isis san pietro

“A NATALE FACCIAMO SALTARE SAN PIETRO”, LE TELEFONATE DEL 20ENNE SOMALO ARRESTATO A BARI E CONSIDERATO UN AFFILIATO ALL’ISIS: “METTIAMO BOMBE A TUTTE LE CHIESE D' ITALIA. IL 25 È NATALE DEI CRISTIANI, LE CHIESE SONO PIENE” – L’UOMO E’ARRIVATO NEL NOSTRO PAESE NEL 2016 - IL VIMINALE: CONTROLLI IN STAZIONI E AEROPORTI - VIDEO

 

Bepi Castellaneta per "il Giornale"

 

 

ibrahim 20enne somalo arrestato a bari

«Mettiamo bombe a tutte le chiese d' Italia. La chiesa più grande dove sta?

Sta a Roma». Mohsin Omar Ibrahim, noto come Anas Kalil, non usava mezzi termini e parlava esplicitamente dei suoi progetti di morte. Lui, cittadino somalo di 20 anni regolarmente residente a Bari nonostante avesse aggredito un passante a bottigliate dopo aver ascoltato un canto jihadista, è stato sottoposto a fermo dalla polizia giovedì scorso ma l' inchiesta è tutt' altro che conclusa. E con la convalida del provvedimento da parte del gip, affiorano dettagli sempre più allarmanti su un' indagine che conferma la minaccia del terrorismo islamico in Italia. L' extracomunitario è infatti considerato un affiliato dell' Isis: puntava a colpire la basilica di San Pietro e voleva farlo nel giorno di Natale. «Il 25 dicembre è ravvicinato», diceva; e poi ancora: «Il 25 è Natale dei cristiani, le chiese sono piene».

 

ibrahim 20enne somalo arrestato a bari

L' inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari è di respiro internazionale. Alle indagini hanno collaborato i servizi di intelligence con il supporto americano dell' Fbi. Ci sono le fotografie del Vaticano trovate nel telefono cellulare di Ibrahim, ma anche le sue parole. Proprio dalle intercettazioni è arrivata la conferma ai sospetti, che ormai si accavallavano su un personaggio inserito nella componente somalo-keniota dell' Isis. «Mamma mia ecco la Chiesa», dice il ventenne mentre con ogni probabilità osserva la fotografia della basilica San Pietro sullo smartphone. «Però non è facile, sai com' è là il 24 e il 25 a Natale, che sta Papa e tanta gente, è pieno pieno pieno», gli risponde l' interlocutore, ma lui aggiunge:

 

«È buono, persone pericolose, è buonissimo». Negli atti dell' inchiesta si legge che il somalo «comincia a ragionare di modalità operative» il primo dicembre mentre il giorno dopo si informa sulla distanza tra Bari e Roma, e sui mezzi di trasporto. Nelle intercettazioni spunta anche la data del 27, anche se non è precisato il mese. Fatto sta che tutto questo ha impresso un' accelerata decisiva nelle indagini: l' extracomunitario è stato bloccato per strada, aveva una valigia e camminava verso la stazione. Gli inquirenti durante l' interrogatorio gli contestato le conversazioni in cui dice di «uccidere e ammazzare i cristiani», ma lui non ha battuto ciglio e ha risposto glaciale: «Se serve alla causa bisogna farlo».

 

ibrahim 20enne somalo arrestato a bari

Ibrahim, che sui social usava il nickname «Yusuf» come la scuola coranica estremista a cui farebbe riferimento, è arrivato in Italia nel 2016: prima lo sbarco in Sicilia, poi il trasferimento a Forlì, dove è rimasto alcuni mesi grazie a un permesso di soggiorno per motivi umanitari; quindi si è stabilito in Puglia: ha lavorato nei campi della provincia di Foggia e come operaio in un' impresa di pulizia a Bari. Qui il ventenne frequentava la moschea e ha vissuto diverso tempo nello Sprar del quartiere San Paolo e al Ferrhotel vicino alla stazione, immobile occupato abusivamente dagli immigrati e sgomberato dalla polizia l' 11 ottobre. Il 7 gennaio il somalo ha colpito un passante alla testa con una bottiglia e lo ha raccontato lui stesso a un tale «Fra», una persona che stava indottrinando: «Ho sentito un video che hanno detto fate la guerra con questi bastardi dove state in paesi cristiani». Un odio che ha ribadito di recente commentando l' attentato di Strasburgo: «Quello che uccide i cristiani, i nemici di Allah, - dichiara in un' altra conversazione intercettata dagli investigatori - è un nostro fratello. Da dove viene, viene. Però se uccide i cristiani è nostro fratello».

 

isis militante

Per il Viminale, dopo la riunione del Comitato nazionale per l' ordine e la sicurezza pubblica, l' attenzione rimane alta. Sarà rinforzata la vigilanza a stazioni, aeroporti e luoghi di culto.

 

 

Ultimi Dagoreport

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")