“PAGATE LA DROGA SPARITA”, IN BRIANZA TRE RAGAZZI RUBANO LA DROGA AI PUSHER: SEQUESTRATI NEL BOX E COSTRETTI A GIOCARE ALLA ROULETTE RUSSA – I LORO CAPI, FINITI IN MANETTE, LI ACCUSAVANO DI AVER FATTO SPARIRE ALCUNE DOSI DI MARIJUANA PER RIVENDERLA - I TRE, UN 17ENNE E DUE 18ENNI, SONO STATI SALVATI DA…

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Carmine Ranieri Guarino per www.milanotoday.it

 

Per farsi dire dove era finita la loro droga non hanno esitato a trasformarsi in rapitori professionisti.

MONZA ROULETTE RUSSA PUSHER MONZA ROULETTE RUSSA PUSHER

 

Così, dopo aver "invitato" le loro vittime a seguirli, li hanno tenuti in ostaggio per quasi tre ore e li hanno terrorizzati e minacciati. Poi, per convincerli a parlare, li hanno costretti a giocare alla roulette russa e non si sono fatti nessun problema a premere il grilletto, sfidando il caso e la morte. 

 

Tre ragazzi - tutti italiani di venti, ventiquattro e venticinque anni, tutti senza un lavoro - sono stati arrestati dai carabinieri di Vimercate, guidati dal capitano Antonio Stanizzi, con le accuse di sequestro di persona e detenzione e porto di arma clandestina, mentre il 24enne deve rispondere anche del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. 

 

monza roulette russa pusher monza roulette russa pusher

La droga sparita e il sequestro

A finire nel loro mirino sono stati altri tre italiani, anche loro giovanissimi: un 17enne e due 18enni, tutti della zona e tutti incensurati. 

 

I due gruppi, stando alle indagini, si conoscevano molto bene: gli arrestati avevano infatti affidato a uno dei due maggiorenni una partita di droga per fargliela conservare nel suo box. Quel carico - 180 grammi - era però sparito nel nulla e i pusher avevano deciso di vendicare l'affronto. 

 

Così - dopo un appuntamento fuori da un bar di Mezzago per parlare di "affari" - i ventenni hanno costretto i ragazzini a seguirli nel garage dove doveva essere l'erba e lì li hanno presi in ostaggio, minacciandoli per farsi dire dove fosse finita la loro droga. 

 

La roulette russa all'ultimo colpo

Per mostrare alle vittime di essere pronti a fare sul serio, uno dei rapitori - il 24enne - ha caricato tre proiettili nel tamburo di una pistola calibro 38 con matricola abrasa e ha obbligato i ragazzi a giocare alla roulette russa. 

 

MONZA ROULETTE PUSHER 2 MONZA ROULETTE PUSHER 2

Il sequestratore ha quindi puntato l'arma contro la testa del 17enne e ha sparato - ma il colpo non è partito - e ha poi fatto lo stesso con uno dei due 18enni, premendo il grilletto mentre la canna era attaccata alla sua testa. Anche in quel momento - soltanto per caso - il proiettile non è uscito. 

 

L'arrivo dei carabinieri nel box

A interrompere il folle sequestro, quando era ormai la notte tra sabato e domenica, ci hanno pensato i carabinieri, allertati da un amico delle vittime, che ha indicato anche il box dove potevano trovarsi i tre. 

carabinieri carabinieri

Al loro arrivo sul posto, proprio fuori dal garage, i militari hanno trovato uno dei sequestratori - il 24enne - e una delle vittime, che ha fatto capire - a gesti - che l'uomo era armato. Addosso, infatti, i carabinieri gli hanno trovato la pistola e sedici proiettili, mentre a casa sua sono stati sequestrati cinque chili di hashish, uno di marijuana e altri colpi per l'arma. 

 

Nelle abitazioni degli altri due arrestati - fermati anche loro a pochi metri dal luogo del sequestro - i militari sono riusciti a mettere le mani su qualche dose di droga e su diecimila euro in contanti: soldi che i tre, con ogni probabilità, avevano guadagnato spacciando.

L'ipotesi degli investigatori è che il sequestro sarebbe andato avanti e che i tre ventenni fossero pronti a caricare i ragazzini in un furgone per spostarli in un altro posto più "sicuro".  

 

La droga rubata a casa di un altro ragazzo

carabinieri carabinieri

Gli stessi investigatori sono poi riusciti anche a ritrovare i 180 grammi di droga "spariti". La marijuana è stata scoperta a casa di un 19enne - amico dei tre sequestrati - che è stato a sua volta arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. 

È molto probabile che i ragazzini - denunciati per detenzione di droga - avessero intenzione di rivendere la marijuana in autonomia, per poi dividersi i soldi. Un tentativo che hanno pagato con tre ore di terrore e, quasi, con la vita. 

 

 

 

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