la mente a quarant' anni fa.

 

cesare battisti firma libri

Un po' alla volta è emerso questo effetto liberatorio, ha deciso di fare una scelta di chiarimento, non ha nulla da chiedere in cambio, non ha rinnegato il passato ma oggi si è reso conto che è stato devastante», spiega il pm Nobili. «Ha riconosciuto dopo tanti anni che la magistratura e la polizia hanno agito come diceva Pertini con il codice in mano. La sua è stata una sorta di dissociazione, ha ritenuto di rimediare agli anni di piombo». Insomma, da parte di Battisti non c' è pentimento né collaborazione. «Io parlo esclusivamente delle mie responsabilità, non farò i nomi di nessuno», mette in chiaro davanti agli inquirenti.

 

«COME STA MIO FIGLIO?»

cesare battisti a parigi

Quanto alla sua lunga latitanza tra Francia, Messico e Brasile terminata con l'arresto dello scorso 12 gennaio, per sfuggire al mandato di cattura internazionale «non mi sono appoggiato a nessuna copertura obliqua, occulta». Anche se le indagini della Digos, su questo fronte, non sono ancora concluse e gli investigatori stanno ricostruendo la rete di aiuti - amici, familiari, conoscenti - che gli anno fornito soldi, rifugi sicuri e mezzi per scappare.

 

«Nessun mistero - assicura il suo avvocato Davide Steccanella - È la solidarietà dei militanti comunisti in tutto il mondo verso coloro che vengono ritenuti, a torto o a ragione, degli esuli politici. Battisti era uno dei tanti militanti della lotta armata». Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro, in ogni caso, è soddisfatto: «Mi sono impegnato a rimandarlo in Italia per pagare i suoi crimini. La nuova posizione del Brasile è un messaggio per il mondo: non saremo più il paradiso dei banditi».

cesare battisti

 

Ora l' ex terrorista deve scontare quattro ergastoli e «uno che ha quattro omicidi sulle spalle, per quanto mi riguarda, non esce di galera», avverte il ministro dell' Interno Matteo Salvini. «Rieducazione del carcere non vale per Battisti». Che, a interrogatorio concluso, fa una sola domanda agli inquirenti: «Come sta mio figlio?».

 

2 - MOSSA PER EVITARE L'ERGASTOLO TRA 12 ANNI POTREBBE USCIRE

Cristiana Mangani per “il Messaggero”

 

Ha barato per 37 anni, professandosi innocente. E ora, davanti all' eventualità di passare il resto della vita dietro le sbarre, Cesare Battisti ha adottato un' altra strategia. Ha confessato, e ha allontanato così tutti quei pregiudizi e quelle condizioni imposte dalla legge che rendono impossibile la concessione di qualche beneficio. Ammettere di aver commesso delitti e rapine non cambierà la sorte dell' ex terrorista dei Pac: la pena all' ergastolo potrebbe rimanere tale.

 

cesare battisti

Ma quello che potrebbe cambiare è la tipologia di ergastolo. Nei suoi confronti è di tipo ostativo, ovvero quello che impedisce ai condannati per mafia e terrorismo di accedere a qualunque vantaggio previsto dall' ordinamento penitenziario.

 

L'articolo 4bis che lo disciplina, prevede che «i permessi premio e l' assegnazione al lavoro esterno possano essere concessi ai detenuti purché siano stati acquisiti elementi tali da escludere l' attualità di collegamenti con la criminalità organizzata, terroristica o eversiva e anche nei casi che l' integrale accertamento dei fatti e delle responsabilità, operato con sentenza irrevocabile, renda comunque impossibile un' utile collaborazione con la giustizia».

 

Il ragionamento, quindi, sembra chiaro: se tra dieci, dodici anni, Battisti vuole immaginare di ottenere la libertà vigilata e la possibilità di lavorare fuori dal carcere deve mostrare alla giustizia un ravvedimento. E probabilmente è questa la ragione per la quale ha deciso di confessare. Lo ha fatto, ma senza pentimento. Con una sorta di presa di coscienza che aveva già annunciato scendendo dall' aereo che lo ha riportato in Italia: «Non sono più quello di prima, sono un uomo nuovo».

cesare battisti 6

 

LE DICHIARAZIONI

Così davanti al capo dell' antiterrorismo di Milano e al pm ha parlato delle sue colpe, ha dato una lettura politica del periodo, degli anni di piombo e delle ripercussione sul 68, ma si è ben guardato dal coinvolgere possibili complici. Quasi un messaggio a chi è fuori. Perché se è vero quanto ha dichiarato il fratello Vincenzo dopo l' arresto: «Se Cesare parlasse farebbe crollare la politica». Insomma, qualunque sia la ragione delle ammissioni, la finalità è di far crollare il muro di diffidenza che lo circonda, dopo anni di fughe e di prese in giro. Per questa ragione ha scelto un avvocato che conosce bene il mestiere, che ha difeso anche Renato Vallanzasca.

 

E il legale, Davide Steccanella, ha tenuto a dire: «Non è stato fatto per i benefici eventuali, la speranza è di restituire un' immagine giusta del mio assistito, che non è quel mostro che può colpire ancora come è stato descritto».

 

cesare battisti

L'avvocato punta anche a ottenere che l' ergastolo venga commutato in 30 anni. Ne discuterà nuovamente il 17 maggio davanti ai giudici, quando verrà valutata la possibilità di togliere i sei mesi di isolamento diurno. La difesa ribadirà che l' estradizione dal Brasile prevede anche il rispetto delle condizioni imposte da quel paese. E visto che lì non esiste l' ergastolo, gli accordi vanno rispettati. Con buona probabilità, poi, Steccanella tenterà di ottenere che nel calcolo della pena vengano computati i circa sette anni di carcere già scontati.

 

IL RISARCIMENTO

cesare battisti 5

L'ex terrorista dei Pac si trova rinchiuso nel carcere di Oristano, ma non in regime di 41 bis, perché i reati sono stati commessi tra il 78 e il 79, quando ancora non esisteva il regime di restrizione e l' ergastolo ostativo. E non può essere retroattivo. Tutte le istanze dovranno essere valutate dal tribunale di Sorveglianza. Resta, comunque, un nodo: il risarcimento alle famiglie. Battisti non ha mai pagato neppure economicamente il conto con i parenti delle vittime. Ma ora che ha confessato, cosa accadrà?

CESARE BATTISTI A RIO DE JANEIRO Cesare Battisti catturato in Bolivia cb96951ae4CESARE BATTISTI Cesare BattistiUn fermo immagine dal video prima della cattura di Cesare Battisti ARRESTO DI CESARE BATTISTI IN BOLIVIAARRESTO DI CESARE BATTISTI IN BOLIVIACESARE BATTISTIcesare battisti 3

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...