torino rivolta contro la polizia

“IN QUESTO PAESE ESISTE UN RAZZISMO VERSO LE FORZE DELL’ORDINE”, RIVOLTA A TORINO CONTRO LA POLIZIA, AGENTI PICCHIATI MENTRE FERMANO UN PUSHER ORIGINARIO DEL GABON – 2 FERITI, 2 ARRESTATI –LA SINDACA APPENDINO: VERGOGNOSO

Massimiliano Peggio per la Stampa

 

POLIZIA

«Africa aiuto». Gridare queste due parole in piazza Alimonda di Torino, oasi di tigli e panchine in mano a spacciatori indifferenti a retate e proteste, dove ovunque si leggono scritte contro «sbirri» e Salvini, è stato un richiamo per chi aveva un conto da saldare con la polizia. A farne le spese sono stati due agenti in borghese di un commissariato di periferia, circondati e picchiati mentre cercavano di arrestare un pusher di 23 anni, di origine Gabonese, fuggito da un alloggio della zona dopo essere stato sorpreso con un po' di crack.

 

Correndo verso la piazza a piedi nudi e in mutande, ha urlato a squarciagola. In quaranta, più o meno, hanno risposto. Altri spacciatori, passanti. Nigeriani, senegalasi, maghrebini. Anche un italiano. Un artigiano che si è gettato nella mischia dando dei «fascisti» ai poliziotti e strattonandoli. Sopraffatti dalla folla, gli agenti hanno dovuto lasciar andare il giovane.

 

torino rivolta contro la polizia

Ma solo per pochi istanti. L' arrivo di altre pattuglie ha riequilibrato le forze. Il pusher è stato arrestato. E anche l' artigiano, per resistenza, violenza e favoreggiamento. L' aggressione è avvenuta martedì scorso in tarda mattinata. Ieri il giovane pusher, Make Diop e l' artigiano, Giuseppe Ghisleni, 56 anni, sono comparsi in tribunale. Il giudice Claudio Canavero ne ha convalidato gli arresti e applicato loro una misura cautelare. In carcere per il primo, «per la violenza con cui ha cercato di sottrarsi all' arresto», e al secondo l' obbligo quotidiano di presentazione alla polizia, per il suo atteggiamento «sprezzante e minaccioso» verso i poliziotti, entrambi feriti: 20 e 25 giorni di prognosi. Uno ha riportato una frattura al ginocchio.

 

«Fascisti? Mai detto» ha affermato ieri l' artigiano di fronte al giudice. «Ero a casa della mia fidanzata, sul balcone a dipingere una finestra. Ho sentito gridare. Ho visto due persone che tenevano fermo un ragazzo e così ho urlato di lasciarlo stare. Poi sono sceso». In più ha negato di aver aggredito i poliziotti. «Volevo solo aiutare quel ragazzo. Con me c' erano altre persone: tiravano spintoni, scappavano. Cercavano di liberare il giovane. Non ho menato nessuno. Forse ho esagerato con i toni. Appena ho capito che erano poliziotti ho chiesto scusa. Non è servito a niente».

 

torino rivolta contro la polizia

E dire che i due agenti, martedì mattina, non erano a caccia di pusher. Stavano accompagnando la dirigente del commissariato Barriera di Milano e un custode giudiziario a ispezionare alcuni immobili pignorati, per accertare l' identità degli inquilini. Al primo indirizzo dell' elenco, in corso Palermo, in uno dei quartieri simbolo delle fragilità dell' immigrazione, si sono imbattuti in quel giovane, atletico e possente.

Non sapevano abitasse lì. Già arrestato in precedenza, è stato subito riconosciuto. Era nell' alloggio con un amico. Tutte e due in mutande. «Dobbiamo verificare le vostre identità», ha detto loro la dirigente, invitandoli a sedere. Make, appoggiandosi al letto, ha fatto scivolare sul pavimento un involucro pieno di palline di crack. Il tempo di un respiro e si è alzato di scatto. Con una spallata si è fatto largo tra i poliziotti, infilando le scale. I due agenti si sono lanciati all' inseguimento.

 

La dirigente è rimasta nell' alloggio a tenere a bada l' altro ragazzo. Ma mentre lei chiedeva aiuto via radio, lui si è lanciato dalla finestra. Un salto di 5 metri. È fuggito senza farsi un graffio. Gli agenti, invece, hanno inseguito Make per 300 metri, fino in piazza Alimonda.

toninelli salvini scritte degli anarchici

E lì è scoppiata la rivolta.

 

Duri i commenti dei sindacati di polizia. «L' Onu - afferma Eugenio Bravo, del Siulp - vuole mandare una commissione in Italia per valutare il vento di razzismo. Ma in questo Paese esiste un "razzismo" verso le forze dell' ordine». E Pietro Di Lorenzo del Siap, dice: «Quanto accaduto a Torino è l' ennesima conferma dell' inefficacia delle norme sanzionatorie per chi spaccia». Ieri la sindaca Chiara Appendino, manifestando ai poliziotti la solidarietà della giunta, ha parlato di un fatto «vergognoso».

 

E pochi giorni fa, rilasciando un' intervista alla Stampa seduta su una panchina di piazza Alimonda, aveva scelto quel luogo per far sentire la sua presenza nelle periferie «problematiche» di Torino.

Quelle periferie che le hanno regalato il successo elettorale.

In cambio di un aiuto però contro spaccio e degrado.

CHIARA APPENDINO

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...