audax energia e l ingiunzione per un centesimo

“PAGHI UN CENTESIMO O STACCHIAMO LA CORRENTE” - INCREDIBILE (E VERGOGNOSA) STORIA IN PROVINCIA DI PORDENONE DOVE LA “AUDAX ENERGIA” PER UN CENTESIMO INVIA UN’INGIUNZIONE A UNA DONNA RIMASTA VEDOVA DA UNA SETTIMANA - IL CODACONS QUESTA MATTINA PRESENTERÀ UN ESPOSTO ALLA PROCURA

Lorenzo Padovan per “la Stampa”

 

Audax energia

Paghi un centesimo entro due settimane o le staccheremo la corrente. Quando la scorsa settimana Elisa Carrer, 65 anni, di Prata (Pordenone) ha aperto la busta della raccomandata che la postina le aveva appena notificato - con tanto di ricevuta di ritorno, così da poter far decorrere i termini di legge per la messa in mora - non poteva credere ai propri occhi.

 

Solo pochi giorni prima aveva accompagnato al cimitero, per il suo ultimo viaggio terreno, il marito Adolfo Rossetto, titolare di quell' utenza elettrica cui la comunicazione faceva riferimento. Perentoria la richiesta di Audax energia di Vinovo (Torino): scaduto inutilmente il termine del 3 dicembre bisognerà pagare 53 euro per operazioni di chiusura per morosità, altrettanti per la riattivazione della fornitura, ulteriori 50 euro per oneri amministrativi. Un salasso per il mancato versamento di una sola monetina di rame che lo stesso governo ha in animo di abolire al più presto.

 

Audax energia e l ingiunzione per un centesimo

Leggendo le cifre l'anziana è sbiancata: «Mi sembrava uno scherzo, ma con mio marito morto pochi giorni prima tutto avevo voglia di fare tranne che di sorridere - ha fatto sapere la donna -: due pagine fitte di norme e di sanzioni perché a loro non risultava pagato un singolo centesimo scaduto il 20 ottobre scorso».

 

Nella vicenda è intervenuto a gamba tesa il cognato Franco, che ha sollevato il caso a livello nazionale, sollecitando l' intervento delle istituzioni: «È vergognoso, ma siamo in Italia e non mi stupisco più di nulla - ha spiegato -: noi siamo fermamente orientati a non saldare, perché c'erano mille altri modi per addebitare quel centesimo, primo fra tutti quello di imputarlo semplicemente nella prossima bolletta.

 

In quel documento staremo peraltro ben attenti che non venga inserito il costo della raccomandata e della notifica postale, perché non pensiamo che l'azienda, che ci dà la caccia per un centesimo, sia così magnanima da accollarsi gli oneri per l' avvio ufficiale della procedura preliminare della messa in mora».

 

La vedova teme, tuttavia, conseguenze peggiori e nei prossimi giorni deciderà se recarsi in banca e saldare con bonifico - unica modalità prevista -: un' operazione dal costo di cinque euro per scongiurare rogne future. «Manca solo che mi debba prendere un avvocato per gestire questo intrigo - ha riferito -: allo sportello comunque mi rideranno tutti dietro». Il Codacons questa mattina presenterà un esposto alla Procura mentre la società ieri ha fatto sapere che sta verificando come possa essersi generata quel tipo di richiesta inusuale.

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